Romolo Ubertalli

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Romolo Carlo Ubertalli (Mosso Santa Maria, 20 febbraio 1871Biella, 1928) è stato un pittore italiano, specializzato in paesaggistica[1] e nell'uso del pastello[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Celestino Sebastiano Ubertalli Carbonin (1845-1900), avvocato e imprenditore nel settore laniero, e di Maddalena Ferrarotti (1848-1920), nacque e visse per i primi 11 anni con i genitori e la sorella maggiore in un lanificio nel biellese, lungo il rio Venalba. Nel 1882 si trasferì a Torino insieme alla famiglia, dove frequentò liceo ed università: il padre lo indirizzò infatti verso gli studi giuridici, che però Ubertalli decise di abbandonare per dedicarsi alla pittura. Frequentò quindi l'Accademia Albertina, ove fu prima allievo di Carlo Follini e poi di Andrea Tavernier,[3] acquisendo competenze nell'utilizzo del pastello (la tecnica più usata nella sua produzione artistica), nella pittura ad olio e nell’acquarello, specializzandosi nella paesaggistica en plein air; sviluppò anche competenze come fotografo, sempre in ambito paesaggistico, sfruttando le fotografie in ottica funzionale alla pittura.[4] Predilisse paesaggi alpini, in particolar modo la Val Vigezzo, di cui realizzò diverse vedute notturne, e il lago Maggiore. Nel 1895 sposò Ida Re, dalla quale ebbe due figlie: Annie e Milena.[5]

Nel suo stile si ritrovano le caratteristiche della Scuola di Rivara, di Antonio Fontanesi e Lorenzo Delleani, nel contrasto di una produzione basata sull'osservazione del vero ma al contempo pregna di una visione lirica ed emozionante, ma è altrettanto evidente l'impronta di Tavernier, in particolar modo nello studio e nella modulazione della luce al fine di riprodurne effetti particolari e suggestivi, come in Viottolo di campagna, nel quale i raggi del sole filtrano vivacemente tra le foglie, creando a terra un effetto quasi divisionista.[6]

Esordì all'Esposizione generale italiana del 1898 a Torino con Presso Torino, Tempo grigio e studi di nove paesaggi montani. Nel 1899, sempre a Torino, espose Tramonto e altri studi dal vero. Espose regolarmente a Torino, Milano, Roma, Biella e Vercelli.[7] Oltre alle esposizioni, ottenne in età precoce riconoscimenti che lo portarono ad essere considerato uno dei più valenti giovani artisti piemontesi.[3]

Considerato pastellista di notevole talento, fu anche fotografo.[8]

Tra le sue opere, oggi conservate presso diversi musei italiani, tra cui la Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea di Roma e la Galleria civica d'arte moderna e contemporanea di Torino, si ricordano: Inizio di primavera, Frescura alpina, Estate nelle Prealpi biellesi e Crepuscolo. Chalet di montagna al chiaro di luna è uno dei suoi notturni più suggestivi.[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mario Soldati (a cura di), Catalogo della Galleria d'Arte Moderna del Museo Civico di Torino (PDF), Torino, Galleria d'Arte Moderna del Museo Civico di Torino, 1927, p. 180.
  2. ^ Emporium, vol. 35-36, Bergamo Istituto italiano d'arti grafiche, agosto 1912. URL consultato il 17 gennaio 2023.
  3. ^ a b La luce del paesaggio. Romolo Ubertalli pittore e fotografo, DOCBI Centro Studi Biellesi, 2019, ISBN 978-88-95993-36-2. URL consultato il 17 gennaio 2023.
  4. ^ Ubertalli, Romolo Carlo, su Centro Rete Biellese. URL consultato il 16 gennaio 2023.
  5. ^ DocBi, Fotografi Ubertalli, Romolo Carlo (dilettante), su Docbi. URL consultato il 16 gennaio 2023.
  6. ^ Romolo Ubertalli, Pittore | Biografia, Quotazione Gratuita, Acquisto Quadri, su Valutazione Arte, 8 marzo 2018. URL consultato il 16 gennaio 2023.
  7. ^ Marco Silvestri, Ubertalli Romolo, su Massimiliano Fiorio, 29 ottobre 2020. URL consultato il 16 gennaio 2023.
  8. ^ Progetto Ubertalli. Tutti i colori del bianco e nero – Fabbrica della Ruota, su fabbricadellaruota.it. URL consultato il 17 gennaio 2023.
  9. ^ Ubertalli Romolo, su Recta Galleria d'arte - Roma. URL consultato il 16 gennaio 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Opere di Romolo Ubertalli, su www.culturaitalia.it, Cultura Italia - Ministero per i beni e le attività culturali (MiBAC). URL consultato il 17 gennaio 2023.
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