Chiesa di Santa Maria Mediatrice

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Chiesa di Santa Maria Mediatrice
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLazio
LocalitàRoma
Coordinate41°53′54.07″N 12°26′43.7″E / 41.898352°N 12.445471°E41.898352; 12.445471
Religionecattolica di rito romano
TitolareMaria
OrdineOrdine dei frati minori
Diocesi Roma
ArchitettoGiovanni Muzio
Stile architettonicorazionalista
Inizio costruzione1942
Completamento1950

La chiesa di Santa Maria Mediatrice è un luogo di culto cattolico della città di Roma, situato nel quartiere Aurelio in via di Santa Maria Mediatrice, sul colle del Gelsomino.[1] La chiesa è annessa alla Curia generalizia dei frati minori francescani, che ne sono i proprietari.

L'edificio è stato costruito su progetto dell'architetto Giovanni Muzio tra il 1942 ed il 1950.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'esterno si presenta in laterizio con elementi in travertino, che inquadrano il portale d'ingresso in un doppio ordine di colonne.[3]

L'interno è composto di due aule separate da un possente arco trionfale in onice apuana che richiama quello in facciata, composto da un doppio ordine di colonne, sotto il quale è posto l'altare maggiore: la prima aula, a pianta ottagonale su base quadrata, è sovrastata da una cupola, e svolge la funzione di navata della chiesa adibita a raccogliere i fedeli che assistono alle celebrazioni religiose; la seconda aula, a pianta rettangolare con soffitto a cassettoni e stalli per i frati, ha funzione di coro per accogliere la comunità dei francescani. Intorno a quest'ultima, si sviluppa un ambulacro (sormontato da un matroneo) lungo il quale vi sono numerosi altari destinati alle celebrazioni private della messa.[4]

L'interno della cupola è rivestito di mosaici, opera di Giorgio Quaroni, Adriano Alessandrini e Ugo Chyurlia, con la raffigurazione della Vergine in trono tra santi, angeli e profeti ed i simboli dei quattro evangelisti. Due gli altari laterali dell'aula ottagonale: in quello di sinistra vi è un altorilievo di Francesco Nagni raffigurante Maria mediatrice tra il Cristo e l'umanità sofferente; nell'altare di destra un'opera di Ivan Meštrović raffigurante le Stigmate di san Francesco risalente al suo periodo romano negli anni 40.[5][6] Nel coro è posto un notevole affresco di Gisberto Ceracchini con l'Apoteosi dell'Ordine minore con, sulla parete di fondo, Maria regina dell'ordine minore. La via Crucis è di Domenico Mastroianni.[7]

Nella chiesa si trova l'organo a canne Mascioni opus 618, costruito nel 1946. Lo strumento è a trasmissione elettrica e la sua consolle, collocata al centro del coro, ha tre tastiere di 61 note ciascuna e pedaliera concavo-radiale di 32 note. Il materiale fonico si articola in due corpi contrapposti, sui matronei laterali del coro.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ C. Ceschi, p. 209.
  2. ^ G. Mezzanotte, p. 83.
  3. ^ G. Mezzanotte, pp. 88-89.
  4. ^ G. Mezzanotte, p. 84.
  5. ^ (HR) Mirjana Malovan, Prilog katalogiziranju Meštrovićevih skulptura u javnim zbirkama u Italiji, in Crkva u svijetu : Crkva u svijetu, vol. 51, n. 4, 25 dicembre 2016, pp. 654–662. URL consultato il 10 febbraio 2023.
  6. ^ Ivan Mestrovic in Italia - CONGRESSO, su www.skop.hr. URL consultato il 10 febbraio 2023.
  7. ^ C. Ceschi, p. 211.
  8. ^ Elenco nuovi, su mascioni-organs.com. URL consultato il 10 gennaio 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Marcello Piacentini, Una nuova chiesa romana dell'architetto Giovanni Muzio, in Fede e Arte, Città del Vaticano, Tipografia Poliglotta Vaticana, gennaio 1954, pp. 1-10, ISSN 0428-0822 (WC · ACNP).
  • Carlo Ceschi, Le chiese di Roma: dagli inizi del neoclassico al 1961, Bologna, Cappelli, 1963, ISBN non esistente.
  • Gianni Mezzanotte, Giovanni Muzio: architetture francescane, Milano, Eris, 1974, ISBN non esistente.
  • Claudio Rendina, Le chiese di Roma, Roma, Newton & Compton Editori, 2000, ISBN 978-88-541-0931-5.
  • Giorgio Carpaneto, Quartiere XIII. Aurelio, in I quartieri di Roma, Roma, Newton & Compton, ISBN non esistente.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

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