Guglielmo I di Cerdanya

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Guglielmo Raimondo I
Conte di Cerdanya
In carica1068 - 1095
PredecessoreRaimondo Goffredo
SuccessoreGuglielmo II
Nome completoGuglielmo Raimondo
Altri titoliconte di Conflent
Nascitametà XI secolo
Morte1095
Dinastiacasa di Barcellona
PadreRaimondo Goffredo
MadreAdela
ConsorteAdelaide di Carcassonnel
Isabella o Elisabetta d'Urgel
Sancha di Barcellona
FigliGuglielmo e
Bernardo, di terzo letto

Guglielmo Raimondo, Guillaume Raimond in francese, Guillem Ramon in catalano, Guillermo Ramón in spagnolo, Guillem Remón in aragonese e Guillerme Raimundo in portoghese e in galiziano. Willelmus Raimundus in latino e Guilhèm Ramon in occitano (metà XI secolo1095), fu conte della Cerdanya e di Conflent, dal 1068, alla sua morte.

Origine[modifica | modifica wikitesto]

Guglielmo Raimondo, secondo il Gesta Comitum Barchinonensium[1], era il figlio primogenito del Conte di Cerdanya e di Conflent, Raimondo Goffredo[2] e di Adela[3], di cui non si conoscono gli ascendenti (come moglie di Raimondo Goffredo, Adela compare citata in alcuni documenti, tra cui il n° 3 del Diplomatari del Monestir de Sant Pere de la Portella (Raimundus proles Guifredi gratia Dei comes Cerritaniense et uxor mea nomine Adala)[4] ed il n° 2 delle Relations politiques des comtes de Foix avec la Catalogne (Raimundus comes Cerritanie et Adala comitissa)[5]).
Raimondo Goffredo, secondo il Gesta Comitum Barchinonensium, era il figlio maschio primogenito del Conte di Cerdanya, di Conflent e di Berga, Goffredo II[6] e di Guisla o Wisla, di cui non si conoscono gli ascendenti (come prima moglie di Goffredo II compare in molti documenti, tra cui il n° CLIII della Marca Hispanica sive Limes Hispanicus (Guifredus gratia Dei comes et uxor mea nomine Wisla comitissa)[7] ed il n° 43 del Diplomatari i escrits literaris de l'abat i bisbe Oliba (Wifredus gratia Dei comes et uxori meæ Wisla comitissa)[8]).

La penisola iberica nella prima metà del X secolo. La marca di Spagna è vassallo del regno di Francia

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Guglielmo Raimondo lo troviamo citato in due documenti, datati 1067:

  • nel documento n° XLVIII del Cartulaire roussillonnais, inerente al testamento di un suo subalterno, Arnallus Bernardi, che lo cita come suo signore (Guilielmo Reimundo seniori meo)[9],
  • nel documento n° XLVII della Histoire du comté et de la vicomté de Carcassonne, inerente ad una vendita, in cui si cita come figlio di Adela (Guillermus Raymundi filius Adalæ comitissæ de Cerritaniæ)[3].

Ancora secondo il Gesta Comitum Barchinonensium, Raimondo morì nel 1068 e Guglielmo Raimondo gli succedette come Guglielmo I Conte di Cerdanya[2][10].
La morte nel 1068 viene confermata dal Chronicon alterum Rivipullense (1068. Obiit Raymundus comes Cerritaniæ)[11].

Nel dicembre del 1071, Guglielmo Raimondo fece una donazione in suffragio dell'anima della sua seconda moglie, Elisabetta (quondam uxoris meæ Elizabeth), come da documento n° CCLXXXI della Marca Hispanica sive Limes Hispanicus[12].

Nel 1075, Guglielmo Raimondo (Guillelmus Raymundi, nutu Divino Cerdaniæ comes) concesse i diritti di città a Villafranca de Conflans, come da documento della Colección de fueros municipales y cartas pueblas de los reinos de Castilla, León, Corona de Aragón y Navarra[13].

Nel 1078, Guglielmo Raimondo ricevette giuramento di fedeltà dal nuovo visconte di Cerdanya e di Conflent, come da documento n° LXI del Cartulaire roussillonnais[14].

