Giandomenico Picco

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Giandomenico Picco, chiamato anche Gianni Picco (Udine, 8 ottobre 1948Wilton, 10 marzo 2024), è stato un diplomatico italiano, segretario generale aggiunto per gli affari politici delle Nazioni Unite che ha negoziato il rilascio di 11 ostaggi tenuti da terroristi in Libano, guadagnandosi i titoli di "capo risolutore di problemi" e "soldato disarmato della diplomazia" dal segretario generale delle Nazioni Unite Javier Pérez de Cuéllar[1][2][3][4][5][6][7][8].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giandomenico Picco nacque l'8 ottobre 1948 a Udine.[7][8][9][10] Studiò al Liceo Classico Jacopo Stellini di Udine, quindi si laureò in scienze politiche all'Università di Padova e prese un master in relazioni internazionali e politica comparata presso l'Università della California a Santa Barbara (tramite la Commissione Fulbright USA-Italia), si specializzò all'Università di Praga e conseguì un diploma in studi sull'integrazione europea presso l'Università di Amsterdam.[4][6][7][8]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Nazioni Unite[modifica | modifica wikitesto]

Picco iniziò una carriera ventennale presso le Nazioni Unite nel 1973 prestandovi servizio fino al 1992.[1][3][4][5][6][7][8] Nel 1976, Picco iniziò a lavorare con Pérez de Cuéllar a Cipro, dove Picco era ufficiale degli affari politici presso la Forza delle Nazioni Unite a Cipro che faceva capo proprio a Pérez de Cuéllar.[2][8] Nel 1985-86, Picco rappresentò Pérez de Cuéllar (che era subentrato a Kurt Waldheim come segretario generale delle Nazioni Unite) nei negoziati tra Francia e Nuova Zelanda sull'affondamento della nave di Greenpeace Rainbow Warrior.[2][6][7][8] Nel 1988, aiutò a negoziare il ritiro sovietico dall'Afghanistan.[8]

Gli sforzi di Picco furono estremamente sensibili: "I suoi viaggi sono spesso avvolti nel mistero, e i funzionari delle Nazioni Unite hanno cercato di mantenere i suoi movimenti ancora più segreti". Spesso le uniche notizie sui suoi spostamenti o sulle sue attività erano che si trovava "in missione". Pérez de Cuéllar era noto per negare il coinvolgimento di Picco in qualche trattativa attiva sugli ostaggi, mentre ai giornalisti poteva capitare di avvistarlo in posti come Damasco, in Siria.[2]

Negoziati di pace[modifica | modifica wikitesto]

Picco ha guidato o partecipato a negoziati di pace tra cui:

Trattative sugli ostaggi[modifica | modifica wikitesto]

Picco condusse trattative sugli ostaggi[11] (negoziò anche con Mohammad Javad Zarif[9][10]) tra cui:

  • 1989-1992: rilascio di 11 ostaggi durante la crisi degli ostaggi in Libano, tra cui il reverendo anglicano Terry Waite, il capo dell'ufficio AP Terry A. Anderson, Edward Austin Tracy e John McCarthy (giornalista) della milizia sciita Revolutionary Justice Organization.[2][3][5][6][7][8][12][13]
  • 1999: liberazione di 13 ebrei arrestati a Shiraz, Iran, e accusati di spionaggio. Su richiesta dei leader ebrei americani, Picco intervenne presso il presidente iraniano Khatami e riuscì a ottenere la liberazione di tutti i prigionieri.[14] (Tra gli ostaggi che Picco non riuscì a salvare c'erano i soldati americani William Francis Buckley e William R. Higgins).[9]

Trattative private[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1992 Picco lasciò l'ONU. Nel 1994 fondò la società di consulenza internazionale GDP Associates per le trattative commerciali, con sede a New York City.[1][3][4][5][6][7] Divenne anche presidente del Peace Strategies Project, con sede a Ginevra, Svizzera,[6] e della US Equity Partners Holdings, LLC. È stato anche direttore di Levcor International, Inc. e del Carlyle Group.[15]

Il Comitato Scientifico Internazionale del Centro Internazionale Ricerche Pio Manzù comprendeva Picco come vicepresidente e Mikhail Gorbaciov.[16] A nome loro, consegnò un premio a Diana, principessa del Galles.[17] Picco parlò al Seminario sugli affari mondiali e tenne un discorso programmatico all’Institute for Cultural Diplomacy nel 2017.[18]

Nel 1999, il segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan nominò Picco rappresentante personale per l'Anno del dialogo tra le civiltà delle Nazioni Unite, proclamato nel 1998.[6] Tra i membri figurava il filosofo cinese Tu Weiming.

