Governo Löfven III

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Governo Löfven III
Foto del Ministro di Stato, Stefan Löfven
StatoBandiera della Svezia Svezia
Capo del governoStefan Löfven
(SAP)
CoalizioneSocialdemocratici, Verdi
(con il supporto passivo di: Centro, Sinistra e due Indipendenti)
Giuramento7 luglio 2021
Dimissioni10 novembre 2021
Governo successivoAndersson
30 novembre 2021
Löfven II Andersson

Il Governo Löfven III è stato il 55°esecutivo della Svezia per 4 mesi e 23 giorni dal 7 luglio 2021 al 30 novembre 2021. È stato presieduto dal ministro di Stato Stefan Löfven.

Esso è entrato in carica a seguito della concessione della fiducia da parte del Parlamento Svedese con 116 voti a favore, 173 contrari e 60 astenuti (I Parlamentari del Partito di Centro, del Partito della Sinistra, uno del Partito Liberale e due indipendenti). A causa del parlamentarismo negativo della Svezia, questo è inteso come un'approvazione poiché più parlamentari hanno tollerato la proposta di fiducia rispetto a quanti l’hanno respinta (176–173).

Si tratta di un esecutivo di coalizione tra gli stessi partiti che componevano il Governo Löfven II, ovvero il Partito Socialdemocratico e i Verdi. Quest’ultimi, sono appoggiati passivamente dal Partito di Centro e del Partito della Sinistra, mentre i Liberali, che prima appoggiavano passivamente il governo astenendosi nelle votazioni, dalla formazione di questo governo sono ufficialmente entrati a far parte dell’opposizione, tuttavia, un parlamentare liberale ha comunque deciso di appoggiare il governo, scostandosi così dalla linea di partito. Questo governo, avendo solo 116 (esclusi i seggi dei partiti che danno appoggio passivo) dei 349 seggi, è un governo di minoranza.[1]

Dimissioni[modifica | modifica wikitesto]

Il Presidente del consiglio Löfven il 22 agosto 2021 ha dichiarato che nel mese di novembre avrebbe dato le dimissioni da primo ministro in occasione del congresso nazionale del suo partito, dove sarebbe stato nominato il nuovo leader del partito Socialdemocratico dopo le dimissioni dello stesso dalla carica. Il 10 Novembre, dopo 3 giorni dalla fine del congresso nazionale, nel quale fu nominato come nuovo leader del partito la ministra delle finanze Magdalena Andersson, il capo del governo come annunciato si dirige dal re per rassegnare le dimissioni ma quest'ultimo lo invita a rimanere in carica per disbrigo degli affari correnti fino al giuramento del nuovo governo. Il giorno dopo viene nominato come presidente del consiglio dei ministri incaricato la ministra della finanze Magdalena Andersson.

Situazione parlamentare[modifica | modifica wikitesto]

Camera Collocazione Partiti Seggi
Riksdag Maggioranza/App. est. (attivo e passivo) Partito Socialdemocratico dei Lavoratori di Svezia (100), Partito di Centro (31), Partito della Sinistra (27), Partito Ambientalista i Verdi (16), Liberali (1), Indipendenti (1)
176 / 349
Opposizione Partito Moderato (70), Democratici Svedesi (62), Democratici Cristiani (22), Liberali (19)
173 / 349

Contesto precedente[modifica | modifica wikitesto]

Il 21 giugno 2021 il Parlamento svedese approvava una mozione di sfiducia contro il ministro di Stato Stefan Löfven con 181 voti a favore, superando così il numero minimo di 175 voti necessari per approvare una sfiducia (tra l’altro, la prima dall’esito positivo nella storia svedese). Quest’ultima, promossa dal Partito della Sinistra in seguito alla polemica sulla liberalizzazione dei prezzi degli affitti delle case, ha causato le dimissioni del Ministro di Stato e del suo governo, nonché della successiva formazione, a seguito di negoziazioni parlamentari, dell’attuale Governo. [2][3]

Subito dopo la sfiducia, infatti, il Ministro di Stato Stefan Löfven aveva, secondo lo Strumento di Governo del 1974, due scelte: sciogliere le camere o rimettere al presidente del Parlamento il potere di trovare un nuovo esecutivo. Essendo la scelta di organizzare elezioni anticipate troppo rischiosa per il partito dell’ex-ministro di stato e per i suoi alleati di coalizione, ovvero i Verdi, e troppo ravvicinate (vista la incombente tornata elettorale del 2022), il Presidente dell’organo legislativo Svedese ha riconferito il mandato esplorativo, essendo Löfven un ottimo negoziatore, a quest’ultimo, il quale ha così formato, dopo aver ricevuto la fiducia parlamentare, il suo terzo governo.

Composizione[modifica | modifica wikitesto]

     Partito Socialdemocratico dei Lavoratori di Svezia (SAP)

     Partito Ambientalista i Verdi (Verdi)

Funzione Titolare Partito
Primo ministro Stefan Löfven SAP
Vice Primo Ministro Per Bolund
(de iure)[4]
Verdi
Morgan Johansson
(de facto)[4]
SAP
Affari europei Hans Dahlgren SAP
Giustizia e immigrazione Morgan Johansson SAP
Affari interni Mikael Damberg SAP
Affari esteri Ann Linde SAP
Commercio estero e cooperazione nordica Anna Hallberg SAP
Cooperazione internazionale Per Olsson Fridh Verdi
Difesa Peter Hultqvist SAP
Salute e affari sociali Lena Hallengren SAP
Previdenza sociale Ardalan Shekarabi SAP
Finanze Magdalena Andersson SAP
Mercati finanziari e politiche abitative - Vice Ministro delle Finanze Åsa Lindhagen Verdi
Pubblica amministrazione e affari dei consumatori Lena Micko SAP
Istruzione Anna Ekström SAP
Istruzione superiore e ricerca Matilda Ernkrans SAP
Ambiente e clima Per Bolund Verdi
Impresa Ibrahim Baylan SAP
Affari rurali Jennie Nilsson SAP
Cultura, democrazia e sport Amanda Lind Verdi
Lavoro Eva Nordmark SAP
Parità tra i generi,
politiche contro la discriminazione
e la segregazione
Märta Stenevi Verdi
Infrastrutture Tomas Eneroth SAP
Energia e sviluppo digitale Anders Ygeman SAP

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ ilpost.it, https://www.ilpost.it/2021/07/07/stefan-lovfen-eletto-primo-ministro/amp/.
  2. ^ Svezia, sfiduciato il premier Lofven: il governo cade sulla questione degli “affitti calmierati”, su lastampa.it, 21 giugno 2021. URL consultato il 21 giugno 2021.
  3. ^ ilpost.it, https://www.ilpost.it/2021/07/07/stefan-lovfen-eletto-primo-ministro/amp/.
  4. ^ a b Il Primo Ministro non nominò un Vice Primo Ministro ai sensi del “Cap. 6, § (8)” dello “Strumento di governo (1974)”. Pertanto, il vice primo ministro “de facto” si affida al membro più longevo del governo, Morgan Johansson. Il titolo di vice primo ministro di Bolund fu quindi cerimoniale.

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