Stazione di Mirandola

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando altre stazioni di Mirandola o quella posta sulla linea Bologna-Ancona, vedi Stazione di Mirandola (disambigua).
Mirandola
stazione ferroviaria
La stazione di Mirandola nel 2015
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàMirandola, località Cividale
Coordinate44°53′30.12″N 11°06′41.4″E / 44.8917°N 11.1115°E44.8917; 11.1115
Lineeferrovia Verona-Bologna e ferrovia Rolo-Mirandola
Storia
Stato attualein uso
Attivazione1902
Caratteristiche
Tipofermata in superficie, passante
GestoriRete Ferroviaria Italiana
Operatori
Interscambiautobus
DintorniCividale, Mortizzuolo, Quarantoli
Statistiche viaggiatori
al giorno1 194 (2019)
FonteRegione Emilia-Romagna

La stazione di Mirandola è una fermata ferroviaria posta lungo la linea Bologna–Verona al servizio della città di Mirandola, la stazione serve anche i comuni di Medolla, Cavezzo, San Possidonio. È situata alla progressiva chilometrica 49+391, in località Cividale, a circa 3 km dal centro cittadino al quale è collegata tramite un autobus navetta dell'azienda SETA[1].

È gestita da RFI.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La stazione ad inizio Novecento
La stazione negli anni 1930

La stazione ferroviaria originaria venne costruita negli anni 1901-1902 dalla Società Italiana per le Strade Ferrate Meridionali, riciclando i mattoni del Palazzo comunale di Mirandola che all'epoca era in restauro.

La stazione di Cividale venne inaugurata il giorno di Natale del 1901, da Feancesco Salvioli, primo sindaco socialista di Mirandola, ma senza cerimonie per evitare di rinnovare le polemiche per la figuraccia avvenuta in autunno quando, organizzata un'imponente festa per celebrare l'inaugurazione dell'illuminazione pubblica a gas alla presenza delle massime autorità e di cittadini provenienti da tutta la bassa modenese, con la banda di Modena pronta a suonare le fanfare, l'impianto fece cilecca e si riuscì a malapena ad illuminare solo una piccola porzione della piazza principale e neppure così intensamente.[2]

La stazione fu aperta al servizio viaggiatori il 20 gennaio 1902, assieme al tronco ferroviario tra San Felice sul Panaro e Poggio Rusco della ferrovia Bologna-Verona[3][4].

Nel 1904 venne realizzata una tranvia a cavalli che collegò fino al 1924 la stazione con il capolinea presso il Teatro Nuovo nella piazza principale di Mirandola[4].

Il 3 maggio 1938 la stazione di Mirandola, così come tutte le altre lungo il tracciato, venne sontuosamente addobbata per salutare il passaggio di Adolf Hitler in viaggio verso Roma.

Posizionata alla chilometrica 49+324, la stazione disponeva fino al 2006 di:

  • un fabbricato viaggiatori (tuttora esistente, anche se la sala d'aspetto è stata ridotta);
  • tre binari destinati al traffico passeggeri (dei quali il secondo era di corretto tracciato);
  • tre binari destinati a scalo merci (inutilizzati da parecchi anni);
  • un binario destinato alla sosta dei convogli.
La stazione di Mirandola vista dal primo binario

La stazione di Mirandola negli ultimi anni era sprovvista di Dirigente Movimento e la circolazione sull'impianto era gestita in telecomando dal capostazione di San Felice sul Panaro.

La linea Verona-Bologna vista dalla tettoia della stazione

Nell'autunno 2006, contestualmente ai lavori per il raddoppio della linea, la stazione è stata privata dei binari 3 e 4, al posto dei quali sono posizionati l'attuale tracciato raddoppiato con i relativi marciapiedi, attivati due anni dopo insieme ad una sottostazione elettrica (posta a sud del fabbricato viaggiatori). In seguito, sono stati rimossi anche i vecchi binari 1 e 2, sostituiti da aiuole.

Venne declassata a fermata il 26 ottobre 2008, contemporaneamente al raddoppio del binario sulla tratta da San Felice sul Panaro a Poggio Rusco[5][6].

Nei mesi estivi del 2009, il dismesso scalo merci è stato smantellato e convertito ad parcheggio con 241 posti auto (aperto a fine autunno). I lavori di riqualificazione si concludono nella primavera successiva con realizzazione di percorsi coperti verso il parcheggio, servizi igienici (poi chiusi), sala d'attesa e display informativi. Altri spazi dell'edificio sono stati destinati a sala civica del comitato frazionale di Cividale e sede delle guardie ecologiche volontarie.

Oggi questa stazione è tra le più importanti per la bassa modenese, visto che serve tutti i comuni confinanti.

Movimento[modifica | modifica wikitesto]

Treno alla stazione di Mirandola
Servizio ferroviario metropolitano di Bologna
Linea S3
 Poggio Rusco
 Mirandola
 San Felice sul Panaro
 Camposanto
 Crevalcore
 San Giovanni in Persiceto
 Osteria Nuova
 Calderara-Bargellino
 Bologna Centrale S1a S1b S2a S2b S4a S4b S5 MEX

È fermata dei treni regionali e regionali veloci per Bologna Centrale (direzione sud) e Poggio Rusco, Verona Porta Nuova, Bolzano e Brennero (direzione nord). Il servizio Bologna–Poggio Rusco è effettuato da Trenitalia Tper, mentre gli altri treni sono effettuati da Trenitalia.

