Assedio di Mons (1572)

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Assedio di Mons (1572)
parte della guerra degli ottant'anni e della guerra anglo-spagnola (1585-1604)
Veduta della città di Mons nel 1572 di Frans Hogenberg
Data23 giugno - 19 settembre 1572
LuogoMons, Hainault, Paesi Bassi spagnoli (oggi Paesi Bassi)
EsitoDecisiva vittoria spagnola[1][2][3]
*Distruzione dell'esercito ugonotto[2][4]
  • Sconfitta dell'esercito di Guglielmo d'Orange[5][6][7]
Modifiche territorialiRiconquista spagnola della città di Valenciennes[1]
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
Luigi di Nassau:
6 000–6 500 uomini[8]
Jean de Hangest:
10 000 uomini[9]
Guglielmo d'Orange:
14 000 fanti e 3 000 cavalieri[10]
8 500 fanti[11]
36 cannoni
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L'assedio di Mons del 1572 ebbe luogo a Mons, capitale della contea di Hainaut, nei Paesi Bassi spagnoli (attuale Belgio) tra il 23 giugno e il 19 settembre 1572, come parte della guerra degli ottant'anni, della guerra anglo-spagnola (1585-1604) nonché delle guerre di religione in Francia.[2][6] Nella primavera del 1572, dopo la presa di Valenciennes da parte delle forze protestanti comandate da Luigi di Nassau, il comandante olandese continuò la sua offensiva e prese Mons di sorpresa il 24 maggio.[6][12] Dopo tre mesi di assedio e la sconfitta delle armate di Jean de Hangest, signore d'Yvoy e Genlis, e Guglielmo d'Orange da parte del generale spagnolo, il duca d'Alba, governatore generale dei Paesi Bassi spagnoli,[5] e di suo figlio, Don Fadrique de Toledo,[6] le forze di Luigi di Nassau rimasero isolate e senza speranza di aiuti esterni, arrendendo la città di Mons nelle mani del duca d'Alba il 19 settembre.[6][13][14]

Antefatto[modifica | modifica wikitesto]

All'inizio di maggio del 1572 Luigi di Nassau, uno dei principali comandanti delle forze ribelli olandesi, incoraggiato dalla vittoria a Brielle (1º aprile),[15] e supportato dagli ugonotti di Gaspard de Coligny, invase i Paesi Bassi spagnoli con un esercito composto da soldati tedeschi, inglesi, scozzesi e francesi e prese Valenciennes il 21 maggio.[12][16] Il 23 maggio Luigi di Nassau giunse a Mons con 1 000 fanti e 500 cavalieri e si accampò appena fuori dalla città.[17] Il giorno successivo, il Nassau colse di sorpresa gli spagnoli della guarnigione riuscendo a entrare di soppiatto coi suoi uomini e la cavalleria, conquistando la città.[18] Luigi prese il controllo della città e venne rinforzato alcuni giorni dopo da altri 4 500 tra fanti e cavalieri al comando del conte Gabriel de Montgomery.[5]

Quando la notizia raggiunse il quartier generale spagnolo, Don Fernando Álvarez de Toledo, duca d'Alba, governatore generale dei Paesi Bassi spagnoli e comandante in capo delle forze spagnole nell'area, inviò suo figlio Don Fadrique con 4 000 uomini[9] (altri 16 000 provenivano da nord), col maestro di campo Chiappino Vitelli, a sconfiggere Luigi di Nassau e a riprendere il controllo di Mons.[1] Il 23 giugno le forze di Fadrique giunsero a Mons e posero assedio alla città.[1] Sul finire del mese, il duca d'Alba col grosso dell'esercito riprese il controllo della città di Valenciennes dopo una breve schermaglia con la guarnigione locale, privando così i ribelli dei loro alleati francesi in una delle loro basi principali.[1]

Nel frattempo, Guglielmo d'Orange aveva reclutato in Germania un esercito di 14 000 fanti e 3 000 cavalieri,[4] e il 7 luglio Guglielmo attraversò il Reno entrando nei Paesi Bassi.[10]

