IMAM Ro.25

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IMAM Ro.25
Descrizione
Tipoaereo da addestramento
Equipaggio1
ProgettistaGiovanni Galasso
CostruttoreBandiera dell'Italia IMAM
Data primo volo1931
Utilizzatore principaleBandiera dell'Italia Regia Aeronautica
Esemplari2
Dimensioni e pesi
Apertura alare8,30 m
Altezzam
Peso a vuoto660 kg
Peso carico910 kg
Passeggeri1
Propulsione
Motoreuno stellare Alfa Romeo Lynx
Potenza215 CV (158 kW)
Prestazioni
Velocità max210 km/h
Autonomia3 h
Tangenza6 000

Annuaire de l'Aéronautique 1931[1]

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L'IMAM Ro.25, citato alle volte anche come Romeo Ro.25, era un monomotore da addestramento monoplano con ala a parasole prodotto dall'azienda italiana Industrie Meccaniche Aeronautiche Meridionali di Napoli all'inizio degli anni trenta del XX secolo e rimasto allo stadio di prototipo

Storia del progetto[modifica | modifica wikitesto]

All'inizio del 1930 la società italiana SA Industrie Meccaniche e Aeronautiche Meridionali (IMAM), su progetto dell'ingegnere Giovanni Galasso, costruì un velivolo da addestramento basico, biplano designato Romeo Ro.25. L'aereo era equipaggiato con un propulsore stellare Armstrong Siddeley Lynx a sette cilindri (prodotto su licenza in Italia dalla Alfa Romeo) da 215 CV (158 kW). Il nuovo velivolo era destinato all'addestramento basico dei piloti, nonché a gare acrobatiche.

Tecnica[modifica | modifica wikitesto]

Aereo da addestramento biposto, monoplano, monomotore. La fusoliera è di costruzione completamente metallica, costruita in tubi d'acciaio, e ricoperta da legno e tela. Gli impennaggi di coda sono di costruzione lignea, ricoperti di tela.

Il carrello d'atterraggio, triciclo posteriore fisso, con pattino di coda. I posti di pilotaggio, aperti, sono disposti in tandem.

Il propulsore era un Alfa Romeo Lynx a 7 cilindri, raffreddati ad aria, erogante la potenza di 215 CV (158 kW).[1] Il velivolo saliva a 1 000 m in 2'15", a 2 000 m in 10'10", a 5 000 m in 25".[1] La velocità di stallo era di 76 km/h.[1]

Impiego operativo[modifica | modifica wikitesto]

Ne risultano costruiti due prototipi, uno a decollo terrestre e uno idrovolante.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Jotti da Badia Polesine, Annuario dell'Aeronautica Italiana, Milano, Libreria Aeronautica, 1934.
  • Luigi Mancini (a cura di), Grande Enciclopedia Aeronautica, Milano, Edizioni Aeronautica, 1936.
Periodici
  • J. Reimbert (a cura di), Grande Enciclopedia Aeronautica, in Annuaire de l'Aéronautique 1931, Paris, Rouffé Éditeur, 1931.