Discoglossus pictus

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Discoglosso dipinto
Discoglossus pictus
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Tetrapoda
Classe Amphibia
Sottoclasse Lissamphibia
Ordine Anura
Famiglia Alytidae
Genere Discoglossus
Specie D. pictus
Nomenclatura binomiale
Discoglossus pictus
Otth, 1837
Areale

Il discoglosso dipinto (Discoglossus pictus Otth, 1837) è un piccolo anfibio appartenente alla famiglia degli Alytidi.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Ha di solito una lunghezza di 5–7 cm; alcuni esemplari arrivano anche a 10 cm. La caratteristica peculiare, da cui deriva il nome del genere, è una lingua rotondeggiante a margine posteriore libero.
Il mantello, nel fenotipo più comune, è ricoperto da macchie bruno-verdastre su sfondo ocra-beige; ne esiste anche una varietà a strisce marrone-cioccolato alternate a strisce ocra-giallastro acceso.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Popola ambienti acquatici di piccole dimensioni (gebbie da irrigazione, abbeveratoi) come anche pozze temporanee o pozzanghere. È legato all'acqua soltanto durante il periodo riproduttivo, usa infatti l'invaso solo per copula e deposizione (in minima parte anche per il nutrimento). Nel periodo post-riproduttivo lo si trova di rado e quasi mai in acqua.

La femmina depone nell'acqua circa 300 uova, a gruppi di qualche decina.[3]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

È diffuso nel Maghreb (Marocco, Algeria, Tunisia), in Sicilia (assente nel resto d'Italia) e a Malta. Piccole popolazioni, probabilmente introdotte dall'uomo, sono state segnalate nel meridione di Francia e Spagna.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La Lista rossa IUCN classifica Discoglossus pictus come specie a rischio minimo (Least Concern).[1]

La specie è inserita nell'Elenco delle specie di interesse prioritario dalla Direttiva 92/43/CEE del Consiglio europeo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Discoglossus pictus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 23/4/2020.
  2. ^ (EN) Frost D.R. et al., Discoglossus pictus Otth, 1837, in Amphibian Species of the World: an Online Reference. Version 6.0, New York, American Museum of Natural History, 2014. URL consultato il 25 ottobre 2014.
  3. ^ Alessandro Minelli, Il grande dizionario illustrato degli animali, Firenze, Edizioni primavera, 1992, p. 138, ISBN 8809452445.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Bosch, J., Andreone, F., Tejedo, M., Donaire-Barroso, D., Lizana, M., Martínez-Solano, I., Salvador, A., García-París, M., Gil, E.R., Tahar, S. & El Mouden, E.H. 2004, Discoglossus pictus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  • Arnold E.N. & Burton J.A. Guida dei Rettili e degli Anfibi d'Europa ed. Franco Muzzio 1986
  • Li Vigni, F. & Licata, F.: Discoglossus pictus. Aspetti generali e osservazioni su una popolazione siciliana. Reptilia n.9/2006
  • Direttiva 92/43/CEE del 21 maggio 1992 relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche [1].

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