Rockwell NT-1

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Rockwell NT-1 Nova
Descrizione
Tipoaereo da addestramento
Equipaggio2
CostruttoreBandiera degli Stati Uniti Rockwell International
Utilizzatore principaleBandiera degli Stati Uniti United States Air Force
Dimensioni e pesi
Lunghezza28 ft 6 in)
Apertura alare35 ft 0 in
Altezza9 ft 7 in
Superficie alare145 sq ft)
Peso a vuoto5 000 lb
Peso max al decollo6 100 lb
Propulsione
Motore2 turbo fans Williams Research WR-44
Spinta1 000 lbf ciascuno
Prestazioni
Velocità maxMach 0,7
Autonomia1.000 nm)
Tangenza40 000 ft

i dati tratti da Minijeets[1]

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Il Rockwell NT-1 "Nova" (Near-Term Optimum Value Aircraft) è un aereo da addestramento progettato negli anni ottanta del XX secolo e rimasto allo stadio di mock-up.

Storia del progetto[modifica | modifica wikitesto]

Consapevole di dover sostituire gli addestratori a reazione Cessna T-37 Tweet allora in servizio, nel 1979 l'US Air Force avviò uno studio preliminare, e l'anno successivo emise la specifica NGT (Next Generation Trainer) che fu sottoposta alle industrie aeronautiche. Molte aziende, anche estere, presentarono proposte, e tra di esse vi fu la Rockwell International con il progetto NT-1 Nova (Near-Term Optimum Value Aircraft).[1] La Rockwell stimava che, se selezionato per la produzione nei tempi previsti dall'US Air Force, il primo volo del prototipo dell'NT-1 potesse avere luogo verso la metà del 1983, con l'eventuale produzione iniziale nel 1985 e consegne per la fine di quell'anno.[1] Il mock-up dello NT-1 Nova fu presentato ufficialmente alla stampa il 2 settembre 1980.

Nel 1981 vennero apportate diverse modifiche al disegno originale, aumentando di circa il 20% le dimensioni e il peso dell'NT-1 Nova, per soddisfare i requisiti dell'US Air Force che prevedevano una capacità di crescita del 10% incorporata nel progetto del nuovo addestratore di prossima generazione.[1] I motori originali Williams Research WR-44 da 1.000 lb di spinta sarebbero stati sostituiti da 2 motori Garrett TFE76 nella classe da 1.500 lb di spinta.[1]

Descrizione tecnica[modifica | modifica wikitesto]

Aereo da addestramento monoplano, monomotore, biposto. L'ala dritta, era posizionata in posizione bassa, e aveva profilo alare supercritico.[1] La cabina di pilotaggio, pressurizzata, era dotata di posti affiancati per allievo e istruttore. I propulsori erano due turbofan Williams Research WR-44 da 1.000 libbre di spinta, posizionati uno su ciascun lato della fusoliera, sopra e dietro l'ala.[1] Le prese d'aria si estendevano in avanti sul bordo d'attacco dell'ala. Il carrello di atterraggio era del tipo triciclo, anteriore, completamente retrattile.[1]

Impiego operativo[modifica | modifica wikitesto]

Tra le tante proposte vennero scelti come finalisti della specifica NGT i modelli Cessna TFT-37D, Rockwell NT-1 e Fairchild FCR-225. Uno dei requisiti principali della specifica NGT era che il nuovo aereo potesse entrare in vite, uscendone facilmente. Al termine della selezione finale, il 2 luglio 1982 fu dichiarato vincitore il modello Fairchild-Republic FCR-225 e ne fu ordinata la costruzione di 2 prototipi, e due esemplari per le prove statiche con la sigla T-46A. Né del Cessna TFT-37D e né del Rockwell NT-1 fu ordinata la costruzione di alcun prototipo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h Minijeets.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Michael J. H. Taylor, Jane's Encyclopedia of Aviation, London, Studio Editions, 1989.
Periodici
  • Nico Sgarlato, JPATS: il sogno americano, in VFR Aviation, n. 63, Grottafferrata, Aereo Media Press TV s.r.l., settembre 2020, pp. 74-77.
  • (EN) Roy Braybrook, Tweety-Bird Replacement, in Air International, n. 6, june 1985, pp. 273–280.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]