Salvatore Gattoni

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Salvatore Gattoni
NascitaVenezia, 14 luglio 1916
MorteCielo del Mar Mediterraneo Occidentale, 23 aprile 1943
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Marina
GradoTenente di vascello in s.p.e.
GuerreSeconda guerra mondiale
BattaglieBattaglia di mezzo agosto
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Salvatore Gattoni (Venezia, 14 luglio 1916Mar Mediterraneo, 23 aprile 1943) è stato un militare e aviatore italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Venezia il 14 luglio 1916.[3] Dopo aver completati gli studi classici a Venezia, nel gennaio 1935 entrò alla Regia Accademia Navale di Livorno uscendone nel gennaio 1938 con la nomina a guardiamarina.[1] Imbarcato dapprima sull’'incrociatore pesante Bolzano allora in missione in Estremo Oriente, passò poi sull'incrociatore leggero Bartolomeo Colleoni dove fu promosso sottotenente di vascello nel 1939.[4] Rientrato in Italia prestò successivamente servizio sulla torpediniera Cassiopea e poi sulla Altair dove si trovava all'atto della dichiarazione di guerra a Francia e Gran Bretagna, del 10 giugno 1940.[1] Promosso tenente di vascello il 22 ottobre 1941, l'anno successivo fu mandato alla Scuola osservazione aerea ad Orbetello e conseguito il brevetto di osservatore dall'aeroplano, fu assegnato in servizio alla 287ª Squadriglia R.M.S. (Ricognizione Marittima Strategica).[1] Si distinse particolarmente durante le missioni, venendo decorato con due croci di guerra al valor militare.[1] Nel corso della battaglia aeronavale del 12 agosto 1942, durante un volo di ricognizione, quando il suo velivolo venne attaccato da cinque aerei nemici, accettò il combattimento, abbattendone due finché, gravemente ferito, precipitò in mare con l'aereo.[4] Riuscito, con le sue ultime forze, a porre sullo zatterino i compagni feriti, con loro venne tratto in salvo tre giorni dopo.[4] Ripresosi dalle ferite e rientrato in servizio, effettuò ancora missioni di ricognizione d'altura, ricerche naufraghi e caccia sommergibili, riuscendo ad affondare un sommergibile nemico.[1] Il 23 aprile 1943 nell'espletamento di una missione di esplorazione, scompariva nel cielo del Mediterraneo occidentale.[4] Fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Valoroso ed esperto ufficiale osservatore partecipava a numerose precedenti ricognizioni strategiche per la ricerca e la segnalazione del nemico sul mare Durante la vittoriosa battaglia aeronavale del 12 agosto 1942, avvistata una potente formazione avversaria comprendente tre portaerei, mentre si accingeva a segnalarne la presenza veniva improvvisamente assalito da cinque velivoli da caccia nemici. Benché in condizioni di assoluta inferiorità faceva fronte con indomito coraggio alla disperata contingenza. Due caccia venivano abbattuti da preciso fuoco della mitragliera e un terzo si allontanava colpito. Ferito gravemente, incurante di sé, incitava l’equipaggio al combattimento mentre i due caccia superstiti attaccavano rabbiosamente a minima distanza, il radiotelegrafista moriva al suo fianco, gli altri compagni erano tutti feriti, l’apparecchio colpito irrimediabilmente precipitava in mare e subito affondava. Malgrado le condizioni di grave menomazione fisica riusciva con grande rischio a trarli tutti a salvamento sul battellino. Si iniziava così una eroica odissea che neppure quando una nave nemica passò nelle vicinanze egli volle troncare con la sicura salvezza, preferendo sfidare con i suoi compagni l’ignoto anziché cadere in prigionia. Dopo tre giorni di eroica resistenza e quando ogni speranza pareva perduta, veniva tratto in salvo da un sommergibile alleato. Per nulla scosso dalla perigliosa avventura chiedeva ed otteneva di rientrare al reparto d’impiego, dove con sempre maggiore entusiasmo effettuava ricognizioni alturiere, ricerche naufraghi e caccia a sommergibili, riuscendo a colare a picco un sottomarino nemico; colpito da azione avversaria, non rientrava da una missione di guerra su quel mare che numerose volte aveva sorvolato in difesa della Patria in armi. Raro esempio di eccelse virtù militari e assoluta dedizione alla Patria e al dovere. Cielo del Mediterraneo Occidentale, 12 agosto 1942-23 aprile 1943.[5]»
— Decreto Luogotenenziale 1 maggio 1944.[3]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
— Regio Decreto 18 giugno 1943.[3]
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale addetto ad una flottiglia di torpediniere, eseguiva con entusiasmo e sereno ardimento una delicata ed importante missione in prossimità di una munita base nemica, dimostrandosi in ogni circostanza validissimo collaboratore del Comandante a cui apportava il suo efficace contributo nel successo dell'operazione
— Determinazione dell'8 aprile 1942.
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Partecipava alla luminosa vittoria dell'Ala d'Italia nei giorni 14 e 15 giugno 1942 nel Mediterraneo

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Chris Dunning, Combat Units of the Regia Aeronautica. Italia Air Force 1940-1943, Oxford, Oxford University Press, 1988, ISBN 1-871187-01-X.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 241.
  • Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.
  • Franco Pagliano, Aviatori italiani: 1940-1945, Milano, Ugo Mursia Editore, 2004, ISBN 88-425-3237-1.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]