Parco nazionale di Quiçama

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Parco nazionale di Quiçama
Parque Nacional da Quissama
Tipo di areaParco nazionale
Codice WDPA348
Class. internaz.Categoria IUCN II: parco nazionale
StatoBandiera dell'Angola Angola
ProvinciaBengo
Superficie a terra9600 km²
Provvedimenti istitutivi1938
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Angola
Parco nazionale di Quiçama
Parco nazionale di Quiçama
Coordinate: 9°45′S 13°35′E / 9.75°S 13.583333°E-9.75; 13.583333

Il parco nazionale di Quiçama (o Kissama) è un'area protetta dell'Angola situata nella provincia di Bengo, 70 km a sud della capitale Luanda. Copre una superficie di 9600 km² ed è delimitato dai fiumi Cuanza a nord e Longa a sud e dall'Atlantico a ovest. È il parco nazionale angolano più ricco di fauna selvatica, nonché quello più facilmente accessibile.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il parco venne istituito come riserva di caccia il 16 aprile 1938 e convertito in parco nazionale dal Ministero portoghese d'Oltremare nel 1957. Prima dell'inizio della guerra civile (1975-2002) esso ospitava 3000 bufali cafri, 800 elefanti, innumerevoli antilopi roane e altre specie animali. Durante il conflitto, il parco venne invaso e occupato dagli abitanti della zona. La fauna selvatica venne così gravemente decimata dalla caccia illegale che la maggior parte delle specie di grandi dimensioni è ormai scomparsa[1]. Il parco nazionale è stato riaperto il 16 dicembre 2000 e nel 2001-2002 è stato il palcoscenico dell'«Operazione Arca di Noè», uno dei più grandi programmi di ricollocazione di fauna selvatica della storia. Circa 100 animali selvatici, tra cui 35 elefanti, 4 giraffe, 12 zebre, 12 gnu, 12 kudu, 12 struzzi e 8 antilopi alcine, provenienti da Botswana e Sudafrica sono stati trasportati all'interno di casse dagli aerei russi Ilyushin Il-76 delle forze armate angolane fino a Cabo Ledo, ai margini del parco nazionale di Quiçama, dopo un volo di oltre 3000 chilometri. Il progetto è stato finanziato solo tramite donazioni. Direttore del parco nazionale dal 2002 al 2012 è stato il sudafricano Roland Goetz[2][3][4]. Nel 2014, il Ministero dell'Ambiente ha ripreso il programma, introducendo altre specie animali come nyala, alcelafi rossi, cobi, damalischi, gnu striati, orici e impala. L'introduzione dei nyala, tuttavia, ha attirato particolari critiche, in quanto la specie non era mai esistita prima in Angola[5].

Flora e fauna[modifica | modifica wikitesto]

Dall'epoca dell'Operazione Arca di Noè la popolazione di elefanti del parco è quadruplicata. Nel 2018 il numero di giraffe era salito a 44[6]. Oltre alle specie animali già citate, nel parco si possono trovare scimmie, lamantini, coccodrilli, tartarughe e innumerevoli specie di uccelli, tra cui fenicotteri e pellicani, oltre a 14 specie endemiche[7][8].

Le piante predominanti sono acacie, baobab, sterculie, euforbie e l'endemica Tassmania camoneana[9].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Country Profile: Republic of Angola (PDF), su giraffeconservation.org, febbraio 2019, p. 2. URL consultato il 9 giugno 2019.
  2. ^ How Operation Noah's Ark Saved this African Park, su ozy.com, 3 ottobre 2018. URL consultato il 9 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2019).
  3. ^ Parque Nacional da Kissama, su lonelyplanet.com. URL consultato il 9 giugno 2019.
  4. ^ Roland Goetz, Report on Kissama National Park (PDF), su wild.org, 2012, p. 2. URL consultato il 9 giugno 2019.
  5. ^ Brian J. Huntley, Vladimir Russo, Fernanda Lages e Nuno Ferrand, Biodiversity of Angola: Science & Conservation: a Modern Synthesis, su books.google.de, Springer, 1º gennaio 2019, p. 498.
  6. ^ Country Profile: Republic of Angola (PDF), su giraffeconservation.org, febbraio 2019, p. 4. URL consultato il 9 giugno 2019.
  7. ^ Il turismo, gioiello nascosto dell'economia angolana, su euronews.com, 13 febbraio 2019. URL consultato il 9 giugno 2019.
  8. ^ Parque Nacional da Quiçama Um paraíso natural em Angola, su platinaline.com, 30 aprile 2019. URL consultato il 9 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2019).
  9. ^ Parque Nacional da Quiçama, su biodiversidade-angola.com, 2016. URL consultato il 9 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2019).

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