Remo Bracchi

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Remo Bracchi (Piatta di Valdisotto, 10 settembre 1943Roma, 5 maggio 2019[1]) è stato un religioso, poeta, glottologo, dialettologo e docente universitario italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Conseguita la maturità classica a Parma nel 1963 e laureatosi in lettere classiche presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano nel 1972 (con una tesi sul dialetto di Bormio), fu ordinato sacerdote della congregazione salesiana a Chiari (28 maggio 1975). Religioso di vasta cultura, poliglotta, divenne docente ordinario di glottologia presso la facoltà di lettere cristiane e classiche dell'Università Pontificia Salesiana a Roma. Pubblicò centinaia di articoli e saggi su argomenti glottologici, linguistici e agiografici.

Membro della Società Italiana di Glottologia (dal 1980), cofondatore (nel 1999) e direttore dell'Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca, direttore del Bollettino Storico dell'Alta Valle, ricoprì vari incarichi e ricevette diversi riconoscimenti, tra cui il premio "Caterina De Cio Bellati Canal" (insieme all'allievo Emanuele Mambretti) per la realizzazione del Dizionario etimologico-etnografico dei dialetti di Livigno e Trepalle[2].

Dal febbraio 2010 faceva parte della Commissione internazionale di valutazione che sovraintende al Lessico etimologico italiano[3].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Inventario dei toponimi della Società Storica Valtellinese;
  • Dizionario etimologico grosino, 1995 (con Gabriele Antonioli);
  • Dizionario etimologico dei dialetti della Val Tartano, 2003 (con Giovanni Bianchini)
  • Dizionario etimologico-etnografico dei dialetti di Livigno e Trepalle

Opere di poesia[modifica | modifica wikitesto]

  • Decacordo, 1974
  • Crisalide, 1975
  • Conchiglia, 1976
  • Fra Gioàn de San Martìn, 1978
  • Il Santo Crocifisso di Combo, 1979
  • Lilith, 1982
  • Kénoma, 1985
  • La tèra perdùda, 1987
  • La vìa de la šperànza, 1988
  • Öc de lüš (Volto di luce), 1989
  • Zebrusius, 1991
  • In Archègna, 1994
  • Iblis, 1998
  • Björn, 1998
  • Sansànco, 1999
  • Inni di Sant'Ambrogio, 2004
  • Steli, stele stille e stelle, 2007
  • Sull'arpa degli angeli. Crocicchi di memorie salesiane, 2011
  • Armét. Semi di arguzia, sapienza, intelligenza, 2013

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ In lutto il mondo della cultura valtellinese, in GiornalediSondrio.it, 5 maggio 2019. URL consultato il 6 maggio 2019.
  2. ^ Don Remo Bracchi riceve un prestigioso riconoscimento, su unisal.it, 30 novembre 2012. URL consultato il 9 febbraio 2017.
  3. ^ Don Bracchi al Lessico Etimologico, giunto a 11 volumi, in la Repubblica, 11 febbraio 2010. URL consultato il 9 febbraio 2017.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN72459946 · ISNI (EN0000 0000 7778 1918 · SBN CFIV078615 · LCCN (ENn83319472 · GND (DE129013730 · J9U (ENHE987007319997905171