Bruno Le Maire

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Bruno Le Maire

Ministro dell'economia e delle finanze della Repubblica francese
In carica
Inizio mandato17 maggio 2017
PresidenteEmmanuel Macron
Capo del governoÉdouard Philippe
Jean Castex
Élisabeth Borne
Gabriel Attal
PredecessoreMichel Sapin

Ministro dell'Agricoltura, dell'agroalimentare e delle foreste
Durata mandato23 giugno 2009 –
15 maggio 2012
PresidenteNicolas Sarkozy
Capo del governoFrançois Fillon
PredecessoreMichel Barnier
SuccessoreStéphane Le Foll

Dati generali
Partito politicoUMP (fino al 2015)
IR (2015-2017)
EM! (dal 2017)
Titolo di studioaggregation of modern literature
UniversitàÉcole normale supérieure, École nationale d'administration, Istituto di studi politici di Parigi, Lycée Louis-le-Grand e Lycée Saint-Louis-de-Gonzague
FirmaFirma di Bruno Le Maire

Bruno Le Maire (Neuilly-sur-Seine, 15 aprile 1969) è un politico francese che svolge la funzione di Ministro dell'economia e delle finanze dal 2017, nei governi guidati da Édouard Philippe, Jean Castex, Élisabeth Borne e Gabriel Attal.

In precedenza è stato Segretario di Stato per gli affari europei dal 2008 al 2009 e Ministro dell'alimentazione, dell'agricoltura e della pesca dal 2009 al 2012.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato il 15 aprile 1969 a Neuilly-sur-Seine,[1][2] è figlio di Maurice Le Maire, dirigente presso l'azienda petrolifera Total, e Viviane Fradin de Belâbre, direttrice di scuole cattoliche private, tra cui il Liceo Saint-Louis-de-Gonzague,[3] in cui Bruno Le Marie studia conseguendovi il Baccalauréat.

Le Maire inizia a frequentare l'École normale supérieure nel 1989 dove studia letteratura francese. Si laurea in Scienze Politiche nel 1995 e nel 1996 è ammesso all'École nationale d'administration (ENA).[1][2][4]

Nel 1998, quando lascia l'ENA, Bruno Le Maire va al Ministero degli Affari Esteri (Direzione Affari Strategici, Sicurezza e Disarmo) unendosi poi allo staff del Segretario Generale della Presidenza della Repubblica di Jacques Chirac, Dominique de Villepin. Lo segue al Ministero degli Esteri nel 2002 e al Ministero degli Interni nel 2004, quindi a Matignon nel maggio 2005, dove diventa il consigliere politico del primo ministro. Nel luglio 2006 è nominato Capo dello staff del Primo Ministro, in sostituzione di Pierre Mongin, occupando quell'incarico fino alla partenza di Dominique de Villepin nel 2007.

Nell'agosto 2012 Le Maire si candida alla presidenza dell'Unione per un movimento popolare, in competizione con l'ex primo ministro François Fillon, il segretario generale Jean-François Copé e l'ex ministro dell'ecologia Nathalie Kosciusko-Morizet. Sviluppa una linea riformista ma senza successo, non ottiene gli appoggi necessari. Nel novembre 2014, alle elezioni per la presidenza dei Repubblicani (ex UMP), ottiene il 29,8% dei voti contro Nicolas Sarkozy.

Nelle primarie del centrodestra del 2016 Le Maire ottiene un risultato scarso con il 2,4% dopo che i sondaggi lo indicavano come un serio sfidante attribuendogli il terzo posto tra i vari candidati. Diventa il portavoce degli affari internazionali di François Fillon, candidato del LR, ma si dimette quando Fillon fè coinvolto in uno scandalo finanziario durante la sua campagna elettorale. Da allora Le Maire ha preso le distanze dal suo partito, chiedendo il diritto di lavorare in modo costruttivo con Macron per assicurare che i cinque anni di presidenza del presidente abbiano successo e impediscano al Fronte nazionale di estrema destra di crescere elettoralmente. Il 17 maggio 2017 il segretario generale dei repubblicani, Bernard Accoyer, ha dichiarato che chiunque componente del partito fosse membro del governo, non sarebbe stato più considerato tale, incluso Le Maire.

Nel maggio 2017 Le Maire è nominato dal presidente Emmanuel Macron ministro dell'economia nel primo governo di Philippe. In questa veste, è sostenuto dal ministro del bilancio Gerald Darmanin. Poco dopo la nomina, Le Maire diventa membro di La République En Marche! in seguito all'esclusione dal partito repubblicano. Le Maire è in grado di vincere la rielezione nella sua circoscrizione dopo aver battuto la candidata del Fronte Nazionale, Fabienne Delacour, ed è nominato ministro dell'economia e delle finanze nel secondo governo di Philippe il 19 giugno 2017.

Nel novembre 2017 Le Maire avrebbe esplorato le sue opzioni per succedere a Jeroen Dijsselbloem come prossimo presidente dell'Eurogruppo, ruolo in seguito dato al portoghese Mário Centeno.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Bruno Le Maire è sposato con la pittrice Pauline Doussau de Bazignan, hanno quattro figli.[5][6][7] Sua moglie è stata impiegata come assistente parlamentare dal 2007 al 2013.[8]

Parla francese, inglese e tedesco.

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze francesi[modifica | modifica wikitesto]

Commendatore dell'Ordine al merito marittimo - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Commendatore di I classe dell'Ordine del Dannebrog (Danimarca) - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine del Leone del Senegal (Senegal) - nastrino per uniforme ordinaria
Gran croce al merito con placca dell'Ordine al Merito della Repubblica Federale Tedesca - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (FR) Bruno Le Maire, su Portail du Gouvernement, République Française (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2009).
  2. ^ a b (EN) Portrait de Bruno Le Maire, su brunolemaire2010.fr (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2010).
  3. ^ (EN) John Irish, NEWSMAKER-Macron picks pro-EU conservative Le Maire as French finance chief, in Reuters, 17 maggio 2017. URL consultato il 1º agosto 2017.
  4. ^ (EN) France - Bruno Le Maire, su oecd.org, Organisation for Economic Co-operation and Development (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2011).
  5. ^ (FR) Paris Match, Bruno Le Maire: L’agriculture n’est pas une voie de garage, in Paris Match, 19 febbraio 2011. URL consultato il 1º agosto 2017.
  6. ^ (FR) Matthieu Goar, L’étrange emploi de la femme de Bruno Le Maire, su 20minutes.fr, 8 ottobre 2013. URL consultato il 1º agosto 2017.
  7. ^ (FR) L'étrange emploi de la femme de Bruno Le Maire à l'Assemblée nationale entre 2007 et 2013, su Le Huffington Post, 8 ottobre 2013. URL consultato il 1º agosto 2017.
  8. ^ (FR) Mathilde Mathieu, L'emploi flou de l'épouse de Bruno Le Maire, in Mediapart, 8 ottobre 2013. URL consultato il 1º agosto 2017.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN56855731 · ISNI (EN0000 0000 3628 6224 · LCCN (ENn2005066314 · GND (DE130822582 · BNE (ESXX6437956 (data) · BNF (FRcb145786160 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n2005066314