Isole Montebello

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Isole Montebello
Immagine satellitare delle isole Montebello
Geografia fisica
LocalizzazioneOceano Indiano
Coordinate20°27′36″S 115°32′24″E / 20.46°S 115.54°E-20.46; 115.54
Superficie22 km²
Isole principaliHermite Island e Trimouille Island
Geografia politica
StatoBandiera dell'Australia Australia
Stato federato  Australia Occidentale
RegionePilbara
Local government areaCittà di Karratha
Cartografia
Mappa di localizzazione: Australia
Isole Montebello
Isole Montebello
voci di isole dell'Australia presenti su Wikipedia

Le isole Montebello sono un gruppo di circa 180[1] (o più di 250[2], a seconda delle fonti) piccole isole disabitate, di cui solo circa 92 hanno un nome. Sono situate al largo della costa della regione di Pilbara, nell'Australia Occidentale e appartengono alla Local government area della città di Karratha. Le isole si trovano a nord-est di Barrow Island nelle acque dell'Oceano Indiano.

Le Montebello Islands formano un parco protetto gestito dal Department of Environment and Conservation dell'Australia Occidentale ed una riserva marina.[2][3]

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Le isole dell'arcipelago hanno una superficie complessiva di circa 22 km². Le isole più grandi, Hermite e Trimouille hanno aree rispettivamente di 10,22 km² e 5,22 km²[4].

Isole maggiori:

Isola Area (ha)[4] Coordinate
Ah Chong 22 20°31′26″S 115°32′36″E / 20.523889°S 115.543333°E-20.523889; 115.543333
Alpha 118 20°24′35″S 115°31′21″E / 20.409722°S 115.5225°E-20.409722; 115.5225
Bluebell 65 20°23′50″S 115°31′14″E / 20.397222°S 115.520556°E-20.397222; 115.520556
Campbell 47 20°25′41″S 115°32′14″E / 20.428056°S 115.537222°E-20.428056; 115.537222
Crocus 41 20°25′18″S 115°31′31″E / 20.421667°S 115.525278°E-20.421667; 115.525278
Delta 38 20°26′33″S 115°32′53″E / 20.4425°S 115.548056°E-20.4425; 115.548056
Hermite 1022 20°28′00″S 115°31′29″E / 20.466667°S 115.524722°E-20.466667; 115.524722
North-West 135 20°21′46″S 115°31′33″E / 20.362778°S 115.525833°E-20.362778; 115.525833
Primrose 41 20°22′15″S 115°30′58″E / 20.370833°S 115.516111°E-20.370833; 115.516111
Renewal 58 20°28′02″S 115°32′56″E / 20.467222°S 115.548889°E-20.467222; 115.548889
Trimouille 522 20°23′41″S 115°33′50″E / 20.394722°S 115.563889°E-20.394722; 115.563889

Gruppi di isole che non hanno singolarmente un nome:

Gruppi Coordinate
Corkwood Islands 20°30′37″S 115°31′30″E / 20.510278°S 115.525°E-20.510278; 115.525
Fig Islands 20°30′06″S 115°33′32″E / 20.501667°S 115.558889°E-20.501667; 115.558889
Hakea Islands 20°27′08″S 115°36′23″E / 20.452222°S 115.606389°E-20.452222; 115.606389
Jarrah Islands 20°23′41″S 115°31′53″E / 20.394722°S 115.531389°E-20.394722; 115.531389
Jasmine Islands 20°23′12″S 115°32′00″E / 20.386667°S 115.533333°E-20.386667; 115.533333
Karri Islands 20°22′52″S 115°30′52″E / 20.381111°S 115.514444°E-20.381111; 115.514444
Marri Islands 20°23′02″S 115°31′25″E / 20.383889°S 115.523611°E-20.383889; 115.523611
Minnieritchie Islands 20°28′04″S 115°34′31″E / 20.467778°S 115.575278°E-20.467778; 115.575278
Mulga Islands 20°30′40″S 115°31′19″E / 20.511111°S 115.521944°E-20.511111; 115.521944
Quandong Islands 20°27′06″S 115°34′50″E / 20.451667°S 115.580556°E-20.451667; 115.580556

Flora e fauna[modifica | modifica wikitesto]

Le parti rocciose delle isole sono dominate dalla Triodia, mentre le zone sabbiose sostengono Poacee, Cyperaceae e arbusti, principalmente specie di acacia. Macchie di mangrovie si trovano in particolare su Hermite Island. Il clima è caldo e arido con una piovosità media annuale di circa 320 mm.[1]

Le isole sono state identificate da BirdLife International come Important Bird Area (IBA) perché supportano oltre l'1% delle popolazioni mondiali di sterna delle fate, sterna di Dougall e beccaccia di mare fuligginosa. Il beccapesci veloce nidifica irregolarmente, a volte in grande numero. Altre specie che nidificano sulle isole sono: il falco pescatore, l'aquila pescatrice panciabianca, la beccaccia di mare orientale, la sterna maggiore, la sterna dalle redini. Le isole supportano 12-15 coppie riproduttici di occhione maggiore australiano.[1]

I gatti selvatici ed i ratti neri sono stati sradicati dalle isole, permettendo la reintroduzione del wallaby lepre rossiccio e del djoongari (specie in pericolo) in una strategia di conservazione di queste specie minacciate.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Si ritiene che le isole siano state occupate dalle popolazioni aborigene fino al 5000 a.C. quando un periodo di surriscaldamento globale, con conseguente innalzamento del livello del mare, distanziò le isole dal continente causandone l'abbandono.[5]

Il 25 maggio 1622 la nave Tryal della Compagnia britannica delle Indie orientali si infranse contro una barriera corallina nei pressi dell'arcipelago.

Nicolas Baudin, che guidava una spedizione francese di esplorazione delle coste dell'Australia (1801-1802), intitolò le isole in onore di Jean Lannes duca di Montebello.[6]

Il fungo atomico dell'operazione Hurricane.

Le isole furono teatro di tre test nucleari da parte dell'esercito britannico: uno nel 1952, denominato operazione Hurricane e, nel 1956, l'operazione Mosaic[7] con le due esplosioni del 16 maggio (G1) e del 19 giugno (G2).[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) Montebello Islands, su datazone.birdlife.org. URL consultato il 22 maggio 2018.
  2. ^ a b (EN) Montebello Islands Marine Park (PDF), su parks.dpaw.wa.gov.au. URL consultato il 23 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 24 maggio 2018).
  3. ^ (EN) Montebello Islands and Barrow Island marine reserves, su fish.wa.gov.au. URL consultato il 22 maggio 2018.
  4. ^ a b All W.A. Islands database (PDF), su environment.gov.au. URL consultato il 22 maggio 2018.
  5. ^ Peter Veth, The Aboriginal Occupation of the Montebello Islands, north-west Australia, in Australian Aboriginal Studies, n. 2, 1994, pp. 39-50.
  6. ^ (EN) Montebello Islands, su britannica.com. URL consultato il 23 maggio 2018.
  7. ^ (EN) Zeb Leonard, Tampering with history: varied understanding of Operation Mosaic, su tandfonline.com. URL consultato il 22 maggio 2018.
  8. ^ (EN) British Nuclear Testing, su nuclearweaponarchive.org. URL consultato il 22 maggio 2018.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN248286015 · LCCN (ENsh95001120 · J9U (ENHE987007534595705171