Catena ramificata

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

In chimica organica una catena ramificata rappresenta un legame tra atomi di carbonio che genera ramificazioni rispetto ad una struttura lineare. La ramificazione influenza proprietà chimico-fisiche, quali il punto di ebollizione, minore ad esempio per gli isomeri strutturali ramificati in confronto a molecole lineari (a parità di peso molecolare) e la solubilità; ciò è dovuto ad un differente effetto dei legami chimici secondari. Gli idrocarburi a catena ramificata conferiscono maggiore qualità alla benzina, abbassandone il potere indetonante. La ramificazione influenza anche la reattività e stabilità di carbocationi e radicali organici, oltre a manifestare differenti effetti in ambito biochimico. Ad esempio l'emoglobina caratteristica delle cellule falciformi contiene valina, amminoacido con catena ramificata apolare, in sostituzione dell'acido glutammico, con catena polare: tale differenza, che consiste in una molecola diversa su un totale di ben 146 amminoacidi, rende l'emoglobina meno stabile e meno adatta al trasporto di ossigeno causando anemia drepanocitica (anemia falciforme o drepanocitosi).

Esempio di catena ramificata:      CH(CH3)2
                                   |
                               CH3-CH-CH-CH3
                                      |
                                      CH3

La nomenclatura IUPAC prevede l'individuazione della catena principale, cioè quella contenente il maggior numero di atomi di carbonio, e l'evidenziazione delle ramificazioni in funzione della numerazione degli atomi di carbonio della catena principale. Nel caso citato ad esempio la catena principale è quella corrispondente al pentano, sono presenti tre ramificazioni metiliche sui carboni numero 2, 3 e 4: la nomenclatura IUPAC sarà quindi 2,3,4-trimetilpentano.

Catene polimeriche ramificate[modifica | modifica wikitesto]

Confronto tra la struttura del polietilene ad alta densità (a sinistra) e del polietilene a bassa densità (a destra).

In genere, all'aumentare del numero di ramificazioni, i polimeri presentano una densità più bassa.

Ad esempio il polietilene ad alta densità (HDPE) e il polietilene a bassa densità (LDPE) sono entrambi dei polimeri ramificati, ma il polietilene ad alta densità contiene un minor numero di ramificazioni e per tale ragione ha una densità più elevata (da cui il nome).

All'aumentare delle ramificazioni aumentano i nodi fisici che si stabiliscono tra le macromolecole e di conseguenza aumenta la viscosità del materiale polimerico.

Inoltre all'aumentare delle ramificazioni aumenta la viscosità elongazionale del materiale polimerico.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Chimica: il portale della scienza della composizione, delle proprietà e delle trasformazioni della materia