Dipartimento dell'Adda (1805)

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Dipartimento dell'Adda
Informazioni generali
CapoluogoSondrio
3.515 abitanti (1814)
Superficie3195,76 km2 (1805)
Popolazione81.618 ab. (1805)
Dipendente da Regno d'Italia
Suddiviso in6 cantoni
Amministrazione
Forma amministrativaDipartimento
PrefettoLista
Organi deliberativiConsiglio generale
Evoluzione storica
Inizio1805
CausaIncoronazione di Napoleone
Fine1814
CausaCongresso di Vienna
Preceduto da Succeduto da
Dipartimento del Lario Provincia di Sondrio
Cartografia

Il dipartimento dell'Adda era un dipartimento del Regno d'Italia, che prendeva il nome dal fiume Adda, che aveva come capoluogo Sondrio. Il dipartimento nel 1805-1814 corrispondeva perfettamente all'odierna provincia di Sondrio.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il dipartimento creato nel 1805 comprendeva la Valtellina e alle contee di Chiavenna e Bormio (con Livigno) e il capoluogo era Sondrio, ed erano stati staccati dai Grigioni. I governi giacobini dei tempi dell’annessione nel 1797 si erano dimostrati indecisi sulla gestione di questo territorio la cui popolazione era troppo esigua rispetto ai loro calcoli matematici di uniforme ripartizione amministrativa, ma la cui tradizione era troppo diversa rispetto a quella della province cisalpine confinanti. L’ideologia prese all’epoca il sopravvento ma si scontrò con la realtà a ogni nuovo tentativo di compartimentazione. Fu quando Napoleone, di idee ben più moderate, assunse il potere assoluto che la decisione virò nel senso di assumere come linea amministrativa di confine esattamente quella che in precedenza era la frontiera meridionale svizzera.[1]

Il dipartimento era originariamente suddiviso in 68 comuni raggruppati nei sei cantoni di Sondrio, Ponte, Tirano, Bormio, Morbegno e Chiavenna. A capo dell’amministrazione vi era il prefetto coi suoi due consiglieri, mentre la rappresentanza dell’oligarchia locale si esprimeva nel Consiglio generale di trenta membri. Non fu invece semplice invece l’omologazione dei municipi, a causa delle continue rinunce dei nominati complice le diffuse idee reazionarie delle classi agiate locali. Le vecchie valute svizzere furono cambiate con la lira italiana con un cambio di 12£4s per quelle valtellinesi e di 7£13s6d per le monete di Chiavenna.[2]

Lista dei prefetti di Sondrio[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Questa decisione fu così pragmatica da non essere mai più cambiata in futuro, tanto da essere in vigore ancora oggi, facendo la provincia di Sondrio quella coi confini più antichi fra tutte le province italiane.
  2. ^ Decreto 10 novembre 1805

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Anna La Torre, Margherita Pedrana, «Viva la libertà e vivano i francesi». La Valtellina e Napoleone, in Luca Giarelli (a cura di), Napoleone nelle Alpi. Le montagne d'Europa tra Rivoluzione e Restaurazione, 2015, ISBN 978-8893216326.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]