Mi è sembrato di vedere un gatto

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Mi è sembrato di vedere un gatto
Titolo originaleI Taw a Putty Tat
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1948
Durata7 min
Rapporto1,37:1
Genereanimazione, commedia
RegiaFriz Freleng
SceneggiaturaTedd Pierce
ProduttoreEdward Selzer
Casa di produzioneWarner Bros. Cartoons
Distribuzione in italianoGold Film
MontaggioTreg Brown
MusicheCarl Stalling
AnimatoriVirgil Ross, Gerry Chiniquy, Manuel Perez, Ken Champin
SfondiPaul Julian
Doppiatori originali
Doppiatori italiani
Ridoppiaggio (1996)

Mi è sembrato di vedere un gatto (I Taw a Putty Tat) è un film del 1948 diretto da Friz Freleng. È un cortometraggio d'animazione della serie Merrie Melodies, distribuito negli Stati Uniti il 2 aprile 1948.[1][2] Si tratta di un parziale remake del cortometraggio in bianco e nero Il vendicatore (1943) di Frank Tashlin, i cui protagonisti (un canarino e un gatto generici) sono sostituiti da Titti e Silvestro.[3] Nel 1975 il corto fu incluso integralmente nel film Bugs Bunny Superstar.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Silvestro attende l'arrivo in casa di un nuovo canarino dopo averne mangiati cinque in un mese, ricordati da dei timbri che appone sul muro. All'arrivo dell'uccello, Silvestro tenta più volte di mangiarselo ma non ci riesce anche dopo esserselo messo in bocca. Titti invece sottomette fisicamente il minaccioso gatto affumicandolo, colpendolo sulla zampa con un martello, facendogli masticare dell'allume e usando la sua ugola come sacco da boxe. Infine Titti fa entrare in casa Ettore e lo mette nella sua gabbia dopo averci rinchiuso Silvestro; il combattimento tra i due animali fa sobbalzare la gabbia fino all'esterno della casa. La padrona deve quindi chiamare nuovamente il negozio di animali per ordinare un nuovo gatto, mentre Titti (che si rilassa sul vecchio letto di Silvestro) rivela di aver iniziato anch'egli a ricordare i gatti sue vittime con dei timbri.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Censura[modifica | modifica wikitesto]

Il cortometraggio presenta una scena in cui Silvestro, dopo che un candelotto di dinamite gli esplode in faccia, si ritrova in blackface e fa un'imitazione di Eddie "Rochester" Anderson prima di cadere a terra; la scena è stata tagliata per la trasmissione su quasi tutte le reti televisive del mondo (in particolare su quelle di proprietà di Warner Bros. Discovery) in modo che la gag si concluda con l'esplosione. Nel film Bugs Bunny Superstar invece il corto è stato sempre proposto integralmente.

Edizione italiana[modifica | modifica wikitesto]

Il cortometraggio fu distribuito nei cinema italiani il 31 maggio 1962, in inglese sottotitolato, nel programma Silvestro pirata lesto.[4][5] Fu doppiato a Milano nel 1989 per l'uscita in VHS; in questa edizione Titti chiama Silvestro per nome sebbene nell'edizione originale non succeda, infatti il gatto ottenne il suo nome definitivo solo nel corto La fifa fa novanta uscito pochi mesi dopo. Nel 1996, per la trasmissione televisiva, il corto venne ridoppiato dalla Angriservices Edizioni sotto la direzione di Renzo Stacchi; questa edizione è priva della scena di blackface.[6] Non essendo stata registrata una colonna internazionale, in entrambi i doppiaggi fu sostituita la musica presente durante i dialoghi.

Edizioni home video[modifica | modifica wikitesto]

VHS[modifica | modifica wikitesto]

America del Nord
  • Little Tweety and Little Inki Cartoon Festival featuring "I Taw a Putty Tat" (1986)
  • Tweety & Sylvester (7 marzo 1989)
Italia
  • Le avventure di Titti e Gatto Silvestro (settembre 1989)

Laserdisc[modifica | modifica wikitesto]

  • The Golden Age of Looney Tunes Vol. 4 (14 luglio 1993)

DVD[modifica | modifica wikitesto]

Il corto (non restaurato e nella versione censurata) fu pubblicato in DVD-Video in America del Nord come contenuto speciale nella prima edizione di Amore sotto coperta, uscita il 10 aprile 2007.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Jerry Beck e Will Friedwald, Looney Tunes and Merrie Melodies: A Complete Illustrated Guide to the Warner Bros. Cartoons, New York, Holt Paperbacks, 1989, p. 182, ISBN 0-8050-0894-2.
  2. ^ (EN) Jeff Lenburg, The Encyclopedia of Animated Cartoons, 2ª ed., New York, Checkmark Books, 1999, pp. 151-152, ISBN 0805008942. Ospitato su Internet Archive.
  3. ^ (EN) Jerry Beck, I Tawt I Taw a Puddy Tat: Fifty Years of Sylvester and Tweety, New York, Henry Holt and Company, 1991, p. 94, ISBN 0-8050-1644-9. URL consultato l'11 aprile 2024. Ospitato su Internet Archive.
  4. ^ Ruggero Lombardi, Duplicato del nulla osta (PDF), su Italia Taglia, Ministero del turismo e dello spettacolo. Direzione generale dello spettacolo, 25 maggio 1962. URL consultato l'11 novembre 2020.
  5. ^ Aggeo Savioli, Silvestro pirata lesto (PDF), in La Stampa, 31 maggio 1962, p. 7.
  6. ^ (EN) Henry T. Sampson, That's Enough, Folks: Black Images in Animated Cartoons, 1900-1960, Lanham, Scarecrow Press, 1998, p. 227, ISBN 978-0810832503. URL consultato l'11 aprile 2024. Ospitato su Internet Archive.
  7. ^ (EN) Paul Mavis, Doris Day Collection, Vol. 2, The, su DVD Talk, 10 aprile 2007. URL consultato il 20 maggio 2018.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]