Rolandra fruticosa

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Rolandra fruticosa
Immagine di Rolandra fruticosa mancante
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Vernonioideae
Tribù Vernonieae
Sottotribù Rolandrinae
Genere Rolandra
Rottb., 1775
Specie R. fruticosa
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Cichorioideae
Tribù Vernonieae
Genere Rolandra
Specie R. fruticosa
Nomenclatura binomiale
Rolandra fruticosa
(L.) Kuntze, 1891

Rolandra fruticosa (L.) Kuntze, 1891 è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae. Rolandra fruticosa è anche l'unica specie del genere Rolandra Rottb., 1775.[1][2][3]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome scientifico della specie è stato definito per la prima volta dal botanico Carl Ernst Otto Kuntze (1843-1907) nella pubblicazione " Revisio Generum Plantarum: vascularium omnium atque cellularium multarum secundum leges nomeclaturae internationales cum enumeratione plantarum exoticarum in itinere mundi collectarum ... Leipzig" ( Revis. Gen. Pl. 1: 360 ) del 1891.[4] Il nome scientifico del genere è stato definito per la prima volta dal botanico Christen Friis Rottbøll (1727-1797) nella pubblicazione " Soc. Med. Havn. Collect." ( Soc. Med. Havn. Collect. 2: 256) del 1775.[5]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'habitus di queste piante è di tipo arbustivo perenne. La pubescenza è formata da peli semplici. Gli organi interni di queste piante contengono lattoni sesquiterpenici (ma non dilattoni).[6][7][8][9][10]

Le foglie lungo il caule sono disposte in modo alternato. La forma della lamina è intera e varia da ellittica a lanceolata. I margini sono interi. Le venature della pagina fogliare sono di tipo pennato. La pubescenza nella parte inferiore può essere tomentosa.

Le infiorescenza, ascellari e sessili, sono composte da capolini raggruppati in globosi glomeruli. I capolini (sessili) sono composti da un involucro formato da 2 brattee che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono i fiori tubulosi. Le brattee, subuguali, sono piuttosto persistenti; hanno gli apici aristati. Il ricettacolo è privo di pagliette (ossia è nudo).

I fiori, uno per capolino, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono inoltre ermafroditi e actinomorfi (raramente possono essere zigomorfi).

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[11]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: le corolle sono formate da un tubo terminante in 4 lobi; il colore è più o meno lavanda; la superficie è glabra; i lobi sono sclerificati esternamente/distalmente.
  • Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[12] Le antere, sagittate e a base arrotondata, sono speronate e prive di code e di ghiandole; i margini sono sterili. Le appendici delle antere sono glabre. Il polline è triporato (con tre pori, o aperture di tipo isodiametrico), è echinato (con punte) e anche "lophato" (la parte più esterna dell'esina è sollevata a forma di creste e depressioni).[13]
  • Gineceo: lo stilo è filiforme e privo di nodi. Gli stigmi dello stilo sono due divergenti e smussati con la superficie stigmatica posizionata internamente (vicino alla base). La pubescenza è del tipo a spazzola con peli appuntiti.[14] L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.

I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni, a forma cilindrica e con 5 venature (non sono bicornuti), hanno la superficie glabra o con ghiandole ma non sericea. All'interno si può trovare del tessuto di tipo idioblasto e minuti rafidi (o possono mancare); non è presente il tessuto tipo fitomelanina. Il pappo è formato da un anello di persistenti scaglie.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecora). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocora. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così i semi della pianta anche su lunghe distanze.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Le piante di questo gruppo sono distribuite in America tropicale.[2]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[15], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[16] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[17]. Nel 2021 la famiglia è suddivisa in 16 sottofamiglie.[1][9][10]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

Le piante di questo gruppo appartengono alla sottotribù Rolandrinae descritta all'interno della tribù Vernonieae Cass. della sottofamiglia Vernonioideae Lindl.. Questa classificazione è stata ottenuta ultimamente con le analisi del DNA delle varie specie del gruppo.[18] Da un punto di vista filogenetico in base alle ultime analisi sul DNA la tribù Vernonieae è risultata divisa in due grandi cladi: Nuovo Mondo e Vecchio Mondo. I generi di Rolandrinae appartengono al clade relativo all'America.[19]

La sottotribù, e quindi i suoi generi, si distingue per i seguenti caratteri:[9]

  • i capolini hanno un solo fiore;
  • il pappo è formato da una corta coroncina o da brevi scaglie;
  • il polline è "lophato";
  • la corolla ha 4 -5 lobi ma non è zigomorfa;
  • nelle specie di questo gruppo i "dilattoni" sono mancanti.

In precedenza la tribù Vernonieae, e quindi la sottotribù di questo genere (Rolandrinae), era descritta all'interno della sottofamiglia Cichorioideae.[10] Alle analisi del DNA la sottotribù è vicina alle sottotribù Lepidaploinae e Elephantopinae.[19] Da un punto di vista morfologico i due generi della sottotribù Rolandrinae sono vicini ai generi della sottotribù Elephantopinae, ma differiscono per i capolini con fiore singolo, le corolle piccole e regolari con punte dei lobi sclerificate e per le basi delle antere speronate e di lunghezza normale.[20]

I caratteri distintivi per le specie di questo genere ( Rolandra ) sono:[9]

  • le piante hanno un habitus arbustivo;
  • le infiorescenze sessili sono formate da raggruppamenti globosi di capolini in posizione ascellare;
  • le brattee dell'involucro sono 2;
  • i lobi delle corolle sono 4 e sono glabri;
  • gli acheni hanno 5 venature longitudinali;
  • il pappo è formato da corte scaglie.

Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 16, 22 e 26.[20]

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]

  • Echinops fruticosus L.
  • Echinops nodiflorus Lam.
  • Rolandra argentea Rottb.
  • Rolandra diacantha Cass.
  • Rolandra monacantha Cass.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 novembre 2021.
  3. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 novembre 2021.
  4. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 18 novembre 2021.
  5. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 18 novembre 2021.
  6. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  7. ^ Strasburger 2007, pag. 860.
  8. ^ Judd 2007, pag.517.
  9. ^ a b c d Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 164.
  10. ^ a b c Funk & Susanna 2009, pag. 451.
  11. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  12. ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  13. ^ Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
  14. ^ Judd 2007, pag. 523.
  15. ^ Judd 2007, pag. 520.
  16. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  17. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
  18. ^ Susanna et al. 2020.
  19. ^ a b Siniscalchi et al. 2019.
  20. ^ a b Robinson 1999, pag.14.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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