Lafarge (azienda)

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Lafarge
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StatoBandiera della Francia Francia
Forma societariaSociété anonyme
Borse valoriEuronext: LG
NYSE: LR
ISINFR0000120537
Fondazione1833 a Le Teil
Fondata daJoseph-Auguste Pavin de Lafarge
Chiusura2015 (fusione in LafargeHolcim)
Sede principaleParigi
GruppoGroupe Bruxelles Lambert
ControllateOrascom Cement
Persone chiaveEric Olsen (Chairman e Chief Executive Officer)
Jean-Jacques Gauthier (Chief Financial Officer)
SettoreMateriale da costruzione
ProdottiCemento, calcestruzzo, inerte
Fatturato12.843 M (2014)
Utile netto274 M (2014)
Slogan«Les matériaux au cœur de la vie»
Sito webwww.lafarge.com

Lafarge è stata un'azienda francese di materiali da costruzione, leader mondiale nel suo settore, seguita da Holcim.

Il primo progetto importante è stato il cantiere del canale di Suez nel 1864, nel quale Lafarge ha consegnato 200.000 tonnellate di calce idraulica per costruire i moli del canale.

Era quotata alla borsa di Parigi dal 1923 e faceva parte dell'indice CAC 40 dal 1988. Essa operava in tre attività principali: cementi e leganti (66,5%), granulati e calcestruzzi (33,1%) e intonaci (0,4%). A fine 2014, il gruppo aveva 112 cementifici, 37 stazioni di schiacciamento, 437 cave di granulati e 1.026 impianti di calcestruzzo, nel mondo. La ripartizione geografica del fatturato era al 2014: Europa (24,7%), Africa e Medio Oriente (28,9)%), America del Nord (23,4%), Asia (17,4%) e America Latina (5,6%).

Il 10 luglio 2015, Lafarge si è fusa con Holcim, società svizzera e numero due del settore. Il 15 luglio, la nuova società è stata ufficialmente presentata in tutto il mondo sotto il nome di LafargeHolcim, nuovo leader nel settore dei materiali da costruzione. LafargeHolcim è stata ribattezzata Holcim Group nel 2021.[1]

Nel giugno 2016, Le Monde rivela che Lafarge avrebbe finanziato lo Stato Islamico tra la primavera 2013 e la fine dell'estate 2014 al fine di poter continuare le sue attività nella zona di conflitto in Siria. Nel giugno 2018, Lafarge è imputata di «violazione di un embargo», «messa in pericolo della vita altrui» e «complicità di crimini contro l'umanità».[2]

Nel 2022 viene condannata dal tribunale di New York al pagamento di 778 milioni di dollari per delle mazzette all'ISIS.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

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Controllo di autoritàVIAF (EN261622407 · ISNI (EN0000 0004 1776 3688 · LCCN (ENn89669184 · GND (DE4673985-3