La stazione è servita dai treni della linea S3 (Bologna Centrale-Poggio Rusco) del servizio ferroviario metropolitano di Bologna.

In passato, nella stazione di Mirandola fermavano anche il treno espresso Trieste Centrale-Lecce (soppresso nel 2005) e il Brenner Express che collegava Monaco di Baviera a Roma Termini, successivamente limitato a Firenze SMN (soppresso nel 2008).

Al 2007, l'impianto risultava frequentato da un traffico giornaliero medio di circa 290 persone.[7]

A novembre 2019, la stazione risultava frequentata da un traffico giornaliero medio di circa 1 194 persone (603 saliti + 591 discesi)[8].

Rischio industriale[modifica | modifica wikitesto]

Avviso relativo all'area ad alto rischio industriale

La stazione di Mirandola si trova all'interno di in un'area ad alto rischio industriale ai sensi della "'Direttiva Seveso", a causa della presenza della vicina azienda Plein Air International che produce bombole e cartucce da campeggio contenenti gas GPL. In caso di incidente o allarme i viaggiatori devono allontanarsi e raggiungere i punti di raccolta situati nella parte meridionale dei marciapiedi della stazione (in direzione Bologna), senza utilizzare il sottopassaggio per il rischio di asfissia:[9] il GPL allo stato gassoso ha infatti una densità superiore a quella dell'aria e in caso di fuoriuscite accidentali tende a concentrarsi ristagnando al suolo e nelle cavità, causando situazioni di accumulo molto pericolose, a rischio di incendio o asfissia.

Servizi[modifica | modifica wikitesto]

La stazione è classificata da RFI nella categoria "Silver”.[7]

  • Biglietteria self service aperta 24h/24h
  • Sala d'attesa
  • Annuncio sonoro per arrivo e partenza treni
  • Sottopassaggio pedonale
  • Ascensori
  • accessibile Accessibilità per i portatori di handicap
  • Parcheggio di scambio Parcheggio scambiatore per autoveicoli e biciclette
  • taxi Taxi
  • Biglietteria Interscambio bus urbani SETA
  • Videosorveglianza Stazione videosorvegliata da telecamere
  • Bar Bar (antistante alla stazione)

Altre stazioni di Mirandola[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di Mirandola SEFTA.

Fino al 1964, Mirandola era servita anche da un'altra stazione ferroviaria, capolinea della tratta Modena–Mirandola gestita dalla Società Emiliana di Ferrovie Tranvie ed Automobili (SEFTA). La stazione di Mirandola SEFTA (tuttora esistente e riconvertita ad autostazione) si trova nel centro dell'abitato. Negli anni 1930 iniziarono i lavori per la costruzione di un raccordo tra le due stazioni, in vista della realizzazione della ferrovia Rolo-Mirandola, che però non venne mai attivata[10].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Prontobus - Mirandola, su SETA. URL consultato il 26 gennaio 2017 (archiviato il 24 gennaio 2017).
  2. ^ Giovanni Taurasi, Francesco Salvioli, primo Sindaco socialista di Mirandola, in Fabio Montella (a cura di), Francesco Salvioli e la prima amministrazionesocialista di Mirandola (1901-1903), Comune di Mirandola, 2003, p. 89.
  3. ^ Prospetto cronologico dei tratti di ferrovia aperti all'esercizio dal 1839 al 31 dicembre 1926, su Trenidicarta.it. URL consultato il 28 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2009).
  4. ^ a b Vanni Chierici, Mirandola - La ferrovia, in Al Barnardon, 23 giugno 2016. URL consultato il 26 gennaio 2017 (archiviato il 2 febbraio 2017).
  5. ^ RFI S.p.A., Circolare Compartimentale Bologna - CC 24/2008, p. p. 6.
  6. ^ Impianti FS, in I Treni, n. 310, dicembre 2008, p. 7.
  7. ^ a b Dati statistici di Rete Ferroviaria Italiana, 2008 (PDF), su rfi.it. URL consultato il 26 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 27 dicembre 2015).
  8. ^ Passeggeri trasportati: le frequentazioni. Il conteggio dei saliti/discesi sui treni del trasporto locale, su mobilita.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 4 gennaio 2022.
  9. ^ Provincia di Modena, Piano di emergenza esterno stabilimento a rischio di incidente rilevante: Stabilimento Plein Air International srl (Comune di Mirandola) (PDF), maggio 2015. URL consultato il 26 gennaio 2017 (archiviato il 2 febbraio 2017).
  10. ^ Fabio Casini, Le tre stazioni di Mirandola, in L'Indicatore Mirandolese, n. 12, COmune di Mirandola, giugno 2016, p. 19. URL consultato il 26 gennaio 2017 (archiviato il 2 febbraio 2017).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]