Gabriela Cabezón Cámara

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Gabriela Cabezón Cámara (San Isidro, 4 novembre 1968) è una scrittrice e giornalista argentina.

È considerata una delle figure più importanti nella letteratura contemporanea latinoamericana, oltre ad essere un'intellettuale e attivista femminista leader[1].

Ha pubblicato quattro romanzi, tra cui La Virgen Cabeza, che l'ha collocata nell'ambiente letterario continentale[2], e Las aventuras de la China Iron, la cui versione inglese è stata nominata per il prestigioso International Booker Prize. Tra le principali influenze che hanno definito la sua vocazione e il suo stile si incontrano Patricia Highsmith, Rodolfo Walsh, Nestor Perlongher e Osvaldo Lamborghini[3].

I suoi articoli sono stati pubblicati su diversi riviste, come Soy (Pagina 12), Le monde diplomatique, Revista Anfibia, Revista Ñ (Clarín)[4][5]. Ha anche lavorato come redattrice della sezione culturale per il quotidiano Clarín e lavora come direttrice del corso di scrittura del CINO.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

È nata il 4 novembre 1968 a San Isidro, nella provincia di Buenos Aires[6]. Ha completato i propri studi universitari presso l'Università di Buenos Aires, dove ha conseguito una laurea in lettere.

Il suo ingresso nel mondo della letteratura avvenne attraverso i racconti. Uno di questi è apparso nel 2006 nell'antologia Una terraza propia della casa editrice Norma dal titolo La hermana Cleopatra, che era una prima bozza di quello che sarebbe stato il suo primo romanzo, La Virgen Cabeza[7]. È stato pubblicato poi nel 2009 dall'editore Eterna Cadencia ed è diventato un successo della critica[2].

Nel 2013 le è stata assegnata una borsa di studio come Resident Writer presso l'Università di Berkeley, in California.

Ha pubblicato la trilogia La Virgen Cabeza, Le viste la cara a Dios y Romance de la Negra Rubia, definita una "trilogia oscura" dalla critica[8].

La sua produzione letteraria presenta come protagoniste, tra le altre, una donna trans fanatica religiosa, una giornalista di cronaca nera, vittime di traffico di esseri umani per lo sfruttamento sessuale. A causa del mix di personaggi, classi sociali e identità sessuali, la sua letteratura è considerata una rischiosa scommessa[9]. Il suo stile narrativo mescola i contenuti della realtà (dai centri di accoglienza ai social network) con espressioni della letteratura classica e del genere ‘’gauchesco’’, linguaggio popolare, ed un certo black humor[10].

Le viste la cara a Dios è stato il primo e-book spagnolo ad essere stato scelto come libro dell'anno dalla Revista Ñ. Pubblicato in Spagna con quel titolo, è stato ristampato in Argentina come Beya e come romanzo a fumetto ed è stato omaggiato dal Senato della Nazione, venendo definito d'interesse sociale dal legislatore della città di Buenos Aires[11][12][13].

È considerata una delle scrittrici più influenti della sua generazione. I critici parlano, riferendosi al suo romanzo più recente, Las aventuras de la China Iron, di "una prosa piacevole e quasi miracolosa"[14] e di "un'altra base"[15] della letteratura argentina. Questo romanzo è stato eletto tra i libri dell'anno dell'edizione spagnola del New York Times[16] e de El País[17].

Una delle sue maggiori preoccupazioni riguardanti la sofferenza altrui è ciò che accade alle donne coinvolte nei casi di prostituzione, situazione che Gabriela Cabezón Cámara descrive come "essere violentata 24 ore al giorno". Il suo personaggio principale nel romanzo La Virgen Cabeza vive in un centro dove trova affetto; d'altra parte, va notato che il riferimento alla Vergine sta rivendicando il posto della donna, poiché la chiesa legittima questa immagine solo come moglie, madre e difensore dei "propri mariti: dio, il Papa e lo spirito santo"[18]. Di conseguenza, possiamo affermare che, nelle sue opere, le diverse classi sociali e le immagini su cui si basa la cultura patriarcale vengono messe in discussione e, attraverso i propri scritti, mescola le relazioni egualitarie nelle sfere pubbliche e, successivamente, la loro dissoluzione.

