Ignazio Lanza di Trabia

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Ignazio Lanza Spinelli Branciforte dei principi di Trabia
NascitaSorrento, 22 agosto 1890
MorteTalmassons, 1º novembre 1917
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaCavalleria
Anni di servizio1911-1917
GradoTenente osservatore
GuerreGuerra italo-turca
Prima guerra mondiale
CampagneFronte italiano (1915-1918)
BattaglieBattaglia di Caporetto
Decorazionivedi qui
dati tratti da Grande Enciclopedia Aeronautica[1]
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Ignazio Lanza Spinelli Branciforte dei principi di Trabia (Sorrento, 22 agosto 1890Talmassons, 1º novembre 1917) è stato un militare e aviatore italiano, distintosi particolarmente nel corso della prima guerra mondiale dove fu decorato di tre medaglie d'argento al valor militare. Nel corso del conflitto aveva partecipato ad oltre cento voli di ricognizione sulle linee nemiche[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Sorrento il 22 agosto 1890, figlio del principe Pietro e di Giulia Florio. Dopo la fine degli studi secondari si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza, ma al termine del secondo anno di studi decise di arruolarsi come soldato volontario nel Regio Esercito, assegnato all'arma di cavalleria in forza al Reggimento Piemonte Reale di stanza a Roma. Dopo lo scoppio della guerra italo-turca, nel dicembre del 1911 sostenne gli esami per divenire ufficiale di complemento, e nel gennaio 1912 svolse il servizio di prima nomina, partendo successivamente per Tripoli, in Libia. Al rientrò in Italia chiese, ed ottenne, di passare in servizio permanente effettivo e frequentò la Scuola di formazione di fanteria di Parma e poi la Scuola Applicazione di Cavalleria di Pinerolo.[3] per essere poi assegnato al 9º Reggimento "Lancieri di Firenze". Nel novembre 1914 fu assegnato in forza al neocostituito 30º Reggimento "Cavalleggeri di Palermo" con cui, dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia combatte nella fasi iniziali delle operazioni sul fronte giulio.

Chiesto, ed ottenuto, di transitare nel Servizio Aeronautico in qualità di osservatore d'aeroplano, dopo l'apposito corso fu assegnato nel 1916 dapprima alla 5ª Squadriglia da ricognizione e combattimento di Chiasiellis, inizialmente dotata di velivoli Voisin III, poi trasformatasi nella 25ª Squadriglia il 15 aprile 1916 a Pozzuolo del Friuli. Si distinse particolarmente durante i voli di ricognizione sull'Istria (febbraio 1916), sulla baia di Muggia e sui moli del porto di Trieste (ottobre 1916). Nel marzo 1917, mentre effettuava un volo di ricognizione volando a bordo con l'aspirante pilota Giorgio Orsini, l'aereo venne attaccato da caccia nemici e gravemente danneggiato. Usando la mitragliatrice egli riuscì a difendere brillantemente il velivolo, abbattendo un aereo nemico, e consentendo al pilota di rientrare alla base. Cinque mesi dopo, durante una missione a bassa quota sul Monte Stol, il Caporale pilota Alfonso Prudenza rimase gravemente ferito dallo scoppio di una granata antiaerea. Manovrando con difficoltà, riuscì ad assumere il controllo dell'aereo portandolo ad atterrare dietro le linee italiane dell'Isonzo. Dopo l'infausto esito della battaglia di Caporetto ottenne il trasferimento ai reparti da bombardamento e venne assegnato alla 1ª Squadriglia Caproni.

Il mattino del 1º novembre 1917 decollò da San Pelagio (Due Carrare) a bordo del Caproni Ca.33, matricola 2338, pilotato dai tenenti Giampiero Clerici e Ignazio De Lorenzi, coadiuvati dal mitragliere Cosimo Pisanello. Intercettato da aerei avversari il bombardiere venne abbattuto in prossimità di Flumignano di Talmassons. L'autore dell'abbattimento risulta incerto, in quanto la vittoria venne suddivisa fra il Vizefeldwebel Uberschar della Jasta 39 tedesca, in collaborazione con l'austro-ungarico Hans Happack della Flik 39. Dopo la fine del conflitto gli fu intitolato l'aeroporto militare di Fontanarossa, a Catania.

Sempre in un'azione militare, il 21 agosto 1918, morirà anche il fratello, Manfredi Lanza di Trabia, nato nel 1894, tenente del 2º Reggimento "Piemonte Reale Cavalleria".

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Dopo aver volato circa un'ora e mezza, prima nelle tenebre e poi nella nebbia, per eseguire un bombardamento, costretto ad abbassarsi per l'orientamento, trovatosi a quota bassissima (m.100) sopra le coste settentrionali dell'Istria, pur ritenendo quasi impossibile raggiungere la costa italiana, per la pochissima quantità di benzina, preferì, tentare la traversata dell'Adriatico fra la nebbia, affrontando una morte quasi certa pur di non cadere prigioniero con l'aeroplano. Durante la difficile traversata, ritenendo imminente la caduta in mare, scriveva parole di sublime entusiasmo verso la Patria. Adriatico Settentrionale, 16 febbraio 1916
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Osservatore d'aeroplano, durante una ricognizione fotografica sostenne con ardimento l'attacco di due velivoli nemici da caccia che colpirono l'apparecchio al motore ed al serbatoio della benzina. Mentre l'apparecchio, a motore spento, cercava di raggiungere le nostre linee, consumate contro gli inseguitori tutte le munizioni, rimaneva ritto verso il nemico, ed al pilota che lo esortava a non esporsi rispondeva: Non pensare a me, io debbo proteggere chi deve ricondurre l'apparecchio in Patria. Cielo Carsico, 11 febbraio 1917
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Osservatore d'aeroplano, con mirabile sangue freddo, eseguiva, fra il fuoco di numerose batterie antiaeree e di mitragliatrici, ricognizioni fotografiche a bassissima quota, che furono prezioso elemento di giudizio per i comandi di grande unità nel giudicare delle distruzioni apportate alle difese nemiche. Altipiano Carsico, 17 maggio 1917
Medaglia commemorativa della guerra 1915-1918 - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia a ricordo dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia interalleata della Vittoria - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mancini 1936, p. 478.
  2. ^ Nel Cielo n.1, gennaio 1918, p. 6.
  3. ^ Raito 2018, p. 139.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alessandro Fraschetti, La prima organizzazione dell'Aeronautica Militare in Italia 1884-1925, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1986.
  • Roberto Gentilli e Paolo Varriale, I reparti dell'Aviazione italiana nella Grande Guerra, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1999.
  • Domenico Ludovico, Gli aviatori italiani del bombardamento nella guerra 1915-1918, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1980.
  • Luigi Mancini (a cura di), Grande Enciclopedia Aeronautica, Milano, Edizioni Aeronautica, 1936.
  • Manlio Molfese, L'aviazione da ricognizione italiana durante la grande guerra europea (maggio 1915-novembre-1918), Roma, Provveditorato generale dello Stato, 1925.
  • Leonardo Raito, I cavalieri dell'aria: Storie di aviazione e aviatori polesani e ferraresi nella Grande Guerra 1915-1918, Ferrara, Tiemme Edizioni digitali, 2018.
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