L'assedio di Mons[modifica | modifica wikitesto]

Mappa delle fortificazioni di Mons
L'assedio di Mons da parte diy Fernando Álvarez de Toledo, duca d'Alba, nel 1572. Nederlantsche Oorloghen

Luigi di Nassau, venuto a conoscenza dei progressi di suo fratello, inviò Jean de Hangest, signore d'Yvoy e Genlis, in Francia per ottenere ulteriori rinforzi, e a metà luglio, Genlis, con un esercito di 10 000 uomini, attraversò nuovamente il confine e marciò verso Mons.[9] Luigi inviò un messaggio a Genlis chiedendogli urgentemente di unirsi all'esercito di suo fratello Guglielmo d'Orange, ma questi ignorò la richiesta e avanzò verso gli spagnoli.[19]

La battaglia di Saint-Ghislain[modifica | modifica wikitesto]

Il 19 luglio Genlis e le sue forze si accamparono attorno a Mons. Don Fadrique, avvisato del suo arrivo, avanzò contro Genlis con 4 000 fanti, 1 500 cavalieri e 3 000 locali armati per l'occasione.[19] Genlis inviò un distaccamento di ricognitori, ma dopo aver visto l'avanzata delle forze spagnole, le sue truppe si ritirarono verso l'accampamento dei francesi in tutta fretta.[19] "Don Frederic de Toledo sta venendo verso di noi!", gridavano.[19] La cavalleria spagnola di Philippe de Noircarmes, caricò subito l'armata francese, seguita dalla fanteria, mentre la retroguardia era protetta dalla cavalleria di don Bernardino de Mendoza.[4] L'attacco causò il panico tra gli ugonotti francesi e quindi l'armata spagnola ebbe gioco facile col nemico.[4] La vittoria degli spagnoli fu completa e l'esercito di Genlis venne surclassato.[20] Circa 2 000 soldati francesi vennero uccisi o rimasero feriti e 700 vennero fatti prigionieri, inclusi 70 nobili e ufficiali (nei giorni successivi ne furono catturati 4 000 in tutto).[4][19] Il capo dell'armata francese, Jean de Hangest, venne catturato anch'egli e tradotto prigioniero ad Anversa.[21] Il capitano Francisco Arias de Bobadilla venne ricompensato con la possibilità di portare la notizia della vittoria a re Filippo II di Spagna.[4]

Nel frattempo, il principe d'Orange col suo nuovo esercito continuava ad avanzare verso Mons. Il 23 luglio, dopo la presa di Roermond, le sue truppe si ammutinarono. Il 27 agosto, dietro garanzia di pagamento da parte di alcune città in Olanda, attraversò la Mosa, avanzando su Diest, Termonde, Oudenaarde e Nivelles.[4][22]

La notte di san Bartolomeo[modifica | modifica wikitesto]

L'11 agosto Gaspard de Coligny, con l'approvazione di re Carlo IX di Francia, scrisse al principe d'Orange.[22] In Francia, Carlo IX era terrorizzato da una possibile invasione della Spagna come pure della rivolta da parte dei cattolici nel suo regno se egli avesse continuato a sostenere l'avanzata dei protestanti olandesi.[21] Il risultato fu il massacro della notte di san Bartolomeo avvenuto il 23 agosto di quello stesso anno.[21][23] Quando la notizia raggiunse i Paesi Bassi, colpì ancora di più il già scoraggiato morale delle truppe protestanti (in particolare nell'armata di Luigi di Nassau a Mons, in quanto gran parte degli uomini a sua disposizione erano ugonotti francesi), mentre all'accampamento spagnolo si festeggiava con luci e fuochi d'artificio, come pure nella Concattedrale di San Michele e Santa Gudula, dove si tenne un Te deum in onore di Carlo IX, re di Francia.[24]

