Francesco Calcagnini

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Francesco Calcagnini (Rovigo, 1405Lendinara, giugno 1476) è stato un politico e letterato italiano.

Stemma Calcagnini

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era figlio del notaio Nicola, capostipite della casata e al servizio dei Gonzaga di Mantova, e di Teresa Libonori di Ferrara.

Fu allievo di Vittorino da Feltre a Mantova e quindi di Guarino Veronese a Ferrara, presso il quale copiò gli scritti Orator e il Brutus di Cicerone.

Seguendo le orme del padre, divenne segretario del marchese Gianfrancesco Gonzaga, che lo nominò nel 1441 vicario di Volta e lo seguì in alcune imprese militari. Sottoscrisse il 23 settembre 1444 come testimone il testamento di Gianfrancesco e dopo la sua morte, rimase alla corte mantovana del suo successore, il marchese Ludovico III Gonzaga.

Nel 1453 circa si trasferì definitivamente a Ferrara presso il marchese Borso d'Este, che nel 1463 lo nominò capitano generale del Polesine e qui il 10 dicembre 1468 l'imperatore Federico III d'Asburgo lo fece cavaliere.

Nel 1476 venne nominato podestà di Lendinara, dove morì nel giugno dello stesso anno.

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Francesco sposò in prime nozze Maria Giglia Roverella e in seconde nozze una Giacomina di casato ignoto. Ebbe numerosissimi figli, tra i quali:[1]

Ebbe anche numerosi figli naturali.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia. Calcagnini di Ferrara, Torino, 1835.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia. Calcagnini di Ferrara, Torino, 1835. ISBN non esistente.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]