Biblioteca Cottoniana

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Biblioteca Cottoniana
Cottonian Library
Ubicazione
StatoBandiera del Regno Unito Regno Unito
CittàLondra
Indirizzo96, Euston Road, London, England, NW1 2DB
Sito web
Coordinate: 51°31′46″N 0°07′37″W / 51.529444°N 0.126944°W51.529444; -0.126944
L'Evangeliario di Lindisfarne è solo uno dei tesori raccolti da Sir Robert Cotton.

La Biblioteca Cottoniana o Biblioteca Cotton (in inglese Cottonian Library) è la collezione di libri e codici raccolta da Sir Robert Bruce Cotton (1571 - 1631), un antiquario e bibliofilo inglese. Comprende tutti i libri, manoscritti, monete e medaglie di cui era entrato in possesso. Raccolse tutto questo materiale prelevando i libri e i manufatti che furono resi disponibili dalla soppressione dei monasteri voluta da Enrico VIII. La collezione rappresenta la più importante singola fonte conosciuta di testi letterari in antico e medio inglese. Molte celebri opere come il Beowulf, il poema Pearl e l'Evangeliario di Lindisfarne sono sopravvissute fino ai nostri giorni solo grazie alla Biblioteca Cottoniana.

I più importanti studiosi dell'epoca, tra cui Francesco Bacone, Walter Raleigh e James Ussher si servirono dei testi di proprietà di Cotton e il sacerdote-poeta Richard James, che in seguito diede un importante contributo alla fondazione della Biblioteca Bodleiana, lavorò presso di lui come bibliotecario.[1]

Attualmente la Biblioteca Cottoniana fa parte della British Library, che ha sede a Londra.

L'incendio di Ashburnam House[modifica | modifica wikitesto]

La Cotton Genesis andò quasi completamente distrutta nell'incendio di Ashburnam House.

Il nipote di Cotton, Sir John Cotton, donò allo Stato della Gran Bretagna la Biblioteca, che fu ospitata prima ad Essex House, sullo Strand, e poi ad Ashburnham House, a Westminster. Il 23 ottobre 1731 ad Ashburnam House si sviluppò un incendio e molti manoscritti andarono perduti, mentre altri furono in parte bruciacchiati (circa un quarto della collezione fu distrutta o danneggiata). Il bibliotecario, il Dr. Bentley, riuscì a fuggire dalle fiamme stringendo tra le braccia il Codex Alexandrinus: scena a cui assistette Robert Friend, che in seguito la descrisse in una lettera alla sorella Charlotte. Fortunatamente erano state realizzate delle copie di alcune delle opere andate perdute, anche se non di tutte.

La catalogazione[modifica | modifica wikitesto]

Robert Cotton aveva organizzato la sua biblioteca secondo la libreria e lo scaffale su cui ciascun libro era riposto. Su ogni libreria si trovava il busto di un personaggio storico, per lo più Imperatori romani, e lo schema prevedeva che ogni testo fosse definito dalla terna

  • Nome imperatore (libreria)
  • Numero dello scaffale
  • Numero del volume secondo la posizione sullo scaffale.

In questo modo, i due manoscritti più famosi della Biblioteca Cottoniana hanno preso il nome di Cotton Vitellius A.xv e Cotton Nero A.x.. Traducendo significa: " Vai al busto di Vitellio, sullo scaffale superiore (A) e prendi il quindicesimo volume" per il manoscritto che contiene il Beowulf e "Vai al busto di Nerone, sullo scaffale superiore, e prendi il decimo volume" per il manoscritto che contiene tutte le opere del poeta del Pearl. Anche oggi, alla British Library, questi due volumi di inestimabile valore, sono catalogati con la stessa formula.

I manoscritti più importanti della collezione[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ John Aikin. The Lives of John Selden, Esq., and Archbishop Usher; With Notices of the Principal English Men of Letters with Whom They Were Connected. 1812. p. 375.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Colin G. C. Tite, The Manuscript Library of Sir Robert Cotton, Panizzi Lectures 1993, Londra (1994).
  • Christopher J. Wright (ed.), Sir Robert Cotton as Collector, Londra (1997).

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