Guglielmo Raimondo fece alcune donazioni:

  • all'Abbazia di Saint-Martin du Canigou, nel 1084, assieme alla terza moglie, Sancha e ai due figli (Guillelmus Raimundi comes hujus provinciæ cum uxore mea comitissa nomine Sancia et filiis nostris his nominibus vocitati, id est, Guillelmo et Bernardo)[15],
  • alla chiesa di Elna, nel 1086, assieme alla terza moglie, Sancha e al figlio, Guglielmo (Guillelmus gratia Dei comes et Sancia comitissa et Guillermus filius noster)[16],
  • all'Abbazia di San Vittore di Marsiglia, nel 1091[17].

Nel 1095, Guglielmo Raimondo fece testamento, nominando esecutore il fratello Enrico (Henricum fratrem meum) e disponendo l'eredità ai due figli, Guglielmo Giordano (Guillelmo Iordani filio meo) e Bernardo (filio meo Bernardo)[18].
Ancora secondo il Gesta Comitum Barchinonensium, Guglielmo Raimondo morì nel 1095 e Guglielmo Giordano gli succedette come Guglielmo II Conte di Cerdanya[2]; la morte nel 1095 viene confermata dal Chronicon alterum Rivipullense (1095. Obiit Guillelmus comes Ceritaniæ)[19].

Matrimoni e discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Prima del 1067, Guglielmo Raimondo aveva sposato Adelaide di Carcassonne († dopo il 1102, il documento di donazione n° 167 del Recueil des chartes de l'Abbaye de La Grasse. T. I, datato 1102, prova che Adelaide -Adelaiz comitissa filia vocata Petri Raimundi comitis de Carcassona et Raingardis uxoris suæ- era ancora in vita[20]) figlia del conte di Carcassonne Pierre Raymond e della moglie, Rangarda de la Marche[3] (figlia di Bernardo I de La Marche), dalla quale divorzio non molto tempo dopo; il matrimonio viene provato anche dal documento n° XLVI della Histoire du comté et de la vicomté de Carcassonne, datato 1067, in cui Rangarda viene citata come suocera di Guglielmo Raimondo (Rengardis comitissa et Guillelmus comitem generum suum)[21]. La separazione avvenne prima del 1070, in quanto nel documento di vendita n° 295 delle Preuves de l'Histoire générale de Languedoc, Adelaide di Carcassonne si cita come figlia della contessa di Carcassonne e non come contessa di Cerdayna (Adalaidis filia quae sum Rangardis comitissa)[22].
Guglielmo Raimondo da Adelaide di Carcassonne non ebbe discendenza[23][24].

Prima del 1071, Guglielmo Raimondo aveva sposato, in seconde nozze, Isabella o Elisabetta d'Urgel, che morì nel 1071[12] e dalla quale non ebbe discendenza[23][24].

Dopo essere rimasto vedovo della sua seconda moglie, Guglielmo Raimondo, secondo le Europäische Stammtafeln[25], vol III, 137 (non consultate), dopo il 12 novembre 1076 sposò, in terze nozze, Sancha di Barcellona[23] (ca. 1058- dopo il 13 aprile 1102 in questa data è ricordata nel testamento del figlio, Guglielmo Giordano di Cerdanya[26]); il matrimonio viene confermato da due donazioni fatte congiuntamente al marito, Guglielmo Raimondo, nel 1084, all'Abbazia di Saint-Martin du Canigou assieme anche ai due figli (Guillelmus Raimundi comes hujus provinciæ cum uxore mea comitissa nomine Sancia et filiis nostris his nominibus vocitati, id est, Guillelmo et Bernardo)[15], e, nel 1086, alla chiesa di Elna, assieme anche al figlio, Guglielmo (Guillelmus gratia Dei comes et Sancia comitissa et Guillermus filius noster)[16]; nel 1087, Sancha (Sancia comitissa) controfirmò il documento n° LXV del Cartulaire roussillonnais, inerente alla concessione di passaggio per i religiosi del Monastero di Ripoll[27].
Guglielmo Raimondo da Sancha ebbe due figli[23][24]:

Secondo Los vescomtes de Cerdanya, Conflent y Bergadà, Guglielmo Raimondo aveva avuto un'amante di nome Guisla[28], che gli dette un figlio[23]:

