Filippo Gravino

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Filippo Gravino (Capua, 29 giugno 1975) è uno sceneggiatore italiano più volte candidato al David di Donatello[1][2] e al Nastro d'argento[3][4][5].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ha studiato presso il centro sperimentale di cinematografia a Roma. Ha insegnato sceneggiatura (2021/2023) alla Scuola Holden.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Sceneggiatore[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Attore[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Andrea Francesco Berni, David di Donatello 2011: tutti i vincitori, su badtaste.it, 7 maggio 2011. URL consultato il 21 aprile 2018.
  2. ^ David di Donatello 2017: Miglior Film a La Pazza Gioia, tutti i vincitori!, su badtaste.it, 27 maggio 2017. URL consultato il 21 aprile 2018.
  3. ^ Fabio Fusco, Nastri d'argento 2011. sei premi per 'Habemus Papam', su Movieplayer.it, 26 giugno 2011. URL consultato il 21 aprile 2018.
  4. ^ Sfida tra Sorrentino e Munzi, in Il Tempo, 30 maggio 2015. URL consultato il 1º giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2015).
  5. ^ Nastri d’Argento 2017, i vincitori: trionfano ‘Indivisibili’ e ‘La tenerezza’. Premiato anche ‘The Young Pope’, in Il Fatto quotidiano, 7 luglio 2017. URL consultato il 21 aprile 2018.
  6. ^ Premio Solinas – Albo d'oro, su premiosolinas.it. URL consultato il 14 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2016). Motivazione dell'assegnazione del premio: "Un progetto di respiro Internazionale, visuale, originale, ben scritto. Parte dalla guerra dimenticata del Sudan, che fa da sfondo, e racconta l'universo dei rifugiati politici in Italia e a Londra attraverso una coinvolgente storia di fuga. È un film sull'identità e sul suo scambio esplorando con efficacia il senso di spaesamento e disagio, i sentimenti di paura, di speranza e riscatto. Descrive efficacemente la scelta di un uomo che, pur rifiutando il ruolo di dirigente del suo popolo in lotta, esprime il suo coraggio e la sua caparbietà conservando dignità e speranza da trasmettere al figlio, per un futuro migliore. Asciutto ed efficace il plot, dialoghi adeguati. Protagonisti non scontati."

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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