Adamo (famiglia)

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Stemma Adamo

Gli Adamo furono una nobile famiglia siciliana di origine lombarda, arrivata in Sicilia con Childeperto de Adamo,[1] condottiero di trecento fanti ai servizi di Pietro III di Aragona, per dare man forte nella lotta contro gli Angioini a Messina.

Dapprima, la famiglia si stanziò a Messina per poi, dopo l'incoronazione di Pietro I a re di Sicilia, il 30 agosto 1282, spostarsi con alcuni membri a Palermo. A Messina, per i loro servigi, si distinsero: Antonio Adamo, nipote dello stesso Childeperto, che fu consigliere di re Martino d'Aragona; Celestria Adamo che fondò un monastero a Caltagirone; Giangiacomo Adamo, cavaliere gerosolimitano.

Oltre a Messina e Palermo, la famiglia Adamo ebbe altri rami in diverse città come a Sciacca, dove possedettero il feudo di Peralta, a Canicattì, dove furono baroni del Monte S. Maria di Spataro, di Grosta e signori di 105 salme del feudo della Grazia,[2] a Trapani e ad Alcamo, dove nel XVI secolo un esponente della famiglia avviò la fondazione di un ospedale.

Altro importante ramo fu quello di Mazara del Vallo, arrivato in città al seguito di Federico III di Sicilia e della sua corte, nel 1317, con Giacomo de Adamo, cavaliere gerosolimitano, il quale ottenne dal re delle terre e la nomina di capitano d'arme. In questa città gli Adamo ebbero prestigio e ricoprirono le cariche civili più importanti e, inoltre, diedero i natali a Giovanni Matteo, gesuita e missionario, martirizzato in Giappone.

La famiglia si estinse alla fine del XVI secolo.

Stemma[modifica | modifica wikitesto]

Diviso al centro da una fascia oro, il primo campo di colore rosso, presenta un leone d'argento passante; il secondo campo di colore azzurro, presenta tre stelle argentate a sei raggi male ordinate.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giovan Battista di Crollalanza, Dizionario storico blasonico delle famiglie nobili o notabili italiane estinte e fiorenti, vol. 1, A.Forni, 1886.
  2. ^ Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana. Vol. I, Milano, 1928.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovan Battista di Crollalanza, Dizionario storico blasonico delle famiglie nobili o notabili italiane estinte e fiorenti, vol. 1, A.Forni, 1886, SBN IT\ICCU\RAV\0179678.
  • Vittorio Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana. Vol. I, Milano, 1928, ISBN non esistente.
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