Quinto Elio Peto (console 167 a.C.)

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Quinto Elio Peto
Console della Repubblica romana
Nome originaleQuintus Aelius Paetus
GensAelia
PadrePublio Elio Peto
Consolato167 a.C.

Quinto Elio Peto (in latino Quintus Aelius Paetus; ... – ...; fl. II secolo a.C.) è stato un politico romano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Probabilmente era figlio del console del 201 a.C.; fu nominato augure nel 174 a.C. al posto del padre[1]. Fu eletto console nel 167 a.C. con Marco Giunio Penno. Quinto ottenne la Gallia come provincia, mentre il suo collega ottenne Pisa, ma entrambi i consoli non compirono nessuna campagna importante e tornarono a Roma dopo aver devastato il territorio dei Liguri[2].

Sia Valerio Massimo che Plinio il vecchio riferiscono di un episodio che lo vede protagonista: durante il suo consolato gli Etoli gli inviarono come regalo degli splendidi piatti in argento, perché avevano visto che era solito mangiare in poveri piatti di terracotta, ma Quinto rifiutò i regali. Per la precisione da Valerio viene chiamato Quintus Aelius Tubero[3], mentre Plinio lo menziona come Catus Aelius[4]; inoltre, erroneamente, Plinio dice che era il cognato di Lucio Emilio Paolo Macedonico, il conquistatore della Macedonia.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tito Livio, Ab urbe condita, Liber XLI, 21.
  2. ^ Tito Livio, Ab urbe condita, Liber XLV, 16,44.
  3. ^ Valerio Massimo, Factorum et dictorum memorabilium libri IX, Liber IV, 4.9.
  4. ^ Plinio il vecchio, Liber 33, L, 142.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Console romano Successore
Lucio Emilio Paolo Macedonico II
e
Gaio Licinio Crasso
(167 a.C.)
con Marco Giunio Penno
Gaio Sulpicio Gallo
e
Marco Claudio Marcello