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Giandomenico Picco morì il 10 marzo 2024, all'età di 75 anni,[7][8] in una casa di riposo del Connecticut, per complicazioni della malattia di Alzheimer,[19] Il 13 marzo 2024 le Nazioni Unite ricordarono la sua figura come "un leggendario membro del nostro staff" che ha svolto "un ruolo importante in molti focolai chiave... ammirato da molti".[20] L'ex diplomatico italiano Marco Carnelos definì Picco "un grande diplomatico italiano" che "sfortunatamente per il mio Paese d'origine... non ha lavorato per il servizio estero italiano".[21]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Picco si sposò due volte, la prima con Elena Carretta Toth[22] e la seconda con Kate Glucksman.[23] Entrambi i matrimoni terminarono col divorzio. Due i figli: Giacomo Picco, banchiere d'affari,[7][8] e Liam Picco.

Picco fece parte del Consiglio degli Ambasciatori dell'Associazione delle Nazioni Unite/USA, della Camera di commercio europeo-americana e dell'Accademia internazionale della pace.[24]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

L'opera principale di Picco, Man Without a Gun (1999), ricevette segnalazioni favorevoli. Le recensioni delle riviste Kirkus hanno scritto: "Una lettura obbligata per chiunque voglia sapere cosa fa veramente l'ONU".[25] Publishers Weekly ha commentato: "Questo libro di memorie di una carriera straordinaria si legge come una combinazione tra un thriller e un libro di testo sulla delicata e pericolosa arte della diplomazia in una regione spesso esplosiva".[26]

Il film documentario Dawn at Midnight (2014) di Cetywa Powell si ispira in parte al libro di memorie di Picco Man Without a Gun.

