Freestyle (skateboard)

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Uno skater freestyle mentre esegue un tailwheelie grab

Lo skateboard freestyle,[1] noto anche come freestyle skateboarding,[2] è uno dei primi stili della disciplina dello skateboard. Godette, a più riprese, di una vasta popolarità tra gli anni sessanta e gli anni novanta, quando ebbe luogo l'ultima importante competizione di skate freestyle.[3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il freestyle consiste nell'esecuzione di trick tecnici su flatground, ossia una superficie piana senza le rampe tipiche del vert. Infatti, per potersi esibire in freestyle, uno skater non ha bisogno di altro che della sua tavola e del flatground. Spesso le varie acrobazie compiute sullo skateboard si susseguono in un preciso schema coreografico, opportunamente integrato dalla presenza di una traccia musicale.[4]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Anni 1950–60[modifica | modifica wikitesto]

Il freestyle fu creato negli anni cinquanta da surfisti che cercavano alternative al proprio sport anche laddove le condizioni climatiche non permettessero di mettere le tavole in mare.[5] Le varie manovre "acquatiche" del surf venivano quindi riproposte su tavole con rotelle, note inizialmente come sidewalk surfboard, ossia "tavole da surf per marciapiedi".[6] Negli anni sessanta la nuova disciplina acquisì diverse evoluzioni e manovre dalla danza e dalla ginnastica.[7]

Anni 1970–80[modifica | modifica wikitesto]

I due decenni successivi furono caratterizzati da maggiore creatività nello sviluppo e nell'esecuzione dei trick, diventati ora più fluidi e complessi dal punto di vista tecnico. Fu in questo periodo che raggiunsero la fama i primi skater professionisti, quali Joe Humeres, Per Welinder, Rodney Mullen e Russ Howell.[8][9][10][11] Negli anni ottanta il freestyle iniziò a trasformarsi grazie a Rodney Mullen, che portò dapprima l'ollie sul flatground, per poi sviluppare i vari trick flip che caratterizzano il moderno street.[10]

Associazioni[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1982 Frank Hawk, Jeanne Hoffmann e Sonja Catalano fondarono la California Amateur Skateboard League (CASL). Ancora attiva al giorno d'oggi, la CASL ha organizzato varie competizioni a cui hanno preso parte skater professionisti da tutto il mondo.[12] Nel 1995, lo skater Stefan "Lillis" Åkesson creò l'International Network for Flatland Freestyle Skateboarding (INFFS) e, in seguito, con la collaborazione di Daniel Gesmer, lanciò Flatline e la sua versione digitale Flatline Online, pensata come piattaforma condivisa da tutti i praticanti di freestyle.[13][14] È grazie a queste associazioni che gli skater freestyle hanno iniziato ad interagire su scala globale come mai prima. A mantenere l'interesse nello skateboard freestyle a partire dal 2000 fu la World Freestyle Skateboard Association (WFSA), fondata da Bob Staton, Daniel Gesmer e Stefan Åkesson.[15][16]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Per la seconda volta il Ticino ospita le Giornate svizzere di sport scolastico (PDF), su Dipartimento dell'educazione, della cultura e dello sport, Repubblica e Cantone Ticino, 9 maggio 2008, p. 2. URL consultato il 16 luglio 2023.
  2. ^ Il padrino dello skateboarding: Rodney Mullen, su Blowhammer, 8 febbraio 2021. URL consultato il 16 luglio 2023.
  3. ^ (EN) Heather Hasan, Skateboarding Today and Tomorrow, New York (New York, The Rosen Publishing Group, 15 gennaio 2009, ISBN 978-1-4358-5049-1. URL consultato il 16 luglio 2023.
  4. ^ (EN) Bryce Carey Noe, Freestyle Soundscapes: An Acoustemology of Freestyle Skateboarding Contests, in University of Miami, maggio 2022. URL consultato il 16 luglio 2023.
  5. ^ Carlo Guazzo, L'affascinante storia delle origini della nascita dello skateboard, su Leafboards. URL consultato il 16 luglio 2023.
  6. ^ (EN) 1960's Nash Shark "Sidewalk Surfboard", su Collectors' Weekly. URL consultato il 16 luglio 2023.
  7. ^ (EN) Robert Wood, About Freestyle Skateboarding, su Topend Sports, 1º aprile 2021. URL consultato il 16 luglio 2023.
  8. ^ (EN) Joe Humeres, su Prabook. URL consultato il 16 luglio 2023.
  9. ^ (EN) Jed Wexler, Per Welinder: Skate Legend Turned Brand Builder and Venture Capitalist, su 818 Agency, 1º marzo 2019. URL consultato il 16 luglio 2023.
  10. ^ a b (EN) Rodney Mullen: The Life and Career of a Skateboarding Icon, su SurferToday. URL consultato il 16 luglio 2023.
  11. ^ (EN) Russ Howell, su Skateboarding Heritage Hall of Fame. URL consultato il 16 luglio 2023.
  12. ^ (EN) CASL Freestyle Contest 1987, su LateTricks. URL consultato il 16 luglio 2023.
  13. ^ (EN) Stefan Lillis Åkesson, su Decomposed Skateboards. URL consultato il 16 luglio 2023.
  14. ^ (EN) Stefan "Lillis" Åkesson, In Memory of My Friend Bob Staton, su Lillis, 18 marzo 2011. URL consultato il 16 luglio 2023.
  15. ^ (EN) World Freestyle Skateboard Association (WFSA), su Board Riding. URL consultato il 16 luglio 2023.
  16. ^ (EN) Tribute to Bob Staton, su SkateWhat, 26 gennaio 2011. URL consultato il 16 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2023).
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