Ettore Luccini

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Ettore Luccini (Genova, 21 giugno 1910Padova, 1978) è stato un docente italiano di filosofia e storia in diversi istituti superiori a Treviso e a Padova.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nei primi anni quaranta, trascorsi a Treviso, fu vicino agli ambienti del PCI e alla Resistenza. Fondò proprio in questi anni il Circolo "Italia-Urss", un luogo d'incontro per i giovani intellettuali e artisti trevigiani, dove si tenevano dibattiti e piccole esposizioni d'arte; tra i più noti partecipanti si ricordano Giovanni Comisso e Andrea Zanzotto.

L'esperienza di "Italia-Urss" si riproporrà in maniera più matura negli anni cinquanta con il Circolo del Pozzetto, nel quale ebbe particolare rilievo l'esperienza amicale e artistica del pittore Antonio Zancanaro, al quale nel 1937 fu Luccini a organizzare la prima mostra, quando ancora era collaboratore a Padova della rivista Il Bò, con l'amico e collega Eugenio Curiel.

La sua sensibilità di organizzatore culturale e le doti di educatore, che mettevano sempre al centro il ruolo dei giovani, sono ricordate come le principali doti che Luccini aveva, facendolo essere figura centrale nel panorama artistico-letterario della Treviso del secondo dopoguerra[1].

Negli anni collezionò anche un buon numero di opere pittoriche venete del primo Novecento.

Ettore Luccini era sposato con la pianista Vera Fadò.

Gli è stato dedicato il centro studi omonimo presente a Padova.

Citazioni e omaggi[modifica | modifica wikitesto]

  • In occasione della mostra tenutasi a Treviso per il ventennale della sua scomparsa è stato definito comunista socratico[2], in conformità con l'impegno politico che sempre lo caratterizzò e con la grande passione per la grecità.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tessari 1998, pp. 3-4.
  2. ^ Tessari 1998, p. 2.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Franca Tessari "In ricordo di Ettore Luccini, a 20 anni dalla morte, a Treviso la sua collezione d'arte", in Materiali di storia, n. 10, marzo-giugno 1998, pp. 2–5.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN77116364 · ISNI (EN0000 0000 2779 4163 · SBN CFIV048694 · LCCN (ENn87900511 · GND (DE119008025 · WorldCat Identities (ENlccn-n87900511