  • Armengol Iozbert († dopo il 1107)[28].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il Gesta Comitum Barchinonensium è una cronaca scritta in latino dai monaci del monastero di Ripoll, nella seconda metà del XII secolo ed inizia con la presa del potere di Goffredo il Villoso e arriva sino alla morte di Raimondo Berengario IV di Barcellona. In un secondo tempo e poi in un terzo la cronaca fu ampliata con le gesta dei primi re della Corona d'Aragona, sino a Giacomo I d'Aragona
  2. ^ a b c d e (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, Tomus XII, Ex gesta Comitum Barchinonensium, pag. 375
  3. ^ a b c (LA) Histoire du comté et de la vicomté de Carcassonne, doc. XLVII, pagg. 60 e 61
  4. ^ (LA) #ES Diplomatari del Monestir de Sant Pere de la Portella, Documento 3, pagg. 212 - 214
  5. ^ (LA) #ES Relations politiques des comtes de Foix avec la Catalogne, Documento 2, pagg. 3 e 4
  6. ^ (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, Tomus XI, Ex gesta Comitum Barchinonensium, pag. 290
  7. ^ (LA) Marca Hispanica sive Limes Hispanicus, doc. CLIII, colonne 961 e 962
  8. ^ (LA) Diplomatari i escrits literaris de l'abat i bisbe Oliba, doc. 43, pag. 57
  9. ^ (LA) Cartulaire roussillonnais, doc. XLVIII, pag. 72, nota 1
  10. ^ (LA) Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores, Tomus XI, Ex gesta Comitum Barchinonensium, pag. 291
  11. ^ (LA) Viage Literario, Tome V, Apendice, Chronicon alterum Rivipullense, pag. 245
  12. ^ a b (LA) Marca Hispanica sive Limes Hispanicus, doc. CCLXXXI, colonna 1162
  13. ^ (LA) Colección de fueros municipales y cartas pueblas de los reinos de Castilla, León, Corona de Aragón y Navarra, pagg. 279 e 280
  14. ^ (LA) Cartulaire roussillonnais, doc. LXI, pag. 89, nota 1
  15. ^ a b (LA) Marca Hispanica sive Limes Hispanicus, doc. CCXCV, colonne 1174 e 1175
  16. ^ a b (LA) Marca Hispanica sive Limes Hispanicus, doc. CCXCIX, colonne 1178 e 1179
  17. ^ (LA) Cartulaire de l'abbaye de Saint-Victor de Marseille, doc. 826, pagg. 179 - 181
  18. ^ (LA) Marca Hispanica sive Limes Hispanicus, doc. CCCXI, colonne 1193 - 1195
  19. ^ (LA) Viage Literario, Tome V, Apendice, Chronicon alterum Rivipullense, pag. 246
  20. ^ (LA) Recueil des chartes de l'Abbaye de La Grasse. T. I, doc. 167, pagg. 227 e 228
  21. ^ (LA) Histoire du comté et de la vicomté de Carcassonne, doc. XLVII, pagg. 59 e 60
  22. ^ (LA) Preuves de l'Histoire générale de Languedoc, doc. 295, colonne 579 e 580
  23. ^ a b c d e (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy : COMTES de CERDANYA 897-1118- GUILLEM RAMON I
  24. ^ a b c (EN) #ES Genealogy : Barcelona 1- Guillermo Ramon I
  25. ^ Le Europäische Stammtafeln sono una raccolta di tavole genealogiche delle (più influenti) famiglie europee.
  26. ^ (LA) Marca Hispanica Appendix, doc. CCCXXX, colonna 1224
  27. ^ (LA) Cartulaire roussillonnais, doc. LXV, pagg. 96 e 97
  28. ^ a b (CA) #ES Los vescomtes de Cerdanya, Conflent y Bergadà, pagg. 172 e 173

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura storiografica[modifica | modifica wikitesto]

  • Rafael Altamira, Il califfato occidentale, in «Storia del mondo medievale», vol. II, 1999, pp. 477–515.
  • René Poupardin, I regni carolingi (840-918), in «Storia del mondo medievale», vol. II, 1999, pp. 583–635.
  • Louis Alphen, Francia: gli ultimi Carolingi e l'ascesa di Ugo Capeto (888-987), in <<Storia del mondo medievale>>, vol. II, 1999, pp. 636–661
  • (CA) #ES Los vescomtes de Cerdanya, Conflent y Bergadà

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Conte di Cerdagna Successore
Raimondo Goffredo 1068 - 1095 Guglielmo II