Incidente aereo di Bathernay del 20 aprile 1938

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Incidente aereo di Bathernay del 20 aprile 1938
Tipo di eventoIncidente
Data20 aprile 1938
LuogoBathernay
StatoBandiera della Francia Francia
Tipo di aeromobileAmiot 143
OperatoreArmée de l'air
PartenzaAeroporto di Lione-Bron[1]
Equipaggio5
Vittime5
Sopravvissuti0
Mappa di localizzazione
dati estratti da Accident de l'Amiot 143 n°112 de la 35ème Escadre d'observation de Bron Bathernay (Drôme), le 20 avril 1938[2]
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Il 20 aprile 1938 un bombardiere Amiot 143 della 35ème Escadre d'observation precipitò a Bathernay durante un volo di trasferimento da Bron a Marignane, dove doveva prendere parte ad un'esercitazione aeronavale, con la morte di tutti e cinque i membri dell'equipaggio.

L'incidente[modifica | modifica wikitesto]

Un bombardiere Amiot 143 davanti ad un hangar

Nell'aprile 1938 si dovevano svolgere intorno a Marignane, nelle Bocche del Rodano, delle esercitazioni congiunte tra l'Armée de l'Air e la Marine nationale.[2][3] Per prendere parte all'esercitazione furono mobilitati 12 bombardieri Amiot 143 della 35ème Escadre d'observation di stanza sulla base aerea 105 di Bron.[2] Tre aerei decollarono da Bron la mattina del 19 aprile 1938, seguiti da altri nove che partirono il 20 aprile intorno alle 8:00, con tempo nuvoloso e vento leggero.[2]

Intorno alle 8:45, due velivoli appena visibili nel cielo furono visti sorvolare la regione tra Saint-Vallier e Saint Donat, nella Drôme. Cinque minuti dopo, un altro apparve a bassissima quota sopra le colline di Bathernay.[2] Con i motori fortemente imballati, l'aereo si diresse ad alta velocità verso un vallone, detto "le Perdriolon", dove si incontrano i comuni di Saint-Donat, Charmes e Bathernay.[2][3] Improvvisamente fu udita una forte esplosione che disperse fino a un chilometro di distanza alcuni elementi dell'aereo, come ali, impennaggi, ruote, ecc.[2] La parte più grande dell'aereo scese in picchiata e si schiantò a terra, innescando un grande incendio.[2] I soccorritori dovettero aspettare più di un'ora prima di avvicinarsi ai resti dell'aereo dove erano imprigionati i resti dei corpi dei cinque membri dell'equipaggio dell'Amiot 143 n.112 (codice 6) della II Escadrille della 35ème Escadre d'observation.[2] La commissione d'inchiesta ritenne, come causa di questo incidente, che l'aereo si era disintegrato in volo durante una forte "ressource" (richiamata).[2] Il pilota, intrappolato in una fitta nuvola, avrevve voluto riacquistare la visibilità effettuando una picchiata verso terra e poi, sorpreso dalla vicinanza del rilievo, avrebbe eseguito una cabrata che si rivelò troppo violenta e provocò la disintegrazione in volo dell'aereo, cosa che spiegava l'esplosione udita dai testimoni.[2]

Nell'incidente perirono i cinque membri dell'equipaggio: tenente Henri Méry, comandante di bordo, 31 anni, originario di Cudot, nello Yonne, 472 ore di volo; sottotenente Bernard Martin des Paillères, pilota, 24 anni, originario di Bourg-en-Bresse nell'Ain, sposato e padre di una figlia, 258 ore di volo; sergente maggiore Henri Chapuis, meccanico, 27 anni, originario di Bourg-en-Bresse nell'Ain, sposato e padre di una figlia, 200 ore di volo; sergente René Vailly, mitragliere, 22 anni, originario di Lione, 200 ore di volo; sergente Alexandre Jourdain, operatore radio, 22 anni, originario di La Rochelle, sposato e padre di un bimbo di 14 mesi e con la moglie incinta di un altro figlio.[4]

Nel pomeriggio del 20 aprile una ambulanza della base aerea 105 venne a prelevare i corpi degli aviatori, che furono portati alla camera mortuaria dell'ospedale militare "Desgenettes" di Lione. Una cerimonia religiosa si svolse il 23 aprile presso la cattedrale primaziale di San Giovanni Battista e Stefano di Lione e gli onori militari vennero resi sul piazzale dell3 cattedrale alla presenza del generale François d'Astier de La Vigerie, comandante della 4ª Regione aerea.

Il 20 aprile 2008, vicino a Bathenay, ai margini della D884, su iniziativa dell'Association Rhodanienne pour le Souvenir Aérien (ARSA) e delle Vieilles Tiges, il comune di Bathernay ha inaugurato un monumento in omaggio ai cinque aviatori.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Raymond Danel e Jean Cuny, L'aviation française de bombardement et de renseignement 1918-1940 (Docavia n°12), Angers, Editions Larivière, 1980.
  • (FR) Histoire De L'aviation En Rhône Alpes, Bron, Société Lyonnaise d'Histoire de l'Aviation ed de Documentation Aèronautique, 1998, ISBN non esistente.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]