Aristide Frezza

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Aristide Frezza
NascitaCapranica Prenestina, 1888
MorteBrihuega, 18 marzo 1937
Cause della morteMorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoBersaglieri
Corpo Truppe Volontarie
Reparto1º Gruppo Banderas.
Anni di servizio1907-1937
GradoTenente colonnello in servizio permanente effettivo
GuerrePrima guerra mondiale
Guerra di Spagna
BattaglieBattaglia del solstizio
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941)[1]
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Aristide Frezza (Capranica Prenestina, 1888Brihuega, 18 marzo 1937) è stato un militare italiano, decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra di Spagna.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Capranica Prenestina, provincia di Roma, nel 1888, figlio di Gaetano.[2] Arruolatosi volontario nel Regio Esercito all'età di diciassette anni nel 2º Reggimento bersaglieri partecipò alla campagna in Libia, durante la guerra italo-turca, con il grado di sergente maggiore nell'8º Reggimento bersaglieri. Promosso sottotenente in servizio permanente effettivo operò nel 1º Reggimento bersaglieri dal 1912, e divenne capitano nello stesso reggimento dall'ottobre 1915, in piena prima guerra mondiale. Rimpatriato in Italia a domanda nel settembre 1917, assunse il comando di una compagnia del XVIII Battaglione del 3º Reggimento bersaglieri, in linea tra il Piave e il Monfenera, e nel combattimento del 18 novembre rimase ben tre volte ferito. Promosso maggiore nel 152º Reggimento fanteria dal gennaio 1927 e tenente colonnello nel 151º Reggimento fanteria dal 1934, ottenne di partecipare alle operazioni militari nel corso della guerra di Spagna assumendo il comando del 1º Gruppo Banderas. Cadde in combattimento a Brihuega il 18 marzo 1937, e fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria. Una piazza di Capranica Prenestina porta il suo nome.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale di provata capacità e di alto ardimento, mutilato di guerra e più volte decorato al valore, già distintosi per coraggio e sprezzo del pericolo in un precedente fatto d’arme, assumeva nell’imminenza dell’entrata in azione il comando di un gruppo di Banderas, che guidava valorosamente al combattimento. Durante un violento attacco nemico, ferito una prima volta alla spalla, rifiutava ogni soccorso ed incitava i propri dipendenti a resistere e contrattaccare. Spintosi in primissima linea, per rendersi conto della situazione, veniva ferito una seconda volta, e mentre gridava « Avanti, camice nere, per il Duce e per l’italia » veniva ferito per la terza volta e mortalmente. Brihuega, 18 marzo 1937 .[3]»
— Regio Decreto 14 ottobre 1937.[4]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di una compagnia, sotto il micidiale fuoco ellartiglieria e mitragliatrici nemiche, benché ferito alla testa, al piede sinistro, e gravemente alla gamba destra da tre proiettili di mitragliatrice, rimaneva sul posto per circa un'ora, finché esausto di forze dovette esserne allontanato. Con la parola e con l'esempio contribuiva a tener salda la compagine del proprio reparto sotto il persistente tiro avversario, infondendo nei dipendenti calma e serenità. Costone di Monfenera, 28 novembre 1917
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«In ripetuti combattimenti al comando della colonna munizioni, dimostrò calma, arditezza e coraggio anche sotto il fuoco. Homs, 23 ottobre 1911 – Mergheb, 27 febbraio 1912
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Con slancio e ardimento si portava alla testa dei suoi sul greto del Piave riuscendo a far travolgere nel fiume barconi con truppe nemiche. Fener (Piave), 15 marzo 1917»
Cavaliere dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
— Regio Decreto 24 ottobre 1935.[5]
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa italiana della vittoria - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della guerra 1915-1918 - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p. 223.
  2. ^ Combattenti Liberazione.
  3. ^ Medaglia d'oro al valor militare Frezza Aristide, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 febbraio 2023.
  4. ^ Registrato alla Corte dei conti lì 15 novembre 1937, registro n. 38 guerra, foglio 255.
  5. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.43 del 21 febbraio 1936.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 223.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Frezza, Aristide, su Combattenti Liberazione. URL consultato il 31 gennaio 2023.