All'inizio di settembre, Don Fernando, il duca d'Alba (che pur essendo uno strenuo difensore del cattolicesimo descrisse il massacro come un'atrocità), giunse a Mons con rinforzi e prese il comando delle operazioni.[24] Il principe d'Orange continuò la sua avanzata nei Paesi Bassi e alcune città e villaggi vennero costretti ad aprire le loro porte al suo passaggio per paura, sebbene alcune come Leuven non consentirono alle truppe dell'Orange di passare se non in cambio di cibo.[22] Il 10 settembre l'esercito giunse nei pressi di Mons, e il duca d'Alba, sapendo dell'arrivo dell'Orange, posizionò le sue truppe per un possibile attacco.[24]

L'armata di Guglielmo d'Orange[modifica | modifica wikitesto]

Don Fernando Álvarez de Toledo, III duca d'Alba, "il duca di ferro", in un ritratto di Antonis Mor
Guglielmo d'Orange, comandante della rivolta olandese, in un ritratto di Adriaen Thomasz Key

In quello stesso giorno, come da programma, la cavalleria del principe d'Orange attaccò il fianco dell'armata spagnola, ma venne respinta dagli archibugieri spagnoli guidati in prima linea dal duca d'Alba, da suo figlio don Fadrique e dal duca di Medinaceli, causando diverse perdite alla cavalleria olandese.[25][26] Dopo il fallito attacco, il principe si ritirò nel villaggio di Harmignies, a circa un chilometro da Mons.[24]

La notte dell'11 settembre il comandante spagnolo, il maestro di campo Julián Romero, entrò nell'accampamento di Guglielmo d'Orange con 600 archibugieri, con altre unità di fanteria e cavalleria leggera in riserva in caso di ritirata.[27] In questo raid 600 ribelli olandesi rimasero uccisi contro 60 spagnoli.[27] Un centinaio di cavalli venne catturato e gran parte delle tende e dei rifornimenti vennero distrutti. Durante l'azione, lo stesso Guglielmo d'Orange che stava dormendo, venne salvato dall'abbaiare del suo cane che gli dormiva a fianco.[27]

Col cuore in gola, Guglielmo scrisse al fratello Luigi delle sue condizioni disperate e della sua incapacità di raggiungere Mons e toglierla dall'assedio.[28] Il principe dovette ritirarsi dapprima a Nivelles e poi a Mechelen, marciando verso il Reno e infine disperdendo le sue truppe in Germania dal momento che queste minacciavano un nuovo ammutinamento, ripiegando in seguito in Olanda, l'unica provincia rimastagli ancora veramente fedele.[28]

La resa[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la sconfitta dell'esercito degli ugonotti francesi al comando di Jean de Hangest, e la ritirata dell'armata di Guglielmo d'Orange, Luigi di Nassau si trovò isolato a Mons.[21] Gli ugonotti francesi al suo comando si erano ammutinati come conseguenza del suo supporto al re di Francia nella notte di san Bartolomeo.[29] Il 19 settembre Luigi di Nassau arrese la città di Mons al duca d'Alba.[29]

Immediate conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto di Luigi di Nassau di Adriaen Thomasz Key

Luigi di Nassau venne ricevuto dal duca d'Alba, dal duca di Medinaceli e da don Fadrique. La città venne evacuata il 21 settembre e il 24 settembre il duca d'Alba entrò ufficialmente a Mons.[29] Philippe de Noircames, lasciò la sua posizione di governatore dell'Hainaut e prese il comando della città.[29]

Tutte le città che avevano accettato l'autorità del principe d'Orange, per il timore di rappresaglie, giurarono fedeltà al duca d'Alba e agli spagnoli.[30] A ogni modo, il duca avanzò verso Mechelen, una delle città che avevano dato il proprio supporto agli olandesi, e dove lo stesso principe aveva lasciato una piccola guarnigione.[30] Come vendetta per quanto compiuto, il duca d'Alba ordinò alle sue truppe al comando di suo figlio don Fadrique di saccheggiare la città.[30][31]

Fatto ciò, don Fadrique venne inviato nelle due province di Gheldria e Olanda, dando così inizio a una campagna militare per la conquista della fortezza di Zutphen in Gheldria e con l'intento di giungere sino ad Amsterdam.[30] Conquistò anche Naarden che si arrese il 22 novembre 1572.[30]

