Ludovico II Pico della Mirandola

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Ludovico II Pico della Mirandola
Conte di Mirandola e di Concordia
Stemma
Stemma
In carica1550[1]1568
PredecessoreGaleotto II Pico
SuccessoreGaleotto III Pico
NascitaMirandola[1], 1525
MorteMirandola[1], 18 novembre 1568[2]
DinastiaPico
PadreGaleotto II Pico[1]
MadreIppolita Gonzaga[1]
Consorti1 Renata d'Este[1]
2 Fulvia da Correggio[1]
Figlida Renata:
Ippolita[1]
da Fulvia:
Galeotto III[1]
Federico II[1]
Alessandro I[1]
Giovanni[1]
Ludovico[1]
Renata[1]

Ludovico II Pico, talvolta riportato anche come Lodovico II Pico (Mirandola, 1525[3][4]Mirandola, 18 novembre 1568), è stato un nobile e condottiero italiano, conte di Mirandola e di Concordia dal 1550 fino alla sua morte.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giorgio Vasari, La battaglia di Marciano in Val di Chiana (Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, Firenze)

Era figlio di Galeotto II Pico e di Ippolita Gonzaga. Il padre, dopo aver ucciso lo zio Gianfrancesco II nel 1533, si mise sotto la protezione del re di Francia e nel 1536 inviò i figli, tra i quali Ludovico II, alla corte di re Francesco I.[5]

Morto il padre nel 1550, Ludovico rientrò dalla Francia per prendere possesso dei suoi feudi. Le lotte tra gli imperiali, appoggiati dallo Stato Pontificio, e i francesi di Enrico II di Valois per il dominio su Parma e Piacenza a seguito della morte di Pierluigi Farnese, portarono al lungo assedio della Mirandola del 1551, durato 10 mesi, pervenendo ad una tregua solo nel 1552.[5] Gran parte delle monete fatte coniare da Ludovico II alla zecca della Mirandola, soprattutto dopo l'assedio per rifarsi delle spese di guerra, sono caratterizzate da allegorie che richiamano la sconfitta del papa (trofei di guerra, armature con rami d'ulivo, flutti che si infrangono contro uno scoglio, la personificazione della Fama che porta una luce nella mano destra, anziché suonare la tromba della vittoria) e furono coniate in gran numero per ripagare i costi della guerra.[6]

Monete coniate sotto Ludovico II Pico dalla zecca della Mirandola

Nel 1554, col grado di generale della cavalleria, partecipò alla difesa di Siena, assediata da Cosimo I de' Medici, uscendo sconfitto nella battaglia di Marciano. Si ritirò nel castello della Mirandola, dove fece innalzare la torre dell'orologio nel 1561, allargò le mura della Mirandola per includere la chiesa di San Francesco e il suo convento. Fece realizzare al pittore veneziano Jacopo Palma il Giovane le Favole di Psiche, oggi esposte al Palazzo Ducale di Mantova.[5]

Rimasto vedovo nel 1555, il 5 settembre 1560, tramite procura consegnata al capitano Nicolò Loschi, chiese in sposa Fulvia da Correggio. Il matrimonio celebrato nel 1561 portò in dote la grande somma di 80.000 scudi, ma soprattutto contribuì a riappacificare la famiglia Pico con i sovrani d'Austria e di Spagna dopo la Pace di Cateau-Cambrésis, oltre a rinsaldare i rapporti tra i Gonzaga e gli Este.

Nel novembre 1568 scoprì una congiura di alcuni traditori che volevano ucciderlo in nome di Girolamo Pico (nipote di Gianfrancesco II); dopo averli fatti giustiziare e confiscati i loro beni, passati otto giorni morì a 41 anni d'età anche Ludovico II, forse per avvelenamento.[5]

Essendo i tre figli eredi ancora minorenni, la reggenza della contea della Mirandola e della Concordia passò alla moglie contessa Fulvia da Correggio.

Ricordo[modifica | modifica wikitesto]

Un'armatura in ferro brunito e dorato appartenuta a Ludovico II è conservata presso la sezione "Caccia di corte e armeria" del Museo di storia dell'arte di Vienna.[7]

Il museo "Monteriggioni in arme", inaugurato nel 2009 a Monteriggioni, espone una riproduzione dell'armatura alla francese da cavallo utilizzata nel 1554 da Ludovico II Pico nella battaglia di Marciano.[8]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine di San Michele - nastrino per uniforme ordinaria

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Fulvia da Correggio

Ludovico II Pico sposò a Ferrara nel settembre 1553 in prime nozze Renata d'Este († 29 novembre 1555[9]), figlia illegittima del cardinale Ippolito d'Este.[1][10] Dalla loro unione nacque una figlia:[1]

  1. Ippolita Caterina Pico (* 9 agosto 1554 – † 4 agosto 1610 1610][11]), a Mirandola nel 1573 sposò Alfonso Piccolomini Todeschini, duca di Montemarciano.[1]

