Antonino Alessi

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Antonino Alessi
NascitaMessina, 10 giugno 1912
MorteCianghi Mariam-Mendida, 23 agosto 1938
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
Arma Carabinieri
Anni di servizio1932-1938
GradoCarabiniere
GuerreGuerra d'Etiopia
CampagneArbegnuoc
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Antonino Alessi (Messina, 10 giugno 1912Cianghi Mariam-Mendida, 23 agosto 1938) è stato un militare italiano insignito di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della grandi operazioni di polizia coloniale in Africa Orientale Italiana[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Messina il 10 giugno 1912, all'interno di una famiglia di modesta condizione, figlio di Michele e Nunzia Ciarolo.[2] Il 12 febbraio 1932 si arruolò volontario nella Legione allievi carabinieri di Roma, e nell'agosto successivo, nominato carabiniere a piedi, venne destinato in servizio alla Legione di Messina.[1] Tre anni dopo, nel febbraio 1935, fu mobilitato per le esigenze legate alla situazione in Africa Orientale, e partì per la Somalia italiana con la 85ª Sezione CC.RR., sbarcando a Mogadiscio il 5 marzo.[1] Successivamente prese parte alle operazioni belliche sul fronte somalo nel corso della guerra d'Etiopia. Rimasto in colonia e trasferito al comando superiore dei Carabinieri dell'Africa Orientale Italiana prese poi parte alle operazioni di grande polizia coloniale distinguendosi nell'ottobre 1936 nelle zone di Collubi, Gola, Baroda e Costone di Endole, venendo insignito della medaglia di bronzo al valor militare.[1] Cadde in combattimento il 23 agosto 1938 a Cianghi Mariam - Mendida, nello Scioa, venendo insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare alla memoria - nastrino per uniforme ordinaria
«Nel corso di un cruento combattimento, era di costante esempio ai compagni per coraggio e sprezzo del pericolo. Ferito, non desisteva dalla lotta e continuava ad incitare i suoi alla resistenza. Ferito una seconda, una terza ed una quarta volta, già presso a morire, trovava ancora la forza di lanciare l'ultima bomba a mano contro il nemico. Fulgido esempio di valore e di assoluta dedizione al dovere. Cianghi Mariam (Mendida), 23 agosto 1938.[3]»
— Regio Decreto 5 dicembre 1940.
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Durante cinque giorni di combattimento pel rallestramento di vasta zona infestata da ribelli, si prodigava con slancio e coraggio per il successo delle operazioni, coadiuvando efficacemente il proprio comandante di squadra nel guidare gruppi di irregolari più volte impegnati a fugare avversari che opponevano resistenza. Successivamente, addetto a banda di irregolari, dava ripetute prove di coraggio, lanciandosi alla testa dei propri uomini alla conquista di importanti posizioni di fase da forti nuclei ribelli. Collubi - Gola - Ciallano - Boroda - Costone di Endodè, il 28 ottobre 1936
— Regio Decreto - 1 luglio 1937[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Combattenti Liberazione.
  2. ^ a b c Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p.330.
  3. ^ Medaglia d'oro al valor militare, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 luglio 2021.
  4. ^ Bollettino Ufficiale dei Carabinieri Reali 1937, pag.521.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Angelo Del Boca, Gli italiani in Africa Orientale - II. La conquista dell'Impero, Milano, A. Mondadori, 2009, ISBN 978-88-04-46947-6.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 330.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]