La perdita di Mons fu un fatto grave per gli olandesi. Nove anni dopo Mons entrò a far parte della cattolica Unione di Arras che accettò il governo spagnolo e cacciò tutti i protestanti residenti in città.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Duffy. Siege Warfare: Fortress in the Early Modern World
  2. ^ a b c David J.B. Trim p.162
  3. ^ Macgregor pp.211–212
  4. ^ a b c d e f g Los Tercios de Flandes. Giménez Martín
  5. ^ a b c Tracy pp.78–79
  6. ^ a b c d e Jaques p.676
  7. ^ With hope of French aid end at the St. Bartholomew's Eve massacre and the repulse of a relief army at Havré, the city surrendered. Jaques p. 676
  8. ^ Macgregor p.205
  9. ^ a b c Macgregor p.207
  10. ^ a b Macgregor pp.205–206
  11. ^ Macgregor pp.207–214
  12. ^ a b The Eighty Years War (1568-1648), su historyreconsidered.net. URL consultato il 29 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  13. ^ Hernán/Maffi p.24
  14. ^ Without French assistance, William of Orange, leading a German mercenary army to aid his brother, was driven back into Germany; the garrison of Mons was thus cut off and –eventually– forced to accept the terms. Trim p.162
  15. ^ Elliott p.140
  16. ^ Tracy p.82
  17. ^ Macgregor p.204
  18. ^ Mons was the capital of Hainaut, and an important town, protected by lofty walls, a triple moat, and a strong citadel. Macgregor p.203
  19. ^ a b c d e Macgregor p.208
  20. ^ Il panico causato tra gli ugonotti francesi era tale che prima che essi se ne furono accorti, Noircarmes li stava caricando alla testa della sua cavalleria, e la fanteria seguiva subito dopo, [al punto che] l'esercito di Genlis fu completamente stravolto. Macgregor p. 208
  21. ^ a b c d Trim p.162
  22. ^ a b c Macgregor p.209
  23. ^ Calvin's book was "Praelectiones in librum prophetiarum Danielis". Geneva and Laon, 1561. Holt (2005) p.81
  24. ^ a b c d Macgregor p.210
  25. ^ Jaques (2007) p.676
  26. ^ Viéndolos en lugar tan peligroso, hiciera con más razón juicio del ser soldados muy arriesgados que no generales. Giménez Martín.
  27. ^ a b c Macgregor p. 210–211
  28. ^ a b Macgregor p.211
  29. ^ a b c d Macgregor pp.212–213
  30. ^ a b c d e Israel p.178
  31. ^ Macgregor p.214

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • MacGregor, Mary. The Netherlands (Yesterday's Classics). First published in 2007. ISBN 1-59915-184-7
  • Parker, Geoffrey. The Army of Flanders and the Spanish Road, 1567-1659. Cambridge. 1972. ISBN 0-521-83600-X
  • Elliott, John Huxtable (2000). Europe Divided, 1559-1598. Oxford: Blackwell Publishing. ISBN 0-631-21780-0
  • García Hernán, Enrique./Maffi, Davide. Guerra y Sociedad en la Monarquía Hispánica. Volume 1. Published 2007. ISBN 978-84-8483-224-9
  • Duffy, Christopher (1996). Siege Warfare: Fortress in the Early Modern World, 1494–1660. Routledge and Kegan Paul.
  • David J.B. Trim. The Huguenots: History and Memory in Transnational Context. 2011. ISBN 978-90-04-20775-2
  • Israel, Jonathan (1995). The Dutch Republic: Its Rise, Greatness, and Fall 1477–1806. Clarendon Press. Oxford. ISBN 0-19-873072-1
  • Tracy, J.D. (2008). The Founding of the Dutch Republic: War, Finance, and Politics in Holland 1572–1588. Oxford University Press. ISBN 978-0-19-920911-8
  • Jaques, Tony (2007). Dictionary of Battles and Sieges: A Guide to 8,500 Battles from Antiquity Through the Twenty-first Century. Greenwood Publishing Group. ISBN 978-0-313-33537-2

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