Lelio Gaviglio

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Lelio Gaviglio
NascitaTorino, 13 ottobre 1870
MortePiacenza, 30 aprile 1924
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armata Regio Esercito
ArmaCavalleria
CorpoServizio Aeronautico
Unità9ª Squadriglia da ricognizione e combattimento
GuerrePrima guerra mondiale
Comandante di2º Gruppo
Gruppo comando supremo
IV Gruppo
11º Reggimento fanteria "Casale"
Decorazionivedi qui
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Lelio Gaviglio (Torino, 13 ottobre 1870Piacenza, 30 aprile 1924) è stato un aviatore italiano. Nato da nobile famiglia, fu uno dei primi e più grandi piloti dell'aeronautica italiana delle origini.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Nel settembre 1913, agli ordini del capitano Gaspare Bolla prende parte alle grandi manovre della Cavalleria come comandante della squadriglia di posizione del "partito rosso dell'invasore" dotata di biplani Farman a controllo della linea fra il campo d'aviazione di San Francesco al Campo presso Torino e Busto Arsizio. Per curiosità, nel "partito azzurro" opposto alla squadriglia del Gaviglio volava un giovanissimo Francesco Baracca, allora agli albori della sua carriera di aviatore[1].

Dal 16 gennaio 1915, come ufficiale di fanteria, viene trasferito con Regio Decreto - e come molti altri ufficiali - nel Corpo aeronautico militare[2]. Nel mese di giugno il Capitano Gaviglio è osservatore alla 9ª Squadriglia da ricognizione e combattimento dotata di Farman 14 all'Aeroporto di Udine-Campoformido prima di passare al comando del 2º Gruppo. Il 18 agosto dello stesso anno viene promosso al grado di maggiore[3].

Nel giugno 1916 è impegnato con il grado di tenente colonnello come comandante del IV Gruppo Aeroplani sul fronte veneto[4]. Dal 25 ottobre 1917 al 5 marzo 1918 con il gradi di colonnello è comandante dell'11º Reggimento fanteria "Casale" della Brigata Casale, impegnata sul fronte del Piave[5][6].

Con il grado di colonnello di fanteria nel Corpo Aeronautico Militare lo si trova come comandante di Aeronautica nell'ordine di battaglia della Battaglia di Vittorio Veneto del 24 ottobre 1918, dove fa parte della 7ª Armata delle Giudicarie agli ordini del tenente generale Giulio Cesare Tassoni[7].

Nel maggio del 1919, a guerra finita, figura come "colonnello comandante interinale superiore di aeronautica"[8].

Citato in numerose pubblicazioni italiane e straniere, è ricordato anche come pilota sportivo. Ai suoi esordi l'aspetto militare dell'aeronautica era infatti strettamente legato a quello ludico e sportivo. Viene ricordato nell'Albo d'Oro dell'Aeronautica Italiana, nella bibliografia italiana e in numerosissime pubblicazioni di varia natura.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Baracca vola su Lugo Archiviato il 24 dicembre 2013 in Internet Archive. da Il resto del Carlino del 20 marzo 2005.
  2. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia N. 106 del 28 aprile 1915.
  3. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia N° 242 del 1º ottobre 1915.
  4. ^ Ali sugli altipiani[collegamento interrotto] da Storia Militare, pag. 61.
  5. ^ Brigata Casale da frontedelpiave.info.
  6. ^ Brigata Casale[collegamento interrotto] pag. 7.
  7. ^ La battaglia di Vittorio Veneto del 1918 (Ordine di Battaglia al 24 ottobre.
  8. ^ La morte di M R Stefànik alla luce dei documenti militari italiani inediti pag. 33.
  9. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n° 85 dell'11 aprile 1917.
  10. ^ Onorificenze dal sito del Quirinale.