Aldo Di Loreto

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Aldo Di Loreto
NascitaBarrea, 9 novembre 1910
MorteVilletta Barrea, 12 novembre 1943
Cause della morteFucilazione
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
Regia Aeronautica
GradoCapitano c.s.a.
GuerreSeconda guerra mondiale
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Aldo Di Loreto (Barrea, 9 novembre 1910Villetta Barrea, 12 novembre 1943) è stato un partigiano e medico italiano, decorato con la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Barrea, provincia dell'Aquila, il 9 novembre 1910.[3] Dopo aver conseguito la laurea in medicina e chirurgia presso l'università di Napoli nel 1935, nel febbraio dell'anno successivo fu ammesso a frequentare la Scuola di Sanità Militare a Firenze e nel mese di agosto ottenne la nomina a sottotenente medico.[1] Assegnato al 2º Reggimento del genio, un mese dopo partì volontario per Africa Orientale dove, una volta arrivato fu destinato in servizio al I Battaglione del 10º Reggimento "Granatieri di Savoia".[1] Con lo stesso battaglione prestò a Shangai, in Estremo Oriente rimpatriando alla fine del 1938 per essere posto in congedo.[1] Richiamato in servizio attivo nell'ottobre 1939 e messo a disposizione della Regia Aeronautica entrò in servizio permanente effettivo con il grado di tenente divenendo addetto, in qualità di specialista odontoiatra, nei gabinetti dentistici degli aeroporti di Furbara e di Centocelle. Trasferito in Africa Settentrionale Italiana nel giugno 1941, rimpatriò dopo un anno di guerra a causa di malattia, riprendendo servizio nel settembre 1942 presso l'aeroporto di Centocelle.[1] Promosso capitano nel marzo 1943, si trovava in licenza di convalescenza presso la famiglia allorché venne dichiarato l'armistizio di Cassibile.[1] Decise subito di impegnarsi contro i tedeschi e si diede ad organizzare una formazione partigiana nell'Aquilano. Catturato dagli occupanti durante una delle tante azioni, fu condannato a morte e fucilato il 12 novembre 1943. Per onorarne il coraggio fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale medico di alto valore professionale e di brillanti doti militari, organizzava dopo l’armistizio una banda armata che, nelle montagne abruzzesi, esplicò continua azione di sabotaggio interrompendo collegamenti telefonici tra batterie antiaeree tedesche, effettuando sbarramenti stradali, distruggendo teleferiche adibite al trasporto di munizioni in montagna, aiutando i prigionieri alleati a passare le linee. Catturato da una pattuglia tedesca veniva, dopo sommario processo, condannato a morte. Calmo e sereno rifiutava con fiero stoicismo di essere bendato e dopo di avere indicato al plotone di esecuzione di mirare al cuore, cadeva senza fremito ai grido di: « Viva l’Italia ». Fulgido esempio di puro eroismo che continua e rinnova la tradizione dei martiri del nostro Risorgimento. Cimitero di Villetta (Barrea), 12 novembre 1943.[4]»
— Decreto del Presidente della Repubblica 15 gennaio 1957.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Combattenti Liberazione.
  2. ^ a b Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 347.
  3. ^ a b Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare 1969, p. 164.
  4. ^ Dettaglio decorato, su quirinale.it. URL consultato il 3 dicembre 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 347.
  • Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.

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