Opinioni sulle sue opere[modifica | modifica wikitesto]

«Lo stile di Cabezón Cámara è inconfondibile e ciò si può dire di pochi scrittori della letteratura argentina.'' ''Resta solo da sperare che il suo ritmo gioioso, le sue frasi più colte e, allo stesso tempo, sballate vengano ripetute fino a quando il nome dell'autrice verrà dimenticato, come viene detto di un verso di tango o dello stesso Martín Fierro» María Moreno, Ñ

«Un romanzo intelligente sull'utopia che rivoluziona tutti i generi, basata su un personaggio molto inferiore a Martín Fierro (alla maniera di Coetzee in Foe) » Jorge Carrión, The New York Times

«Cabezón Cámara inventa un'intera politica della felicità che, se avesse prevalso nel mondo reale, avrebbe portato ad un'altra Storia. La legge Cabezón Cámara non elimina il godimento: lo organizza e lo fa viaggiare. »María Moreno, Revista Anfibia

«Un altro progetto per questo paese e per il mondo, il romanzo di Cabezón Cámara è luminoso e quasi sempre felice. E mentre si avanza nel deserto, si trova una forma più diversa e più umana di civiltà.» Patricia Kolesnicov, Clarín

«Las aventuras de la China Iron, un romanzo transgender intelligente, delirante ed indimenticabile.» Hinde Pomeraniec, Infobae

«Un'utopia strana in cui il desiderio ha il potere di unire le volontà. La China (non come sinonimo di donna, ma in lettere maiuscole) è rinata nel punto in cui era rimasta nell'opera di Hernández: nel nulla» Liliana Viola, Suplemento Soy (Pagina 12)

«Senza fronzoli e senza pacatezza, con un sistema iperletterario e allo stesso tempo divertente, Cabezón Cámara ci lascia pungere con una serie di intrighi politici: quelli legati al corso dei branchi micropolitici e al loro legame con le istituzioni, al loro status man mano che diventano maggioranze, al loro rapporto con le armi, con lo stato e con la tecnica.» Hernán Vanoli, Revista Crisis.

«Se la letteratura argentina è fondata su guerra e violenza, se Martín Fierro straripa di rassegnazione e solitudine, questo romanzo è qualcos'altro: dichiarazione d'amore, di solidarietà, di aggregazione, di libertà e desiderio; nuova posizione: apertura e avanzamento. Si tratta di riscrivere il grande capolavoro per lasciarlo alle spalle? È un'altra base letteraria?» Pablo Potenza, Revista Otra Parte.


«Il suo romanzo Las aventuras de la China Iron è finalista al l'International Booker Prize 2020[19], perché "(. . . ) La giuria del Booker Prize lo ha definito precisamente: "meravigliosa rielaborazione femminista e strana di un mito fondatore americano (...) con linguaggio e prospettiva così freschi da cambiare di 180 gradi l'idea di come potrebbe essere una nuova nazione americana»[20].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

    • La Virgen Cabeza (2009)[21]
    • Le viste la cara a Dios (2011), pubblicata come romanzo a fumetto come Beya (2013)
    • Romance de la negra rubia (2014)[22]
    • Las aventuras de la China Iron (2017)[23][24]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Martin Doyle, International Booker Prize 2020 shortlist announced, su The Irish Times, 2 aprile 2020. URL consultato il 24 agosto 2023 (archiviato il 4 giugno 2023).
  2. ^ a b De la oscuridad a la luz, la literatura de Gabriela Cabezón, su imparcialoaxaca.mx.
  3. ^ Malena Rey, Retrato Gabriela Cabezón Cámara, su losinrocks.com. URL consultato il 2 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 3 luglio 2014).
  4. ^ LA VIDA EMPIEZA A LOS CUARENTA.
  5. ^ http://www.revistaanfibia.com/cronica/condenados/.
  6. ^ Sara Roncato, Narrativa argentina contemporánea: el relato del margen-centro en Gabriela Cabezón Cámara e Iosi Havilio, Università Ca' Foscari.
  7. ^ La escritora que no quiere volverse una burócrata de sí misma, su letraslibres.com.
  8. ^ Hoy escribo desde la alegría, su eternacadencia.com.ar.
  9. ^ Cabecita loca, su pagina12.com.ar.
  10. ^ "Romance de la negra rubia" cierra la trilogía.
  11. ^ Distinción para una periodista de Clarín.
  12. ^ Profesores, su casadeletras.com.ar.
  13. ^ (ES) El poder de enloquecer las palabras y poder despojarlas de su valor, su La Nación. URL consultato il 6 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2020).
  14. ^ Cuatro investigaciones mutantes, su revistacrisis.com.ar.
  15. ^ Las aventuras de la China Iron, su revistaotraparte.com.
  16. ^ Los libros de ficción de 2017: una selección iberoamericana.
  17. ^ 20 libros latinoamericanos de 2017.
  18. ^ Cabecita loca.
  19. ^ Gabriela Cabezón Cámara y su China Iron son finalistas en el prestigioso premio Booker, su lanacion.com.ar.
  20. ^ Una buena: la argentina Gabriela Cabezón Cámara, a las puertas de un gran premio literario internacional, su clarin.com.
  21. ^ Cabecita loca.
  22. ^ Gabriela Cabezón Cámara: “Mis novelas son políticamente rabiosas”. URL consultato il 2 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 27 maggio 2014).
  23. ^ Gabriela Cabezón Cámara: "Me gustan las historias de mujeres fuertes y libres, como quiero ser yo".
  24. ^ Gabriela Cabezón Cámara: “La austeridad en la escritura me parece una pelotudez”. URL consultato il 2 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2018).

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