Serafino Migazzo

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Serafino Migazzo
NascitaTorino, 1893
MorteMonte Jata, 15 maggio 1937
Cause della mortemorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoCorpo Truppe Volontarie
Reparto4º Reggimento misto "Frecce Nere"
Anni di servizio1915 - 1937
GradoCapitano di complemento
GuerrePrima guerra mondiale
Guerra di Spagna
BattaglieBattaglia di Vittorio Veneto
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941)[1]
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Serafino Migazzo (Torino, 1893Monte Jata, 15 maggio 1937) è stato un militare italiano, decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra di Spagna.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Torino nel 1893, figlio di Martino e Delfina Guelfa.[2] Lasciò gli studi per arruolarsi volontario nel Regio Esercito e prese parte alla prima guerra mondiale come soldato di fanteria nel 49º Reggimento fanteria "Parma".[2] Successivamente con la nomina a sottotenente di complemento nel dicembre 1916, passò al 23º Reggimento fanteria "Como" e poi alla compagnia presidiaria della 57ª Divisione mobilitata.[2] Promosso tenente nel settembre 1917, partecipò alle operazioni di guerra sul fronte del Piave e alla battaglia di Vittorio Veneto.[2] Posto in congedo nel 1919, riprese gli studi e conseguì il diploma di geometra nell'Istituto tecnico di Torino e l'abilitazione all'insegnamento di disegno architettonico.[2] Socio dell'Associazione Artigianelli di Torino[3] fu richiamato in servizio attivo con il grado di capitano ed inviato a combattere nella guerra di Spagna, fu assegnato il 25 dicembre 1936, alla 2ª Brigata mista "Frecce Nere", assumendo il comando della 11ª Compagnia del 4º Reggimento.[2] Cadde in combattimento sul Monte Jata il 15 maggio 1937 e fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Con ardita e generosa iniziativa si lanciava all’assalto di forte e salda posizione avversaria allo scopo di alleviare la grave pressione esercitata dal nemico sui reparti laterali. Allo scoperto sotto il grandinare dei proiettili, magnifico di entusiasmo e di valore, seguito da tutta una compagnia, correva all’arma bianca per inchiodare sul posto il nemico. Ferito una prima volta al braccio, visti cadere tutti gli ufficiali della compagnia, ferito una seconda volta e più gravemente alla spalla non arrestò il suo slancio. Rincuorando con la voce e con l’esempio i soldati che, fedeli, lo seguivano, giunse a pochi metri dalla trincea nemica dove cadde da eroe. Magnifico e raramente imitabile esempio di cosciente eroismo e di elevatissimo spirito di sacrificio. Monte Jata, 15 maggio 1937 .[4]»
— Regio Decreto 14 ottobre 1937.[5]
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa italiana della vittoria - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della guerra 1915-1918 - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p. 232.
  2. ^ a b c d e f g Combattenti Liberazione.
  3. ^ Crivellin 2008, p. 94.
  4. ^ Medaglia d'oro al valor militare Migazzo Serafino, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 febbraio 2023.
  5. ^ Registrato alla Corte dei conti lì 15 novembre 1937, registro n. 38 guerra, foglio 255.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Walter E. Crivellin, Cattolici, politica e società in Piemonte tra '800 e '900, Cantalupa, Effatà Editrice, 2008.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 232.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]