Ferran Adrià

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Ferran Adrià nel 2014

Fernando Adrià Acosta (pron. catalana: [fəˈran əðɾiˈaj əˈkɔstə]; L'Hospitalet de Llobregat, 14 maggio 1962) è un cuoco spagnolo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ferran Adrià ha iniziato la sua carriera culinaria nel 1980 mentre lavorava come lavapiatti all'Hotel Playafels nella città di Castelldefels, dove ha appreso, grazie allo chef di tale albergo, l'arte della preparazione di piatti catalani. All'età di diciannove anni ha prestato servizio militare con la mansione di cuoco. Nel 1984 Adrià si è unito allo staff dell'allora sconosciuto ristorante El Bulli a Roses, sulla Costa Brava, di cui diciotto mesi dopo è diventato lo chef, ruolo che ha poi mantenuto per 28 anni, facendo diventare il ristorante molto conosciuto e rinomato anche a livello internazionale.

Il ristorante El Bulli rimaneva aperto solamente per alcuni mesi all'anno; durante i periodi di chiusura Adrià si dedicava ad attività di ricerca insieme al fratello Albert ed al socio Juli Soler, per mettere a punto nuove pietanze, nel laboratorio "El Taller" a Barcellona.[1] Nel gennaio del 2010, Adrià ha annunciato l'intenzione di terminare l'attività del ristorante El Bulli per potersi dedicare a nuove ricerche in campo culinario e innovare la cucina internazionale;[2] l'ultimo giorno di lavoro per il locale è stato il 30 luglio 2011.

Adrià è uno dei massimi sostenitori ed esponenti mondiali della gastronomia molecolare, producendo anche una propria gamma di prodotti chimici ad uso culinario[3], chiamati Texturas; il programma televisivo italiano Striscia la notizia ha realizzato un'inchiesta proprio sull'uso di additivi in cucina, che ha portato lo chef spagnolo a ricevere diverse critiche da parte di alcuni suoi colleghi.[4]

Nel giugno 2020, insieme ad altri chef, architetti, premi Nobel per l'economia e leader di organizzazioni internazionali, ha firmato l'appello per un'economia viola («Per un rinascimento culturale dell'economia») pubblicato sul Corriere della Sera[5], El País[6] e Le Monde.[7]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2004 è stato inserito dal Time nella lista dei cento uomini più influenti al mondo[8]. El Bulli ha ottenuto 3 stelle Michelin e per tre anni consecutivi, dal 2006 al 2009, si è classificato al primo posto nella lista The World's 50 Best Restaurants del periodico Restaurant.[9][10]

Ristoranti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Kelly Snowden, El Bulli's Laboratory: Behind the Doors of El Taller in Barcelona, on StarChefs.com, su starchefs.com. URL consultato il 2 settembre 2016.
  2. ^ Addio a El Bulli di Ferran AdriàChiude il miglior ristorante del mondo, su lastampa.it, La Stampa, 28 luglio 2011. URL consultato il 2 settembre 2016.
  3. ^ Cucina Molecolare, su specialingredients.it. URL consultato il 15 settembre 2021.
  4. ^ Striscia la Notizia - "Fornelli polemici": Ferran Adrià ha deciso di chiudere il suo ristorante El bulli questa decisione ha per caso a che fare con l'inchiesta di Striscia?, su striscialanotizia.mediaset.it (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2014).
  5. ^ Per un rinascimento culturale dell'economia, su corriere.it, Corriere della Sera, 7 giugno 2020. URL consultato il 26 agosto 2020.
  6. ^ (ES) “Por un renacimiento cultural de la economía”: el manifiesto de una veintena de intelectuales para una nueva época, su elpais.com, El País, 7 giugno 2020. URL consultato il 26 agosto 2020.
  7. ^ (FR) En dépit de son importance croissante, le culturel n’a pas suffisamment été pensé comme un écosystème, su lemonde.fr, Le Monde, 7 giugno 2020. URL consultato il 26 agosto 2020.
  8. ^ (EN) James Graff, Ferran Adrià, su content.time.com. URL consultato il 2 settembre 2016.
  9. ^ (EN) Brett Moore, Ferran Adria, su gourmetfood.about.com. URL consultato il 2 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  10. ^ (EN) Prizes and awards, su elbulli.com (archiviato dall'url originale il 1º aprile 2016).

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