Doaa el-Adl

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Doaa el-Adl nel 2017 con il suo libro: "50 disegni e altro sulle donne"

Doaa el-Adl (in arabo دعاء العدل?; Damietta, 6 febbraio 1979) è una vignettista egiziana che lavora per il quotidiano Al-Masry Al-Youm,[1] nota per le sue vignette satiriche con forti temi politici, sociali o religiosi. È stata citata come la fumettista femminile più famosa d'Egitto.[2] Il suo lavoro presso Al-Masry Al-Youm ha ricevuto notevole attenzione e ha creato polemiche.[2][1] Vive e lavora al Cairo. Ha ricevuto vari premi e riconoscimenti nazionali e internazionali, in particolare per il suo coraggio.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata nel 1979 a Damietta[3] ha studiato Belle Arti all'Università di Alessandria, laureandosi nel 2000,[3] sezione decorazione, teatro e cinema. Ha poi lavorato nella decorazione d'interni a Damietta. Quindi, ad Alessandria, ha illustrato libri per bambini. Alla fine si è stabilita al Cairo. All'inizio ha ottenuto un lavoro come modellista in una rivista di computer. Ha pubblicato una prima illustrazione sul blog Bent masriya (Ragazza egiziana) ma l'eco è limitata. Le interessano le vignette sulla stampa e cerca di farsi conoscere, incontra fumettisti affermati e mostra i suoi disegni.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Ha iniziato a pubblicare caricature nel 2005 grazie al supporto del fumettista Amr Sélim, che all'epoca le ha dato accesso alla redazione del quotidiano Al-Dustour. Ha poi lavorato come fumettista per diversi giornali: Al-Dustour, Rose al-Yûsuf e Sabah El Kheir, e ha prodotto illustrazioni per Qatr El Nada, Alaa El Din e Bassem. Viene infine utilizzata da Al-Masri Al-Youm.[2]

Nel 2009 è diventata la prima donna egiziana a ricevere un riconoscimento giornalistico per le caricature.[2] Nel 2014, El Adl è stata premiata nell'ambito della campagna Cartooning for Peace del Centro di informazione regionale delle Nazioni Unite per l'Europa occidentale (UNRIC). Il riconoscimento le è stato consegnato dall'ex Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan, il quale ha sostenuto che questo premio "vuole distinguere coloro che mettono la loro voce e il loro talento artistico al servizio della pace e della tolleranza e che usano un linguaggio universale di immagini per informare, educare e celebrare la nostra comune umanità".[4] Nel 2016 è stata inclusa in un elenco stabilito dalla BBC chiamato "100 Women" e che mette in evidenza le donne considerate influenti per la loro attività.[5]

Vignette polemiche[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la rivoluzione egiziana del 2011, il suo lavoro è diventato fortemente critico nei confronti del presidente Mohamed Morsi.[6]

Nel dicembre 2012, una sua vignetta pubblicata da Al-Masry Al-Youm suscita forti reazioni: rappresenta un angelo che informa Adamo ed Eva che sarebbero potuti rimanere nel Giardino dell'Eden se avessero votato per il candidato giusto.[7] Per lei questa vignetta è una critica ai “politici che approfittano della religione e la usano per dominare e influenzare la gente semplice”,[2] ma viene accusata di blasfemia da Khaled El Masry, avvocato salafita e poi segretario generale del Centro Nazionale per la Difesa delle Libertà del Fronte Salafita[2][8] La causa contro di lei sostiene che la vignetta insulta il ruolo di Adam nell'Islam.[7] Un'indagine è stata ordinata dal procuratore generale Talaat Abdallah, ma questa procedura è stata abbandonata dopo il colpo di stato del 3 luglio 2013 in Egitto.[9]

Lo stesso anno, è stata interrogata dallo stesso procuratore generale Talaat Abdallah per una vignetta in cui criticava gli islamisti in Egitto e la loro influenza in politica. Il fumettista brasiliano Carlos Latuff la sostiene con un disegno che la ritrae mentre si difende da un islamista con una matita a forma di lancia.[10]

