Carlo Alianello

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Carlo Alianello

Carlo Alianello (Roma, 20 marzo 1901Roma, 1 aprile 1981) è stato uno scrittore e sceneggiatore italiano. È stato uno dei più autorevoli scrittori del revisionismo sul Risorgimento e le sue opere sono un punto di riferimento per vari revisionisti moderni. Come sceneggiatore, collaborò con registi del calibro di Anton Giulio Majano, Luchino Visconti e Roberto Rossellini.

Biografia

Nacque a Roma da una famiglia lucana (suo padre era di Potenza). Carlo visse l'infanzia e l'adolescenza senza una dimora fissa per motivi di lavoro del padre, ufficiale dell'esercito. All'età di due anni, si trasferì con i suoi genitori a La Maddalena (Sardegna), frequentando le scuole elementari. Successivamente emigrò a Firenze, ove si iscrisse alla scuola media inferiore. Ritornato a Roma, frequentò il liceo e, desideroso di seguire le orme del padre, tentò di intraprendere una carriera nell'esercito ma il suo sogno venne vanificato a causa di una forte miopia. Terminate le scuole superiori, Alianello si iscrisse all'università, conseguendo la laurea in lettere e, ottenuta la cattedra di insegnamento, fu docente nei licei di Rieti, Camerino e Roma.

Ricoprì anche l'incarico di ispettore presso il ministero della Pubblica istruzione e collaborò come pubblicista per varie testate giornalistiche, tra cui il Corriere della Sera, Il Giornale d'Italia e Il Messaggero. Agli inizi degli anni '40, Alianello iniziò a dedicarsi all'attività di scrittore, focalizzandosi sul periodo inerente all'unificazione nazionale. Nei suoi libri, rivisita la storia della Basilicata attraverso i ricordi e la storia dei suoi ascendenti: attraverso suo padre e, ancor di più, attraverso suo nonno, un ufficiale borbonico originario di Missanello, quando Francesco II fu detronizzato dalle truppe garibaldine.

La sua attività sull'epoca risorgimentale si compone di una sorta di "trittico" narrativo, sul racconto delle vicende storiche del crollo del Regno delle Due Sicilie. L'obiettivo storico, culturale e narrativo di Alianello è una rivisitazione del Risorgimento, reinterpretato come un momento drammatico nel quale una potenza straniera occupava uno stato sovrano.

Il suo primo libro, L'Alfiere, fu un'opera controcorrente che iniziò a mettere in discussione il mito risorgimentale. La sua pubblicazione avvenne durante il ventennio fascista, in cui l'unità d'Italia e le imprese di Garibaldi erano considerati argomenti intoccabili. Per questa presa di posizione contro i dettami del fascismo, Alianello rischiò il confino, il quale fu scongiurato dalla caduta del regime.

Il trittico narrativo

Il trittico esordisce nel 1942 con L'Alfiere, romanzo che descrive la triste sorte di un soldato borbonico appena congedato dall'accademia militare della Nunziatella, subito coinvolto negli eventi burrascosi dell'invasione delle truppe irregolari di Giuseppe Garibaldi che condurranno nel 1861 all'unificazione nazionale italiana. Il romanzo è incentrato sulle vicende militari della caduta dell'ultimo Regno del Sud, avvenuta a causa di tradimenti e complotti dei comandi militari, oscurando le gesta eroiche dei soldati combattenti.

Il romanzo è intriso di etica ed il protagonista è guidato da una volontà dettata solo da principi morali, in virtù dei quali il soldato è disposto a combattere anche una battaglia già persa in partenza solo per il senso dell'onore e della fedeltà. Uno degli elementi che permea tutto il trittico narrativo è l'aspetto morale, cui Alianello dedica tutto se stesso, tentando di raccontare la storia attraverso il punto di vista del perdente, cosa che difficilmente si realizza di norma, attribuendo valenza revisionista alle sue opere.

L'informazione revisionista si nasconde dietro la considerazione che il successo dell'Unità è maturato a causa di comportamenti moralmente deplorevoli, qualunque fosse il loro scopo. Mentre L'Alfiere, nonché il secondo romanzo del trittico Soldati del Re, sono incentrati sugli aspetti militari, il terzo romanzo L'eredità della priora è incentrato maggiormente sugli aspetti politici della sconfitta borbonica e dell'annessione del Regno delle Due Sicilie al Regno di Sardegna.

Tema centrale del romanzo è il brigantaggio, attraverso la narrazione dei tentativi di riconquista del Regno da parte dei legittimisti difensori della vecchia dinastia. Il romanzo si delinea come un atto di accusa nei confronti della guerra contro il brigantaggio che fu condotta con estrema violenza da parte del regio esercito italiano, fino a due anni prima ancora denominato piemontese. Anche in questo romanzo il punto di vista è quello degli sconfitti.

Il libro La conquista del Sud e la sua valenza revisionista

L'esperimento letterario narrativo dei tre romanzi storici sarà il terreno su cui Alianello preparerà il suo libro revisionista per eccellenza La conquista del Sud[1]. A differenza dei romanzi, La conquista del Sud può essere definito come un saggio storico romanzato, e rappresenta un vero e proprio atto di accusa nei confronti degli invasori di uno stato indipendente. L'accusa rivolta ai personaggi glorificati del Risorgimento rende l'ultimo libro di Alianello un qualcosa che può avvicinarsi al campo del "politicamente non corretto", essendo schierato indirettamente contro la soluzione dell'unità nazionale. Alianello sarà eletto come caposcuola dai numerosi neomeridionalisti degli ultimi quindici anni, in virtù della circostanza che all'interno dei loro scritti è sempre presente nella loro bibliografia almeno un titolo dello scrittore lucano.

Opere

  • L'Alfiere, 1942
  • Il mago deluso, 1947
  • Soldati del Re, 1952
  • Maria e i fratelli, 1955
  • L'eredità della Priora, 1963
  • Nascita di Eva, 1966
  • Lo scrittore o la solitudine, 1970
  • La Conquista del Sud, 1972
  • L'inghippo, 1973

Riconoscimenti

Attività di sceneggiatore

Due opere letterarie romanzate di Alianello sono state trasposte in sceneggiati televisivi trasmessi dalla RAI: L'Alfiere (1956), con Aroldo Tieri, Domenico Modugno, Maria Fiore e L'eredità della priora (1980), con Alida Valli, Giancarlo Prete e Evelina Nazzari. Entrambi sono stati diretti dal regista Anton Giulio Majano ed Alianello partecipò alle sceneggiature e ai soggetti. Lo scrittore ha inoltre collaborato alla realizzazione di altre pellicole come Maddalena (1951) di Augusto Genina, Camicie rosse (1952) di Goffredo Alessandrini, Senso (1954) di Luchino Visconti e Viva l'Italia! (1961) di Roberto Rossellini.

Altri progetti

Note

  1. ^ Carlo Alianello, La conquista del Sud, Milano, Rusconi, 1972.

Collegamenti esterni

Voci correlate

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