Panos H. Koutras

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Panos H. Koutras, pseudonimo di Panagiōtīs Koutras (Παναγιώτης Κούτρας; Atene, ...), è un regista e sceneggiatore greco.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di un direttore di banca, ha studiato alla London Film School per poi laurearsi all'Università Pantheon-Sorbona con una tesi sul melodramma americano di Minnelli, Sirk e Ray.[1] Il suo lungometraggio d'esordio, I epithesī tou gigantiaiou mousaka, parodia a costo zero dei classici film di serie B (la trama ruota attorno a una moussakà gigante che, frutto di una mutazione aliena, colpisce Atene) girata nel corso di cinque anni, è diventato un cult in Francia nei primi anni duemila.[2][3][4] Ciò ha fatto sì che tutti i suoi film successivi venissero co-prodotti dalla Francia, ad esempio Pazza idea (2014), presentato nella sezione Un Certain Regard del 67º Festival di Cannes e in seguito proposto dalla Grecia per l'Oscar al miglior film straniero.

È stato due volte membro di una giuria a Cannes, nell'edizione 2015 in quella di Un Certain Regard e quattro anni più tardi in quella dedicata ai cortometraggi.

È dichiaratamente omosessuale e molti suoi film affrontano tematiche LGBT.[1]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Regista e sceneggiatore[modifica | modifica wikitesto]

  • I epithesī tou gigantiaiou mousaka (1999)
  • Alīthinī zōī (2004)
  • Strella (2009)
  • Pazza idea (Xenia) (2014)
  • Dodo (2022)

Produttore[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (FR) Sabrina Champeonis, Panos H. Koutras : grec anatomie, su Libération, 17 luglio 2014. URL consultato il 14 aprile 2022.
  2. ^ (EN) Vrasidas Karalis, A History of Greek Cinema, New York, Continuum, 2012, p. 259, ISBN 978-1-4411-9447-3.
  3. ^ (EN) Xan Brooks, Frightening food on film, su The Guardian, 18 agosto 2009. URL consultato il 14 aprile 2022.
  4. ^ (FR) Sylvain Perret, Intervista Panos H. Koutras, su 1kult.com, 30 novembre 2009. URL consultato il 14 aprile 2022 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2011).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN27387333 · ISNI (EN0000 0000 0497 0320 · LCCN (ENno2016108532 · BNF (FRcb15597725j (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no2016108532