Nel febbraio 2013, ha creato un cartone animato per criticare le mutilazioni genitali femminili: raffigura un uomo dall'aspetto squallido che sale una scala e impugna un paio di forbici per tagliare un fiore rosso tra le gambe di una donna.[2][1] Parlando alla conferenza di Clitoraid nel 2013, ha spiegato: "Prima della rivoluzione, disegnavo casualmente sulle questioni delle donne e sui loro problemi, ma ora sono costretta a disegnare queste caricature sulle donne per difendere la mia stessa esistenza, la mia libertà personale che è minacciata sotto il dominio dei Fratelli Musulmani".[11] Famose anche le sue vignette raffiguranti il processo al presidente Hosni Mubarak.[2]

Nel 2016 il suo lavoro si è concentrato su questioni internazionali come la Brexit,[12] l'attacco all'Università di Charsadda[13] e le campagne contro la violenza nei riguardi delle donne.[14]

Premi[modifica | modifica wikitesto]

  • 2009 - Distinzione giornalistica del sindacato dei giornalisti egiziani nella caricatura.
  • 2013 - 41º Premio Forte dei Marmi per la satira politica, nella categoria disegni satirici internazionali.[15]
  • 2014 - Premiata nell'ambito della campagna Cartooning for Peace dell'UNRIC.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Satirical cartoonists who dare speak truth to Africa's power; from Gado, 'Z', Papo, Doaa El Adl, Tayo, Zapiro..., in MG Africa, 15 gennaio 2015. URL consultato l'8 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2016).
  2. ^ a b c d e f g h (EN) Olivia Stransky, Egyptian Cartoonist Doaa El Adl on Criticizing Genital Mutilation and Politicians, in Sampsonia Way, 22 maggio 2013. URL consultato il 10 giugno 2018.
  3. ^ a b (AR) في عيد ميلادها.. 15 معلومة عن الرسامة دعاء العدل, in e3lam, 6 febbraio 2019. URL consultato il 27 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 27 luglio 2019).
  4. ^ (EN) Drawing for peace, in Euronews, 5 maggio 2014. URL consultato il 12 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2018).
  5. ^ (EN) BBC 100 Women 2016: Who is on the list?, in BBC News, 21 novembre 2016. URL consultato il 28 luglio 2019.
  6. ^ (EN) Egypt’s Fault Lines, and its Cartoons, in New Yorker, 9 luglio 2013. URL consultato il 12 dicembre 2016.
  7. ^ a b (EN) Cartoonists Rights Network International Latest News and Events, su archive.cartoonistsrights.org. URL consultato il 12 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2016).
  8. ^ (EN) Egypt, su 2009-2017.state.gov. URL consultato il 12 dicembre 2016.
  9. ^ (EN) Doaa Eladl receives threats for her cartoons [collegamento interrotto], su smex.silk.co. URL consultato il 12 dicembre 2016.
  10. ^ (EN) Brazilian cartoonist Carlos Latuff defends Egyptian counterpart Doaa El-Adl, su albawaba.com, 30 dicembre 2012. URL consultato l'11 dicembre 2016.
  11. ^ (EN) Egyptian woman Cartoonist, Doaa Eladl, publishes a controversial cartoon on FGM - She tells Clitoraid why, in Clitoraid Inc.. URL consultato il 12 dicembre 2016.
  12. ^ (EN) Cartoon Movement - Britain leave the European Union, su cartoonmovement.com. URL consultato il 12 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2018).
  13. ^ (EN) Cartoon Movement - War on Knowledge, su cartoonmovement.com. URL consultato il 12 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2018).
  14. ^ (EN) Cartoon Movement - Enough!, su cartoonmovement.com. URL consultato il 12 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 7 settembre 2018).
  15. ^ (EN) Marilena Nardi and Doaa El Adl Honoured in Forte dei Marmi, Italy, su bado-badosblog.blogspot.co.uk. URL consultato l'8 dicembre 2016.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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