Nel settembre 1560[12] sposò a Correggio in seconde nozze Fulvia da Correggio, figlia del conte Ippolito da Correggio e di Chiara da Correggio.[1] Ebbero i seguenti figli:[1][5]

  1. Renea Margherita Pico (* 3 settembre 1562 – † 3 settembre 1607[13]), nel 1589 sposò Francesco Salviati, signore di Grotta Minarda[1] (o Grotta Mingarda[14] o Grotta Marozza[15]), patrizio fiorentino e nipote del cardinale Anton Maria Salviati.[1]
  2. Galeotto III Pico (* 1563 – † 1597), successore del padre dopo la sua morte, abdicò nel 1592 per motivi di salute.[1] Non si sposò e non ebbe figli;
  3. Federico II Pico (* 1564 – † 1602), successore del fratello Galeotto III dopo la sua abdicazione.[1] Sposò Ippolita d'Este, ma non ebbe discendenza.[1]
  4. Alessandro I Pico (* 1566 – † 1637), successore del fratello Federico II dopo la sua morte senza eredi.[1] Sposò Laura d'Este ed ebbe solo figlie femmine, oltre a un figlio maschio illegittimo;[1]
  5. Giovanni Pico (* 1567 – † 1568);[1]
  6. Ludovico Pico (* 1569 – † 1569);[1]

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Galeotto I Pico Gianfrancesco I Pico  
 
Giulia Boiardo  
Ludovico I Pico  
Bianca d'Este Niccolò III d'Este  
 
Anna de' Roberti  
Galeotto II Pico  
Gian Giacomo Trivulzio Antonio Trivulzio  
 
Francesca Visconti  
Francesca Trivulzio  
? ?  
 
?  
Ludovico II Pico della Mirandola  
Gianfrancesco Gonzaga Ludovico II Gonzaga, marchese di Mantova  
 
Barbara di Brandeburgo  
Ludovico Gonzaga  
Antonia del Balzo Pirro del Balzo  
 
Maria Donata Orsini  
Ippolita Gonzaga  
Gianluigi II Fieschi Gianluigi I Fieschi  
 
Luisetta Fregoso  
Francesca Fieschi  
Caterina Del Carretto Giovanni I Lazzarino Del Carretto  
 
Viscontina Adorno  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac Miroslav Marek, Pico family, su Genealogy.eu, 16 settembre 2002, p. 2. URL consultato il 30 maggio 2020 (archiviato il 19 settembre 2020).
  2. ^ Atti e memorie della R. Deputazione di storia patria per le provincie modenesi, G.T.Vincenzi, 1890, pp.252-245
  3. ^ Giovanni Zannoni, Nuovi contributi per la Storia del Cinquecento in Italia. Anno IX, Volume XI, Vallardi, 1890, p.15
  4. ^ Il conte Lodovico II Pio. Notizie raccolte dal sac. Felice Ceretti con corredo di documenti, in Atti e memorie per le RR. Deputazioni di Storia Patria per le provincie modenesi e parmensi, serie III, vol. VI, parte I, Vincenzi, 1890, pp.229-278.
  5. ^ a b c d e Litta, p. 4.
  6. ^ * Lorenzo Bellesia, La zecca di Mirandola - Parte I - Da Gian Francesco II Pico (1499-1533) a Galeotto III Pico (1568-1597) (PDF), in Bollettino di Numismatica, n. 25, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, gennaio 2015. URL consultato l'11 marzo 2021 (archiviato il 3 giugno 2021).
  7. ^ Armatura di Ludovico II Pico, su Kunsthistorisches Museum, Vienna. URL consultato il 2 ottobre 2019 (archiviato il 2 ottobre 2019).
  8. ^ Monteriggioni, su Millennium Fabri Armorum. URL consultato l'11 marzo 2021 (archiviato il 16 maggio 2021).
  9. ^ Atti e memorie della R. Deputazione di storia patria per le provincie modenesi, G.T.Vincenzi, 1890, p.249
  10. ^ Miroslav Marek, Welf family, su genealogy.euweb.cz, 25 giugno 2004, p. 10. URL consultato il 30 maggio 2020 (archiviato il 19 settembre 2020).
  11. ^ Atti e memorie della R. Deputazione di storia patria per le provincie modenesi, G.T.Vincenzi, 1890, pp.250-251
  12. ^ Atti e memorie della R. Deputazione di storia patria per le provincie modenesi, G.T.Vincenzi, 1890, p.252
  13. ^ Atti e memorie della R. Deputazione di storia patria per le provincie modenesi, G.T.Vincenzi, 1890, pp.252-253
  14. ^ Jacopo Salviati, su Geneanet. URL consultato il 26 settembre 2021 (archiviato il 14 agosto 2023).
  15. ^ Francesco Salviati, lord of Grotta Marozza, su Geni. URL consultato il 26 settembre 2021 (archiviato il 26 settembre 2021).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Conti di Mirandola e Concordia Successore
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