Figlie di Maria Immacolata (Reggio Calabria)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Le Figlie di Maria Immacolata sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio: le suore di questa congregazione, dette popolarmente Immacolatine, pospongono al loro nome la sigla F.M.I.

La loro fondatrice è la Venerabile[1] Brigida Maria Postorino.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La data di fondazione è senza dubbio quella del 6 novembre 1898 in cui la fondatrice Brigida Postorino e altre 8 giovani si unirono nella congregazione il cui Decreto di erezione canonica arrivò il 26 aprile 1901 dall'Arcivescovo di Reggio Calabria il Card. Gennaro Portanova. Brigida Postorino è nominata Madre Generale a vita, anche se si ritirerà prima.

La prima casa della congregazione fu quella di Catona (la Casa Madre), ma presto i vescovi delle diocesi circostanti iniziarono a richiedere le immacolatine nelle loro parrocchie e in dieci anni, nel 1908, l'Istituto contava già dieci Case:

Ma il 1908 fu anche un anno di sventura per l'Istituto che nel il terremoto di Messina del 1908 contò 24 vittime fra suore e postulanti e delle dieci case rimase poco o nulla. Un importante aiuto per risollevare l'Istituto arrivò direttamente da Papa Pio X che ricevette in udienza Brigida Postorino poco dopo il terremoto e a cui diede un importante sostegno economico prendendo definitivamente l'Istituto sotto la giurisdizione della Santa Sede. Il 30 luglio 1909 Pio X concesse il Decretum laudis all'Istituto.

Dopo la ricostruzione l'Istituto continuò secondo il suo carisma e Papa Benedetto XV dette alla congregazione riconoscimento pontificio. E il 30 dicembre 1930 l'Istituto viene riconosciuto giuridicamente agli effetti civili.

Il 7 gennaio 1920 fu nominato cardinale protettore dell'Istituto Augusto Silj.

Nel Capitolo del 4 luglio 1936 viene eletta la nuova Madre Generale viste le condizioni di salute della fondatrice, e viene designata nella persona di suor Ermelinda Interlandi.

Brigida Postorino cercò anche prima della morte di dare stabilità all'Istituto e già in età avanzata attendeva l'approvazione pontificia delle Costituzioni che arrivò da Pio XII nel 1957.

Il 24 dicembre 1963 il cardinal Luigi Traglia viene nominato nuovo protettore dell'Istituto.

Attività e carisma[modifica | modifica wikitesto]

Le immacolatine operano prevalentemente nel centro-sud d'Italia, ma ad oggi contano anche parecchie missioni all'estero, le prime in Argentina, poi in Africa e si conta anche una casa a New York negli Stati Uniti.

Il carisma delle Figlie di Maria Immacolata, che coincide con quello della sua fondatrice, si basa su:

  • sostegno dei poveri ed emarginati
  • evangelizzazione del laicato
  • particolare dedizione per la gioventù

Madri Generali dell'Istituto F.M.I.[modifica | modifica wikitesto]

Ogni sei anni l'Istituto tiene un Capitolo Generale che oltre ad esaminare le attività dell'Istituto nomina o conferma il consiglio e la Madre Generale. Questi anno la durata di un sessennio. Ecco la successione delle madri generali fino ad oggi

  • 1898-1936 - Madre Brigida Maria Postorino (fino ad allora Madre Generale a vita, ma ritirata per sua volontà)
  • 1936-1942 - Madre Ermelinda Interlandi
  • 1942-1953 - Madre Brigida Maria Postorino
  • 1953-1959 - Madre Teresa Vasta
  • 1959-1965 - Madre Teresa Vasta (riconfermata)
  • 1965-1971 - Madre Valeria Mantriota
  • 1971-1977 - Madre Claudina Marranca
  • 1977-1983 - Madre Claudina Marranca (riconfermata)
  • 1983-1989 - Madre Claudina Marranca (riconfermata)
  • 1989-1995 - Madre Silvana Zaratti
  • 1995-2001 - Madre Loretana Grosso
  • 2001-2007 - Madre Loretana Grosso (riconfermata)
  • 2007-.... - Madre Loretana Grosso (riconfermata) (in carica)

Venerabili delle Figlie di Maria Immacolata[modifica | modifica wikitesto]

L'Istituto, benché giovane, conta due suore dichiarate Venerabili dalla Chiesa cattolica:

Dati statistici[modifica | modifica wikitesto]

Al 31 dicembre 2005, la congregazione contava 41 case e 206 religiose.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Brigida Maria Postorino, su causesanti.va. URL consultato il 24 settembre 2022.
  2. ^ Annuario Pontificio per l'anno 2007. Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 2007, p. 1624. ISBN 978-88-209-7908-9.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Cattolicesimo: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Cattolicesimo