Niccolò Comneno Papadopoli

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Niccolò Comneno Papadopoli (in greco Νικόλαος Κομνηνός Παπαδόπουλος?, Nikólaos Komninós Papadópoulos; Candia, 6 gennaio 1655Padova, 20 gennaio 1740) fu uno storico e canonista italo-greco del XVIII secolo, cittadino della Repubblica di Venezia e docente di diritto canonico all'Università di Padova per cinquant'anni.[1]

È noto soprattutto per la sua storia dell'università patavina.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Niccolò nacque nel 1655 da Agni (Agnese) Prikis e Zuanne (Giovanni) Papadopoli, colto funzionario veneziano[1] a Candia (l'odierna Heraklion) nell'isola di Creta, allora ducato della Repubblica Veneta.[2] Il padre Giovanni (1618 - c. 1696), oltre che segretario ducale e notaio, fu anche storico: nel 1669 - a causa dell'invasione ottomana - si trasferì a Padova, dove scrisse in veneziano un libro di memorie, che divenne uno dei pochissimi resoconti dell'epoca su Creta.[3]

Inviato a Roma nel 1666[3] per studiare grammatica, retorica e filosofia, Niccolò frequentò assieme al fratello Michele il Pontificio collegio greco di Sant'Atanasio.[1] Dal 1672 entrò nell'ordine dei Gesuiti,[3] insegnando nelle scuole gesuitiche fino al 1686 quando rinunciò all'abito.[1] Era a Capodistria[1] (capitale dell'Istria) nel 1680, dove fu rettore del collegio dei nobili,[1] anch'esso tenuto dai gesuiti.[3]

Riunendosi al padre, si trasferì definitivamente a Padova nel 1688, dove gli fu affidata la seconda cattedra di diritto canonico all'Università di Padova fino al 1738, occupando la prima cattedra dal 1705 al 1713.[1] Fu direttore del collegio greco Paleocapa di Padova dal 1707 al 1738,[3] succedendo al conterraneo Niccolò Calliachi (Nikolaos Kalliakis), già docente di storia e materie umanistiche.[1]

Scrisse varie opere di tema giuridico-canonico, ma è rimasto noto per la sua storia dell'università.[3]

Con la sua morte a Padova nel 1740 si estinse il ramo della sua famiglia.[3]

Storia dell'università patavina[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1726 pubblicò la storia dell'università di Padova, Historia gymnasii patavini,[4] scritta da un punto di vista filo-veneziano, una preziosa testimonianza della vita culturale nella Repubblica di Venezia tra XIII e XVII secolo.[3]

Tale opera è interessante per lo spazio riservato agli studenti e ai membri greci,[3] ma destò polemiche in quanto conteneva notevoli inesattezze (o addirittura invenzioni) a scopo propagandistico, per esempio riguardo alla vita di Oliver Cromwell[5] e Niccolò Copernico. Papadopoli aveva falsamente affermato nel 1726 di aver visto una voce di Copernico nei registri di una "nazione polacca" all'università. Nel secolo trascorso da allora, questa affermazione era stata ampiamente pubblicata e «"trovò posto in tutte le successive biografie di Copernico, ma i particolari decorativi aggiunti dallo storico dell'università pavese si sono rivelati del tutto errati"»[6] e "assolutamente infondati",[7] come dimostrato in 150 anni da Carlo Malagola e Leopold Prowe.

La storia dell'università di Papadopoli fu continuata dal 1739 da Jacopo Facciolati.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Praenotiones mystagogicae ex jure canonico, Padova, 1697.
  • Responsio adversus hæreticam epistolam Joan. Hokstoni angli. Constantinopoli scriptam, Venezia, 1703.
  • Historia gymnasii patavini (Nicolai Comneni Papadopoli Historia gymnasii patavini post ea, quae hactenus de illo scripta sunt, ad haec nostra tempora plenius, & emendatius deducta. Cum actuario de claris professoribus tum alumnis eiusdem), Sebastiano Coleti, Venezia, 1726.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i Del Negro 2015, pp. 252-253.
  2. ^ Zuanne Papadopoli, L'occio (time of leisure). Memories of seventeenth century Crete, prefazione & commenti di Alfred Vincent, Venezia, Hellenic Institute of Byzantine studies in Venice, 2007, ISBN 978-9-60774-341-1.
  3. ^ a b c d e f g h i Papadopoli, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  4. ^ «Nicolai Comneni Papadopoli Historia gymnasii patavini post ea, quae hactenus de illo scripta sunt, ad haec nostra tempora plenius, & emendatius deducta. Cum actuario de claris professoribus tum alumnis eiusdem.».
  5. ^ Sir James Burrow, A few anecdotes and observations relating to Oliver Cromwell and his family, Londra: printed for J. Worrall, 1763, Electronic reproduction. Farmington Hills (Michigan): Thomson Gale, 2003. URL consultato il 21 febbraio 2022.
  6. ^ Sydney Smith et al., The Edinburgh Review: Or Critical Journal, Published 1883, A. and C. Black.
    «The fact was asserted by Papadopoli in 1726, and found a place in all subsequent biographies of Copernicus; but the decorative particulars added by the historian of the Pavian university having been shown wholly incorrect, it seemed unreasonable to rely on his discredited authority for the fundamental circumstance.»
  7. ^ Charles Sanders Peirce, The Nation, 5 ottobre 1893.
    «As for the assertion that Copernicus was registered as a Pole at Padua, that was investigated, at the instance of Prince Boncompagni, by Favaro, and found utterly baseless. On the other hand, Carlo Malagola, in his admirable work on Urceo Codro showed that "Niccolo Kopperlingk di Thorn" had registered as a law student at Bologna in the album of the "Nazione Alemanna". This may not prove much, but it is, at least, not an invention.»
    In a reply to Was Copernicus a German?. p. 185–186, in Charles Sanders Peirce, Kenneth Laine Ketner, James E. Cook: Contributions to the Nation, Published 1982, Texas Tech University Press, ISBN 0-89672-154-X, ISBN 0-89672-069-1, in volume ISBN 0-89672-070-5.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Piero Del Negro (a cura di), Clariores. Dizionario biografico dei docenti e degli studenti dell'Università di Padova, Padova, Padova University Press, 2015.
  • Riccardo Martelli, Papadopoli, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 81, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2014.
  • (DE) Von Moy de Sons, KE, Vehring, p. H., Archiv für Katholisches Kirchenrecht, Verlag Franz Kirchheim, Mainz, 1863.
  • (DE) Christian Pletzing: https://books.google.com/books?id=fnzEpTR4ApIC&printsec=frontcover&source=gbs_summary_r&cad=0[collegamento interrotto], pp. 189-204, in Matthias Weber, Preussen in Ostmitteleuropa: Geschehensgeschichte und Verstehensgeschichte, Oldenbourg Wissenschaftsverlag, 2003, ISBN 3-486-56718-7, ISBN 978-3-486-56718-2.
  • (DE) Stefan Kirschner, Andreas Kühne, Die Rezeption von Copernicus im Spiegel seiner Biographien, in Forma, Zahl, Ordnung. Studien zur Wissenschaftsgeschichte. Festschrift per Ivo Schneider zum 65. Geburtstag; ore. v. Rudolf Seising, Menso Folkerts, Ulf Hashagen; Stoccarda (Steiner) 2004 (Boethius, vol. 48), pp. 467-479.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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