Pitheciinae

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Pitheciinae
Sullo sfondo due Cacajao calvus; in primo piano

un esemplare di Pithecia monachus.

Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Superordine Euarchontoglires
(clade) Euarchonta
Ordine Primates
Sottordine Haplorrhini
Infraordine Simiiformes
Parvordine Platyrrhini
Famiglia Pitheciidae
Sottofamiglia Pitheciinae
Mivart, 1865
Generi

I pitecini (Pitheciinae Mivart, 1865) sono una sottofamiglia di platirrine: assieme ai Callicebinae va a costituire la famiglia dei Pitecidi.

Si tratta di animali diffusi nel bacino amazzonico, dal Venezuela meridionale alla Bolivia settentrionale.

Sono primati di media taglia e corporatura tozza e robusta, anche grazie al pelo assai lungo e vaporoso, che contribuisce ad aumentare il volume del corpo: la coda può essere lunga quanto il corpo (come in pitecie e chiropoti) od appena abbozzata (come negli uakari), in ogni caso non è mai prensile.

Hanno abitudini diurne ed arboricole e vivono in gruppi che possono variare dal piccolo gruppo familiare delle pitecie ai grandi gruppi di oltre 50 individui degli uakari: i vari membri del gruppo si tengono costantemente in contatto tramite vari tipi di richiami.
La loro dieta è onnivora: si nutrono principalmente di frutta ed insetti, ma all'occorrenza mangiano anche foglie, fiori, germogli e piccoli vertebrati.

La gestazione dura fra i cinque ed i sei mesi a seconda della specie: i cuccioli vengono curati principalmente dalla madre fino alla maturità sessuale (attorno ai 3-4 anni d'età). Questi animali possono vivere oltre i 15 anni in natura.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La sottofamiglia comprende tredici specie raggruppate in tre generi:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ New monkey species is already endangered, in New Scientist, 19 gennaio 2008. URL consultato il 19 gennaio 2008.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

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