Oasi di Orie Terme

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Dolcenera: stele in marmo posta in un punto di convoglio delle acque, con parole liberamente riprese dall'omonima canzone di De Andrè

L'oasi di Orie Terme è un parco naturalistico[1] del comune di Amatrice, sito al km 35+500 della Strada statale 260 Picente nei pressi della frazione di Configno, nato dall'idea di accostare i testi biblici della Passione di Cristo agli scritti poetici di Fabrizio De André, in particolare l'album La buona novella del 1970.

A decorrere dal 2015 l'ideatore ha recepito tutti i dettami della lettera enciclica "Laudato si" di Papa Francesco, tanto da erigere stele con incisi i principi suggeriti dal Santo Padre[2].

Il parco "è un omaggio alla Terra e alla natura per promuovere l'educazione e la cultura del rispetto dell'ambiente"[3]

Il Calvario delle Orie.

L'oasi, interamente recintata, di proprietà della famiglia Betturri fin dal 1610[4] ha un'ampiezza complessiva di 18 ettari e rappresenta un'entità ecologica finalizzata a favorire l'accostamento dell'uomo alla natura e all'ambiente.

Il parco è aperto al pubblico gratuitamente a richiesta.

I visitatori percorrono un sentiero, lungo circa 3 chilometri, che si snoda attraverso boschi di castagni e querce secolari fino a terminare a valle in un ampio spazio prativo con un piccolo specchio d'acqua e un ruscello, immissario del lago Scandarello, in cui dimorano esemplari di Austropotamobius pallipes e vi si riproducono spontaneamente alcuni esemplari di Triturus cristatus, anfibio caudato raro in queste zone.

La zona orientale dell'Oasi è occupata da una secolare foresta formata da castagni, faggi e querce, denominata Bosco Sacro.[5]

All'interno di questo esiste una vecchia ricciera e un castagno millenario con una circonferenza alla base del tronco di circa 9 metri.

Lungo il percorso sono state collocate diverse opere marmoree dedicate alla natura, che riportano versi liberamente tratti da cantici antichi come il Cantico delle creature di San Francesco d'Assisi, o testi moderni come Dolcenera, canzone di De Andrè dell'album Anime salve, e anche opere in legno realizzate da artisti del luogo come il Cristo del Castagno e un calvario, ispirato dal testo della canzone La buona novella, realizzato dallo scultore romano Milos Ippoliti.[6]

Il Calvario delle Orie, posto sul piazzale denominato delle "tre Madri", si raggiunge attraverso una ripida scalinata in pietra costituita dal oltre 140 gradini, rappresenta la scena del Golgota, con Gesù e i due ladroni crocefissi, ai cui piedi, secondo i testi di De Andrè, ricavati dai Vangeli apocrifi, trovano posto le rispettive madri. Vicino ad ogni croce una targa riporta i versi del cantautore genovese ripresi dalla canzone “Maria nella bottega del falegname” sulla condizione di ciascun condannato. Al centro c’è Cristo, addormentato nel sonno che, secondo le Scritture, lo restituirà alla vita. Alla sinistra e alla destra le due vie dell’uomo: il Buon Ladrone, Tito, convertito al Regno dei Cieli e il Cattivo Ladrone, Dimaco, con linee e superfici grezze, colto da rabbia per la rinuncia alla salvezza. Tale componimento architettonico è stato benedetto il 29 luglio 2018 da mons. Domenico Pompili, vescovo di Rieti.[7][8]

In seguito, lo stesso Vescovo di Rieti ha incaricato il progettista del parco Pier Luigi Betturri i costituire la Comunità "Laudato Sì" di Amatrice, chiamandola "Oasi Orie Terme" proprio perché nello specifico sarà dato risalto al suo patrimonio naturalistico con un focus sulla fauna e la flora del parco stesso.

L'opera sacra, prima di essere collocato in loco è stato esposto in Roma, nell'anno 2016, presso la Chiesa Rettoria di San Francesco Saverio, a Sant'Ignazio di Loyola e presso la Basilica di San Crisogono.

Nel parco dimorano stabilmente colonie di daini e cervi, oltre ad altra fauna locale come ricci, volpi, istrici e scoiattoli e varie specie di uccelli, in particolare la ghiandaia, l'upupa, il falco, l'airone cenerino e i germani reali presso gli specchi d'acqua.

L'Oasi delle Orie è stata più volte oggetto di riprese televisive in servizi giornalistici Rai.[9][10]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Museo Configno / Oasi Orie Terme, su www.museoconfigno-oasiorieterme.it. URL consultato l'8 febbraio 2018.
  2. ^ L'Oasi e il Calvario delle Orie, Roma, ed. Futura, 2018, pag. 16.
  3. ^ Configno, la frazione di Amatrice dove è tornata la vita (grazie ai giovani), su espresso.repubblica.it, pp. pag. 84.
  4. ^ Registro 5^ carta iniziale, partita 186 Catasto Preonciario - Catasto Onciario Aquila degli Abruzzi 1749- Archivio di Stato dell'Aquila.
  5. ^ L'Oasi e il Calvario delle Orie, Roma, ed. Futura, 2018, pag. 39.
  6. ^ Il Calvario delle Orie. Opera di Milos Ippoliti, su museoconfigno-oasiorieterme.it.
  7. ^ Atti Ufficiali Ente Museo Configno, n. 19 del 10.8.2018.
  8. ^ L'oasi e il Calvario delle Orie, Prefazione a cura di S.E.R. Mons. Domenico Pompili..
  9. ^ servizio Rainews24 del 6 giugno 2020, su museoconfigno-oasiorieterme.it.
  10. ^ Servizio Unomattina del 16.5.2016, su museoconfigno-oasiorieterme.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pier Luigi Betturri, L'Oasi e il Calvario delle Orie, Roma, ed. Futura, 2018, ISBN 889021053-2.

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