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Il 12 dicembre 1991, il presidente degli Stati Uniti George H.W. Bush ha consegnato la medaglia della libertà a Pérez de Cuéllar e il premio presidenziale per il servizio eccezionale a Picco, mentre accoglieva a casa gli ostaggi americani Thomas Sutherland, Alann Steen, Jesse Turner, Joseph Cicipipio e Terry Anderson. Di Picco, il presidente Bush ha detto: "Nei suoi anni come inviato speciale delle Nazioni Unite, il segretario generale aggiunto Gianni Picco ha sempre cercato di servire la pace e risolvere i conflitti".[27][28][29][30][31]
  • 1991: Premio presidenziale per un servizio eccezionale (Stati Uniti d'America).[6][27][15][7][8]
  • 1993: Ordine di San Michele e San Giorgio (Regno Unito).[24][15]
  • 1992: Ordine al Merito (Repubblica Federale di Germania).[6][15]
  • 1993: Ordine Nazionale del Cedro (Repubblica Libanese).[6][15]
  • 1993: Ordine del Grande Ufficiale della Repubblica (Italia).[15]
  • 1994: Dottorato onorario in lettere umane, Marywood University.[32]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Giandomenico Picco to be Secretary-General's Representative for 'Year of Dialogue Among Civilizations' in 2001, in United Nations, 6 agosto 1999. URL consultato il 16 gennaio 2021.
  2. ^ a b c d e f g (EN) Jerry Gray, U.N. Troubleshooter: Shuttling to Free Hostages, in New York Times, 16 agosto 1991. URL consultato il 16 gennaio 2021.
  3. ^ a b c d (EN) Francesco Semprini, Giandomenico Picco, UN Negotiator and Freer of Hostages Now Needs Our Help, in La Voce di New York, 20 dicembre 2020. URL consultato il 16 gennaio 2021.
  4. ^ a b c d (EN) Publisher-supplied biographical information about contributor(s) for Man without a gun: one diplomat's secret struggle to free the hostages, fight terrorism, and end a war / Giandomenico Picco, in Library of Congress, 1999. URL consultato il 16 gennaio 2021.
  5. ^ a b c d e f (EN) Giandomenico Picco, in Carnegie Council, 17 dicembre 2018. URL consultato il 16 gennaio 2021.
  6. ^ a b c d e f g h i j k l m (EN) United Nations Year of Dialogue among Civilizations: Giandomenico Picco, in Seton Hall - School of Diplomacy, 17 dicembre 2018. URL consultato il 17 gennaio 2021.
  7. ^ a b c d e f g h i j k l (EN) Michael Weissenstein, UN envoy Giandomenico Picco, who helped end the Iran-Iraq war and won hostage releases, has died, in Associated Press, 10 marzo 2024. URL consultato l'11 marzo 2024.
  8. ^ a b c d e f g h i j k l (EN) Clay Risen, Giandomenico Picco, Diplomat Who Freed Hostages in Lebanon, Dies at 75, in New York Times, 14 marzo 2024. URL consultato il 16 marzo 2024.
  9. ^ a b c (EN) Giandomenico Picco, Man Without a Gun: One Diplomat's Secret Struggle to Free the Hostages, Fight Terrorism, and End a War, Random House, 1999, ISBN 9780812929102. URL consultato il 16 gennaio 2021.
  10. ^ a b (EN) Iran's Foreign Minister Nominee Seen as Olive Branch to US, in Reuters, 29 luglio 2013.
  11. ^ Ranstorp, Hizb'allah in Lebanon, (1997) p.167
  12. ^ (EN) Giandomenico Picco - Hostage Negotiator, in BBC Witness History, 1991. URL consultato il 16 gennaio 2021.
  13. ^ (EN) Kim Murphy, Freedom for U.S. Hostage Expected Soon, in Los Angeles Times, 21 ottobre 1991. URL consultato il 16 gennaio 2021.
  14. ^ (EN) Robert Collier, Thirteen Prisoners in Iran: The Untold Story of a Negotiation that Worked, in The National Interest, 11 dicembre 2013.
  15. ^ a b c d e f (EN) Our Group, in US Equity Partners Holdings, LLC. URL consultato il 17 gennaio 2021.
  16. ^ (EN) Pio Manzu: The Centre's Structure, in Pio Manzù International Research Centre (archiviato dall'url originale il 19 novembre 2007).
  17. ^ (EN) "Diana appeals for the elderly after dropping their charity", in Herald Scotland, 14 ottobre 1996. URL consultato il 15 novembre 2015.
  18. ^ (EN) Key Note Address: Giandomenico Picco, in Institute for Cultural Diplomacy, 10 gennaio 2017. URL consultato il 17 gennaio 2021.
  19. ^ Viviana Mazza, Addio a Picco, il "diplomatico senza pistola", Corriere della Sera, p. 15, 14 marzo 2024
  20. ^ (EN) Ukrain, Yemen, Security, Oil, & Other Topics, in United Nations, 13 marzo 2024. URL consultato il 16 marzo 2024.
  21. ^ (EN) Marco Carnelos, Giandomenico Picco: The forgotten art of Middle East diplomacy, in Middle East Eye, 14 aprile 2024. URL consultato il 26 aprile 2024.
  22. ^ (EN) Wedding/Celebrations; Mary Keeley, Giacomo Picco, in New York Times, 30 aprile 2006. URL consultato il 17 gennaio 2021.
  23. ^ (EN) A gift that keeps on giving, in Irish Times, 25 settembre 2010. URL consultato il 17 gennaio 2021.
  24. ^ a b (EN) Former U.N. assistant secretary general to speak at Bates, in Bates College, 11 febbraio 1999. URL consultato il 17 gennaio 2021.
  25. ^ (EN) Man Without a Gun, in Kirkus Reviews, 17 maggio 1999. URL consultato il 17 gennaio 2021.
  26. ^ (EN) Man Without a Gun, in Publishers Weekly. URL consultato il 17 gennaio 2021.
  27. ^ a b (EN) Remarks on Presenting the Medal of Freedom and the Presidential Award for Exceptional Service to United Nations Officials, in The American Presidency Project, 12 dicembre 1991. URL consultato il 17 gennaio 2021.
  28. ^ (EN) Bush honors former hostages and U.N. envoys, in United Press International (UPI), 12 dicembre 1991. URL consultato il 17 gennaio 2021.
  29. ^ (EN) Douglas Turner, White House Aglow for Last Hostages, in Buffalo News, 13 dicembre 1991. URL consultato il 17 gennaio 2021.
  30. ^ (EN) 5 Ex-Hostages Join Bush in Lighting Holiday Tree; U.N. Officials Awarded Medals, in Los Angeles Times, 13 dicembre 1991. URL consultato il 17 gennaio 2021.
  31. ^ (EN) Dana Priest, President Honors Former Hostages at National Tree-Lighting Ceremony, in Washington Post, 13 dicembre 1991. URL consultato il 17 gennaio 2021.
  32. ^ (EN) History: Honorary Doctorates Previously Conferred, in Marywood University. URL consultato il 17 gennaio 2021.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]