Saccheggio di Malines

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Saccheggio di Malines
parte della guerra degli ottant'anni
Il saccheggio di Malines in una stampa d'epoca
Data2 ottobre 1572
LuogoMalines, Paesi Bassi spagnoli (oggi Belgio)
EsitoVittoria spagnola
Resa di tutte le città ribelli del Brabante[1]
Schieramenti
Spagna Città di Malines
Comandanti
Fadrique Álvarez de Toledo Bernard van Merode
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Il saccheggio di Malines fu un evento della guerra degli ottant'anni avvenuto il 2 ottobre 1572 nel quale la città di Malines venne conquistata dall'esercito spagnolo e brutalmente saccheggiata.

Antefatto[modifica | modifica wikitesto]

Nella primavera e nell'estate del 1572, molte città dei Paesi Bassi passarono sotto il controllo di Guglielmo d'Orange che supportava i ribelli olandesi, ma altre tennero atteggiamenti più cauti verso i rivoltosi. Malines aveva aperto i suoi cancelli alle truppe di Guglielmo il 31 agosto. Guglielmo continuò la sua avanzata verso Mons, ma lasciò a Malines una guarnigione al comando di Bernard van Merode.

Il 21 settembre, Guglielmo venne costretto a ritirarsi in Olanda trovandosi di fronte un grande esercito spagnolo comandato dal duca d'Alba. Il generale in capo delle truppe spagnole era intenzionato quindi a riprendere il controllo di tutte le città a sud e decise di prenderne una ad esempio. Egli ordinò a suo figlio Fadrique Álvarez de Toledo di punire la città di Malines per aver dato ospitalità e aver rifocillato le truppe ribelli. Saccheggiando questa ricca città, inoltre, il duca acquietò le proprie truppe che da lungo tempo non ricevevano una paga adeguata.

Il sacco di Malines[modifica | modifica wikitesto]

Quando Bernard de Merode seppe che le forze spagnole si stavano avvicinando a Malines, coi suoi uomini decise di lasciare la città. La popolazione locale, in prevalenza cattolica, accolse gli spagnoli cantando salmi di penitenza in gesto di resa. Malgrado ciò, Fadrique Álvarez de Toledo lasciò che le sue truppe si dedicassero pre tre giorni al saccheggio della città. Il duca d'Alba riportò poi a Filippo II di Spagna come "nessun chiodo fosse stato lasciato al muro" in città dopo il passaggio delle truppe spagnole.[2][3]

Nel suo Histories of the United Netherlands (1728), il teologo e storico protestante Jean Leclerc scrisse a tal proposito:[4]

«A Malines, vi erano quattro compagnie di fanti e duecento cavalieri, che comunque non potevano impedire di essere sopraffatte. Il figlio naturale di Don Ferdinand de Toledo venne ferito nel corso degli eventi, fatto che adirò ancor più il duca al punto da voler far pagare alla città quell'affronto subito. La guarnigione se ne andò col favore della notte. La mattina successiva, il 1° ottobre, il clero della città aprì i cancelli e si portò in processione ad implorare il duca di avere pietà della città. Ma gli spagnoli, spregiando queste preghiere, entrarono, in parte dai cancelli, in parte scalandole mura. Colpivano a morte ogni cosa che trovavano, persino i disarmati; violentarono le donne e anche le figlie più giovani in presenza dei loro mariti e genitori, pur essendo cattolici, e persino le giovani monache. La città venne saccheggiata a più non posso e le perdite ammontarono a 4000 guilders. Per cercare di ricoprire quest'atto di infamia con uno di giustizia, il duca emise un proclama secondo il quale il 6 di quello stesso mese avrebbe confiscato tutti i beni che i soldati spagnoli avevano rubato alla popolazione.»

Conseguenze[modifica | modifica wikitesto]

Il sacco di Malines ebbe l'effetto desiderato dagli spagnoli: tutte le città del Brabante si arresero immediatamente alle truppe del duca d'Alba senza opporre resistenza. L'esempio successivo fu il saccheggio di Zutphen il 15 novembre successivo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Treason in the Northern Quarter: War, Terror, and the Rule of Law in the Dutch Revolt, Princeton University Press, 2017, p. 70.
  2. ^ Arnade (2008) p. 226–229.
  3. ^ (NL) Elsen, Jean, De nood- en belegeringsmunten van de Nederlandse opstand tegen Filips II – Historisch kader (PDF), in Collection J.R. Lasser (New York). Nood- en belegeringsmunten, Deel II, Jean Elsen & ses Fils s.a., febbraio 2007, p. 4. URL consultato il 1º agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 18 gennaio 2012).
  4. ^ (NL) Jean Le Clerc, Geschiedenissen der Vereenigde Nederlanden: sedert den aanvang van die republyk tot op den vrede van Utrecht in't jaar 1713. en het tractaat van barriere in't jaar 1715 gesloten. Volume 1, p. 45. URL consultato l'11 novembre 2019.

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