Pieve di Santa Maria della Neve (Quarantoli)

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Pieve di Santa Maria della Neve
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
LocalitàQuarantoli (Mirandola)
Indirizzovia Pieve 4 ‒ Quarantoli
Coordinate44°55′23.23″N 11°05′45.1″E / 44.92312°N 11.09586°E44.92312; 11.09586
Religionecattolica
TitolareMadonna della Neve
Diocesi Carpi
Consacrazione1114
Inizio costruzioneIX secolo

La pieve di Santa Maria della Neve è una chiesa romanica situata nella località di Quarantoli, frazione di Mirandola, in provincia di Modena e diocesi di Carpi.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La torre campanaria con la guglia e l'orologio prima del restauro del 1922

Già esistente nel IX secolo durante il feudo di Ugo di Maginfredo, la presenza della chiesa è attestata in un documento storico del 1044, in cui si cita l'importante nucleo culturale e religioso di Quarantoli, al pari dell'abbazia di Nonantola. L'edificio di culto venne totalmente ricostruito nel XII secolo da parte di Matilde di Canossa[1].

La pieve di Quarantoli dopo il sisma del maggio 2012

Nell'altare è scolpita la data del 15 novembre 1114, in cui avvenne la consacrazione della pieve.

Nel XV secolo vi furono alcuni restauri e venne realizzato il campanile[2].

Intorno all'anno 1670 la facciata venne riedificata in stile barocco.

Nel 1821 la pieve di Quarantoli transitò dalla diocesi di Reggio Emilia a quella di Carpi[3].

Nel 1915 vennero svolti numerosi lavori per valorizzare maggiormente le origini romaniche, che peraltro raddoppiarono la lunghezza delle navate, a cui venne aggiunto un presbiterio contornato da un deambulatorio.

Nel maggio 2012 la chiesa è stata gravemente danneggiata dal terremoto dell'Emilia del 2012: il muro della navata di sinistra è crollata, la facciata è pericolante e l'intera chiesa è inagibile[4].

Architettura[modifica | modifica wikitesto]

Pulpito (scuola del Wiligelmo, XII secolo)
Interno della pieve
Lato posteriore della pieve

La struttura originale dell'edificio romanico, a pianta basilicale, è costituita dalle navate che terminano in tre absidi che sono divise in cinque campate di archi risegati poggianti su pilastri bilobati.

Sul lato meridionale della navata centrale è presente un pulpito, ricostruito, in cui sono incluse alcune sculture romaniche del XII-XIII secolo raffiguranti i quattro simboli degli evangelisti: infatti sul lato frontale del pulpito vi sono il leone (San Marco), il toro (San Luca) e l'aquila (San Giovanni), mentre sul lato destro si vede l'effige di San Matteo. Queste antiche sculture sono attribuite alla scuola di Wiligelmo (che realizzò anche il duomo di Modena e le sue decorazioni)[5]. Il pulpito è poi sorretto da due telamoni lapidei che rappresentano rispettivamente un giovane e un vecchio inginocchiati e sofferenti.

Nella parte sinistra del presbiterio è presente una loggia ricostruita in tempi recenti riutilizzando colonnine e capitelli originariamente utilizzati in un antico chiostro oggi scomparso. I capitelli, ognuno diverso dagli altri, sono scolpiti con diversi temi, quali animali, foglie, leoni e teste antropomorfe cornute[6].

La cappella battesimale è decorata da un paliotto in scagliola di scuola carpigiana del 1686 e una Madonna con Bambino del XVI secolo della scuola veneto-cretese.

L'altare è realizzato da una coppia di eleganti pilastrini tardo-romanici della scuola di Modena, uno sormontato da capitello cubico scolpito con fogliame inclinato e l'altro scolpito in un fascio di colonne ofitiche (annodate) con capitello a volute, che sorreggono la mensa[7].

