Domenico Bocciardo

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Domenico Bocciardo, Ritratto di Domenico Canevaro, Sestri Levante, Galleria Marcello Rizzi

Domenico Bocciardo (Finale Marina, 1686Genova, 1746) è stato un pittore italiano del periodo barocco, attivo a Genova e nella riviera di Ponente nella prima metà del XVIII secolo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio dello scultore Sebastiano Bocciardo, nacque nel 1686 a Finale Marina. Unico di quella famiglia di scultori finalesi[1] a mostrare interesse per la pittura, fu mandato dal padre a Roma come allievo di Giovanni Maria Morandi, restandovi fino alla morte del maestro, nel 1717.[2][3]

Dal Morandi apprese anche la tecnica del ritratto, nella quale si specializzò divenendo, al suo rientro in patria, uno degli artisti più ricercati. Come esempio della sua vasta produzione di ritratti, il Ratti cita quello della signora Nicoletta De Mari, oggi disperso, che si trovava a Genova nel palazzo De Mari in Campetto e quello del doge Domenico Canevaro, oggi conservato presso la Galleria Rizzi di Sestri Levante.[4]

Dopo la lunga permanenza a Roma, tornò per un breve periodo nella cittadina natale, dove dipinse per la collegiata di San Giovanni Battista il grande quadro raffigurante la Vergine e santi. Stabilitosi a Genova divenne un apprezzato ritrattista, ma si distinse anche per i numerosi quadri a soggetto religioso realizzati per diverse chiese cittadine; più volte fu chiamato ad eseguire lavori per varie chiese in località della riviera di Ponente. Il Ratti riporta che ebbe un certo successo presso i forestieri ed alcune delle sue opere furono esportate anche in America.[2][3]

Morì a Genova nel 1746 e fu sepolto nella chiesa di S. Donato.[2][3]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è riportato un elenco, parziale, di alcune delle opere prodotte da Domenico Bocciardo nel corso della sua carriera artistica. I dipinti a soggetto religioso sono per la maggior parte ancora conservati nelle chiese di Genova e della Riviera, mentre i ritratti, non tutti individuati, sono dispersi in varie collezioni private.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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