ARC Siete de Agosto

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Siete de Agosto
Il Siete de Agosto in navigazione nel 1958.
Descrizione generale
TipoCacciatorpediniere
Proprietà Armada de la República de Colombia
IdentificazioneD-06
Ordine1954
CantiereGötaverken, Göteborg
Impostazionenovembre 1955
Varo19 giugno 1956
Entrata in servizio31 ottobre 1958
Radiazione1986
Caratteristiche generali
Dislocamento2.650
Stazza lorda3.300 tsl
Lunghezza121 m
Larghezza12,4 m
Pescaggio4,7 m
Propulsione2 caldaie Penhoet
2 gruppi di turbine a ingranaggi De Laval
2 eliche
Potenza: 55.000hp
Velocità32 nodi (59,26 km/h)
Autonomia3.000 miglia a 18 nodi
Equipaggio248
Armamento
Armamento
  • 6 cannoni Bofors da 120/50 mm in impianti binati
  • 4 cannoni Bofors M48 da 40/70 mm in impianto singolo

armamento ASW:

  • 1 lanciabombe di profondità a cinque canne M50 ASWRL cal. 375 mm
  • siluri:
Note
dati tratti da Navypedia[1]
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Lo ARC Siete de Agosto (pennant number D-06) è stato un cacciatorpediniere della Marina Militare della Colombia, in servizio dal 1958 al 1986.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nell'agosto 1954[2] la Armada de la República de Colombia ordinò in Svezia la costruzione di due cacciatorpediniere derivati dalla Classe Halland[3] che stava entrando allora in servizio nella Svenska marinen. La seconda unità, designata D-06 Trece de Junio[4] fu impostata nel cantiere navale Götaverken di Göteborg di Malmö nel novembre 1955, e fu varata il 19 giugno 1956. Ribattezzata Siete de Agosto nel luglio 1957, in onore della battaglia di Boyacá del 7 agosto 1819, entrò in servizio attivo il 31 ottobre 1958.[1] A differenza dalle unità classe Halland, i cacciatorpediniere colombiani disponevano di una terza torre binata da 120 mm, mentre avevano due cannoni a d.s da 57 mm, due da 40, un impianto lanciasiluri quadruplo, e un lanciabombe ASW in meno.[2] La dotazione elettronica era migliore di quella delle unità svedesi.[2]

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Le unità classe 20 de Julio erano lunghe 121,1 m (116 m sulla linea di galleggiamento), larghe 12,4 m, e con un pescaggio[N 1] di 4,7 m. Il dislocamento standard era di 2.650 tonnellate, che salivano a 3.300 a pieno carico.[4] L'apparato propulsore era composto da due 2 caldaie Penhoet e 2 gruppi di turbine a ingranaggi a due stadi De Laval che agivano su due assi.[4] La potenza erogata era pari a 55.000 hp, che permetteva di raggiungere una velocità massima[N 2] di 32 nodi.[4] La capacità carburante era pari a 524 tonnellate di olio combustibile che fornivano un'autonomia massima di 3.000 miglia nautiche alla velocità di 18 nodi (che scendevano a 450 miglia nautiche a una velocità di 32 nodi).[4] L'armamento era composto da sei cannoni Bofors M50 calibro 120/50 mm, disposti su tre torri binate, due a prua e una a poppa, quattro cannoni antiaerei Bofors M58 calibro 40/70 mm, un impianto quadruplo lanciasiluri in calibro 533 mm, e un lanciabombe antisommergibile quadruplo Bofors M50 da 375 mm.[4] La dotazione elettronica comprendeva un radar di sorveglianza aerea a lungo raggio Hollandse Signaalapparaten (HSA) LW-3, un radar di ricerca aerea/di superficie HSA DA-02, quattro radar di direzione del tiro HSA M45 e un sonar di scafo.[4] L'equipaggio della nave era composto da 21 ufficiali e 227 sottufficiali e marinai.[4][3]

Impiego operativo[modifica | modifica wikitesto]

Durante i suoi 28 anni di impiego operativo l'unità non partecipò ad alcuna azione di rilievo, tranne per le periodiche esercitazioni con le unità dell'US Navy.[4] Tra il 1975 e il 1976 gli fu sostituito l'apparato motore, e ricevette lavori di modernizzazione, presso un cantiere navale statunitense.[4][3] L'unità fu radiata nel 1986, e subito venduta per demolizione.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Secondo l'autore Curt Borgenstam il pescaggio della nave era di 3,75 m.
  2. ^ Secondo l'autore Curt Borgenstam la velocità massima registrata alle prove fu di 35 nodi.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Navypedia.
  2. ^ a b c Borgenstam 2000, p. 39.
  3. ^ a b c Gardiner, Chumbley 1996, p. 68.
  4. ^ a b c d e f g h i j k Borgenstam 2000, p. 40.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Robert Gardiner e Stephen Chumbley, Conway’s All The World’s Fighting Ships 1947-1995, Annapolis, Naval Institute Press, 1982, ISBN 1-55750-132-7.
  • (EN) Christopher Chant, A Compendium of Armaments and Military Hardware, Abingdon, Routledge, 2014, ISBN 1-134-64668-2.
  • (EN) Jean Couhat, Combat Fleets of the World 1982/83, Annapolis, Naval Institute Press, 1982.
Periodici
  • (PL) Curt Borgenstam, Kolumbijskie niszczyciele typu Veinte de Julio, in Okręty Wojenne, n. 40, Tarnowskie Góry, Wydawnictwo "Okręty Wojenne", maggio 2000.

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