Campane[modifica | modifica wikitesto]

II campanile della Pieve di Quarantoli rè dotato di un concerto di quattro campane di bronzo, come da tradizione emiliano-romagnola. L'accordo in La, detto "di sesta" (suona le note lA-4A-5A-6A), ricalca la struttura tonale delle basiliche di Bologna ed costituisce l'unico esempio nella Bassa modenese, unitamente al concerto campanario di San Possidonio. La seconda campana "mezzana" è la seconda campana più antica della diocesi di Carpi, seconda solo alla campana dei defunti della chiesa parrocchiale di San Francesco in Carpi.[8]

Intonazione delle campane della torre campanaria
Nr Tipo Nominale Diametro Peso Anno Fonditore Note
1 Grossa La3 83 cm 340 kg 1954 Fonderia Crespi (Crema) usata per battere il mezzogiorno
2 Mezzana Re4 66,5 cm 200 kg 1574 Domenico Parmigiani (Casumaro) usata per l'orologio
3 Mezzanella Mi4 55 cm 110 kg 1932 Fonderia Brighenti (Bologna) sostituisce campana del 1674
4 Piccola Solb4 49,5 cm 75 kg 1932 Fonderia Brighenti (Bologna)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Matta, Pieve di Santa Maria della Neve a Quarantoli di Modena, su Ars Romanica, 16 aprile 2012. URL consultato il 18 aprile 2017 (archiviato il 16 giugno 2016).
  2. ^ Pieve di Quarantoli, su Portale Turismo, Provincia di Modena. URL consultato il 18 aprile 2017 (archiviato il 18 aprile 2017).
  3. ^ Simonetta Ottani, Parrocchia di S. Maria della Neve in Quarantoli, su SIUSA, 12 gennaio 2006. URL consultato il 18 aprile 2017 (archiviato il 18 aprile 2017).
  4. ^ Terremoto, un anno dopo, su Carpi rinasce. URL consultato il 18 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2016).
  5. ^ Mauro Piergigli, La pieve di Quarantoli, su medioevo.org, Associazione Culturale Italia Medievale, 2005. URL consultato il 18 aprile 2017 (archiviato l'8 dicembre 2017).
  6. ^ Pietro Cozzi e Auretta Monesi, Modena: Romanico con gusto, in Bell'Italia, novembre 2011. URL consultato il 19 aprile 2017 (archiviato il 20 aprile 2017).
  7. ^ Marisa Uberti, L'Enigmatica colonna annodata, su duepassinelmistero.com. URL consultato il 18 aprile 2017 (archiviato l'11 gennaio 2017).
  8. ^ Bruno Andreolli e Ubaldo Chiarotti, Le campane della Pieve di Quarantoli, su Al Barnardon.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • La pieve di Quarantoli, Modena, Ente Provinciale del Turismo, 1972.
  • Bruno Andreolli e Carluccio Frison (a cura di), Quarantoli e la sua pieve nel Medioevo: atti della Giornata di studio, domenica 28 ottobre 1990, San Felice sul Panaro, 1992.
  • S. Stocchi, La pieve di Quarantoli, in Italia Romanica: l'Emilia-Romagna, Milano, 1984.
  • Bruno Andreolli e Ubaldo Chiarotti (a cura di), Pieve di Quarantoli 1114-2014: nove secoli per una rinascita, Gruppo Studi Bassa Modenese, ISBN 88-98167-17-2.
  • Mauro Calzolari e Carluccio Frison (a cura di), Il Canonico Don Alberto Fedozzi e la Pieve di Quarantoli: studi e ricerche, Gruppo Studi Bassa Modenese, 1996, p. 183.
  • Bruno Andreolli, Serendipità e ricerca storica. Nuovi dati sulla pieve di Quarantoli, sulla Falconiera e su don Felice Ceretti, in Quaderni della Bassa, vol. 61, 2012, pp. 63-68.
  • Pierpaolo Bonacini, Quarantoli e la sua pieve nel medioevo. Giornata di studio, Quarantoli 28 ottobre 1990, in Quaderni della Bassa, vol. 19, 1991, pp. 87-90.
  • Alberto Calciolari, La pieve di Quarantoli. La chiesa di San Francesco e la Città della Fenice negli scritti di Giovanni Cavicchioli, in Quaderni della Bassa, vol. 64, 2013, pp. 115-124.
  • Francesca Foroni, L'edificio romano presso la Pieve di Quarantoli (Mirandola), in Quaderni della Bassa, vol. 63, 2013, pp. 7-24.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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