Battaglia di Camemi

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Battaglia di Camemi
parte dello Sbarco in Sicilia della seconda guerra mondiale
Data10 luglio 1943
LuogoContrada Camemi, Ragusa, Sicilia
EsitoVittoria alleata
Schieramenti
Comandanti
Bandiera degli Stati Uniti SconosciutoBandiera dell'Italia Giunio Sella
Effettivi
Sconosciuti15
Perdite
Americani:
Sconosciute
Italiani:
Tutti gli uomini
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La battaglia di Camemi è stata una battaglia combattuta durante l'operazione Husky (sbarco in Sicilia) della seconda guerra mondiale per la Presa di Ragusa.

Premessa[modifica | modifica wikitesto]

Camemi è una contrada del comune siciliano di Ragusa. Sita lungo la strada che collega Ragusa a Marina di Ragusa.

Durante la seconda guerra mondiale nella Sicilia (che i generali dell'Asse sapevano che era obiettivo degli Alleati) erano stati costruiti diversi bunker, edifici da cui i soldati italiani e tedeschi potevano bersagliare i nemici.

Nella zona era schierato il 383º battaglione costiero di Santa Croce Camerina, comandato dal Tenente Colonnello Francesco Milazzo.

La difesa della zona consisteva in:

A Camemi fu mandato a occupare i diversi bunker il Caposaldo di Camemi, un plotone di quindici soldati appartenenti alla 511ª Compagnia Mitraglieri, comandati dal tenente piemontese Giunio Sella (Medaglia d’Argento al Valor Militare)[1], di cui facevano parte sia siciliani che settentrionali, con compito di difesa anti-sbarco.

La battaglia[2][modifica | modifica wikitesto]

Il 10 luglio 1943 iniziò lo sbarco in Sicilia.

Durante le prime ore, un gruppo di uomini della 101ª divisione aviotrasportata si paracadutò sulle campagne ragusane ed iniziarono ad attaccare le postazioni difensive alle spalle, cogliendo di sorpresa gli italiani che invece si aspettavano l'arrivo del nemico dal mare. I soldati italiani non poterono nulla con i moschetti della prima guerra mondiale in loro dotazione rispetto alle armi automatiche degli americani.

I soldati del Posto di Blocco 452

L'attacco scattò alle 07:30 e l'unità del tenente Sella ingaggiò un aspro conflitto contro i paracadutisti statunitensi. Sella, che combatteva dal balcone di una casa, venne colpito al petto e morì sotto gli occhi degli abitanti della casa. Il corpo venne seppellito in una campagna adiacente.

Stessa sorte toccò al Caposaldo Comitini.

Il Posto di Blocco 452

Ma con l'arrivo della luce del giorno, attraverso la SP25, giunse la colonna "Cent" della 45th Infantry Division (United States Army), sbarcata sulle spiagge tra Scoglitti e Punta Braccetto, che superato il Caposaldo di Case Camemi si diresse verso Ragusa imbattendosi nel Posto di Blocco 452. I militari del posto di blocco pur disponendo di scarso equipaggiamento (due mitragliatrici, un pezzo anticarro ed alcuni moschetti residuati della Prima Guerra Mondiale) non si diedero alla fuga ma si batterono con valore, pur consci che ben poco avrebbero potuto fare contro i carri armati che invece disponevano gli americani. Invano fu il tentativo di invio dei rinforzi da parte del Colonnello Primaverile (comandante del 123º Reggimento fanteria) che furono spazzate via dal fuoco nemico. Anche gli aiuti richiesti dal Distretto Militare di Ragusa per allentare la pressione, una cinquantina di uomini comandati da un Capitano, non raggiunsero mai la postazione perché s'imbatterono con i loro camion in altre truppe americane con le quali si scontrarono subendo perdite. I militari del Posto di Blocco 452, dei cui in particolare si ricorda Giuseppe Rinaldi, mantennero la postazione fino alle 13:00.

Le campagne erano ricoperte da un immenso tappeto di paracadute lasciati dai soldati americani e non era difficile imbattersi in resti di soldati dilaniati dalle esplosioni.

Gli americani subirono pochissime perdite e proseguirono il loro cammino verso l'interno della Sicilia.

Del Posto di Blocco 452 sono rimasti solo due resti in calcestruzzo dell’originaria struttura difensiva, incastonati nei muri a secco ai margini della strada e a qualche metro di distanza i bunker di contrada Camemi.

Ricordo dei caduti[modifica | modifica wikitesto]

Il bunker con la targa commemorativa del ten. Giunio Sella

Il 27 novembre 2010 le autorità ragusane posero due targhe: una in memoria del tenente Giunio Sella e dei soldati del Caposaldo di Camemi e una in memoria di Giuseppe Rinaldi e dei soldati del posto di blocco 452.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giunio Sella - Medaglia di Argento (JPG), su decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org. URL consultato il 10 marzo 2023.
    «SELLA Giunio fu Attilio e di Valeria Bosonotti, da Quarone Sesia (Vercelli), classe 1912, tenente complemento, 511º compagnia G.A.F., battaglione mitraglieri da posizione (alla memoria). Comandante di caposaldo nel settore di un battaglione costiero, con pochi uomini coraggiosi, fedele alla consegna di resistere ad ogni costo, ed animato dal più alto senso del dovere, circondato da soverchianti forze avversarie, resisteva ai ripetuti attacchi producendo vuoti sensibili all'attaccante finche colpito mortalmente immolava la sua nobile e giocane vita alla Patria. Ufficiale di elette virtù militari. Sicilia, 10 luglio 1943.»
  2. ^ 10 luglio 1943. Le ultime ore del Caposaldo di Case Camemi, su italreport.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]