Vladimir Aleksandrovič Romanov

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Vladimir Aleksandrovič Romanov
Il granduca Vladimiro Romanov fotografato nel 1885 circa da Nadar
Granduca di Russia
Stemma
Stemma
Trattamento
Sua Altezza Imperiale
NascitaSan Pietroburgo, 22 aprile 1847
MorteSan Pietroburgo, 17 febbraio 1909 (61 anni)
DinastiaRomanov
PadreAlessandro II di Russia
MadreMaria d'Assia e del Reno
ConsorteMaria di Meclemburgo-Schwerin
FigliAleksandr
Kirill
Boris
Andrej
Elena
ReligioneOrtodossa russa

Vladimir Aleksandrovič Romanov (in cirillico: Владимир Александрович) (San Pietroburgo, 22 aprile 1847San Pietroburgo, 17 febbraio 1909) fu granduca di Russia[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giovinezza ed educazione[modifica | modifica wikitesto]

Vladimir era il terzo figlio maschio dell'imperatore Alessandro II di Russia - salito al trono nel 1855[1] - e di sua moglie l'imperatrice Maria Aleksandrovna. Era fratello minore del futuro zar Alessandro III di Russia e zio di Nicola II di Russia.

Il granduca era un appassionato di letteratura e alle arti. Tuttavia, come tutti i membri maschi della famiglia Romanov, dovette intraprendere la carriera militare. Nel 1865, la morte prematura del fratello maggiore, lo zarevic Nikolaj, portò Vladimir inaspettatamente vicino al trono come secondo in successione al trono[1]. A differenza di suo fratello Alessandro, il nuovo erede, Vladimir era spiritoso e ambizioso. All'epoca circolavano voci secondo cui Alessandro II avrebbe voluto che fosse Vladimir il suo erede. Alessandro stesso avrebbe preferito farsi da parte dalla successione nella speranza di sposare morganaticamente , ma alla fine ha ceduto alle pressioni della famiglia e scelse una sposa adeguata[2]. Le relazioni tra i due fratelli, anche se cordiale, erano fredde.

Nel 1867 è stato nominato presidente onorario della società etnografico russa, nello stesso anno ha accompagnato il padre e il fratello Alessandro alla Fiera Mondiale di Parigi, dove il padre è stato aggredito da un nazionalista polacco[1]. Nel 1871 visitò la regione del Caucaso, la Georgia, la Cecenia e il Daghestan, con suo padre e i suoi fratelli[1]. Nel 1872 ha accompagnato il padre a Vienna in occasione dell'incontro dei tre imperatori: Russia, Germania e Austria[1].

In gioventù condusse una vita inquieta, dedita alle feste e all'alcol. Fece frequenti viaggi a Parigi. Nella capitale francese fu soprannominato "Il Granduca, bon vivant". Aveva una vasta gamma di interessi. Amava le arti, è stato un pittore abile e ha raccolto una collezione importante di libri.

Era conosciuto per la sua voce tonante, era un cacciatore appassionato, e un gourmet ben noto.

Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Vladimir e Maria di Meclemburgo-Schwerin nel 1874[3]

Durante il viaggio attraverso la Germania con la sua famiglia nel mese di giugno 1871, il granduca Vladimir incontrò la duchessa Marie Alexandrine di Mecklenburg-Schwerin (14 maggio 1854-6 settembre 1920), figlia del Federico Francesco II, granduca di Mecklenburg-Schwerin e Augusta di Reuss-Köstritz[4]. Al fine di sposare Vladimir, Maria ruppe il suo fidanzamento con il principe Giorgio di Schwarzburg[4], ma ha rifiutato di cedere sulla conversione necessaria alla religione ortodossa[5]. Ciò portò un ritardo delle nozze di due anni. Infine, lo zar Alessandro II acconsentì al rispetto di Maria per la sua fede luterana, permettendo a Vladimir di sposarla senza perdere i suoi diritti al trono russo. Il fidanzamento è stato annunciato nel mese di aprile 1874[5].

Le nozze vennero celebrate il 28 agosto 1874 a San Pietroburgo[5]: Maria era una pronipote della granduchessa Elena Pavlovna Romanova, figlia dell'imperatore Paolo I di Russia e, dopo la conversione all'ortodossia, assunse il nome di Maria Pavlovna. La loro residenza a San Pietroburgo era diventata il cuore della vita sociale della città. Ebbero un matrimonio lungo e felice[6][7].

Suo figlio Kirill sposò nel 1905 la cugina Vittoria Melita di Sassonia-Coburgo-Gotha, figlia della sorella del padre e del fratello della madre della zarina, dopo il suo divorzio dal fratello della zarina, il granduca Ernesto Luigi d'Assia. Questo matrimonio fu disapprovato dallo Zar, sobillato dalla moglie, e Kirill fu privato dei suoi titoli imperiali e del suo posto nell'esercito, creando attriti tra Nicola II e lo zio Vladimir.

Solo dopo la morte del granduca Vladimir nel 1909 Kirill, divenuto terzo in linea di successione al trono, venne reintegrato.

Carriera militare[modifica | modifica wikitesto]

Vladimir e Marija Pavlovna, in occasione delle loro nozze d'argento nel 1899; da sinistra, il granduca Andrej, il granduca Vladimir, la granduchessa Elena, il granduca Kirill, la granduchessa Marija Pavlovna e il granduca Boris.[8]

Vladimir occupò importanti cariche militari durante i tre regni. Ha combattuto nella guerra russo-turca (1877-1878), insieme al padre e ai fratelli Alessandro e Sergej[9]. Ha combattuto contro le truppe turche prendendo il comandante del XII corpo dell'esercito russo. Tuttavia la sua carriera militare lo interessava poco, rispetto all'arte e alla letteratura[10]. Nel 1880, il padre lo ha nominato Presidente dell'Accademia Imperiale di Belle Arti[1]. È stato anche membro dell'Accademia delle Scienze e del Museo Rumyantsev[11][12]. Il granduca Vladimir era nella capitale imperiale quando suo padre è stato ucciso e fu lui ad annunciare la morte del padre al popolo[13]. Vladimir ereditò la biblioteca personale del padre[14]. Dopo la rivoluzione russa questi libri sono stati venduti in modo casuale e attualmente fanno parte di diverse collezioni universitari americane[14].

Anche se tra Alessandro III e Vladimir non correva buon sangue e c'era una rivalità tra le loro mogli, lo zar promosse la carriera di suo fratello. Il giorno dopo la morte del padre Vladimir venne nominato Governatore di San Pietroburgo. Prestò servizio nel Consiglio di Stato e ha presieduto la commissione ufficiale che ha supervisionato la costruzione della Cattedrale del Salvatore, costruita tra il 1883 e il 1907 sul sito dell'assassinio di suo padre[12].

Fu un famoso mecenate[11]. Ha frequentato molti artisti e raccolto una preziosa collezione di dipinti e vecchie icone[15]. In seguito si interessò del balletto. Finanziò il tour dei Balletti russi di Djagilev[11].

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Il Granduca Vladimir morì improvvisamente il 4 febbraio (il 17, secondo il calendario gregoriano) 1909 a causa di una grave emorragia cerebrale[16].

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di Vladimir Aleksandrovič Romanov nel 1883 circa.

Il granduca Vladimir Aleksandrovič e Maria di Meclemburgo-Schwerin ebbero cinque figli:

  • Aleksandr (31 agosto 1875 - 16 marzo 1877)
  • Kirill (12 ottobre 1876-12 ottobre 1938)
  • Boris (1877-1943)
  • Andrej (1879-1956)
  • Elena (1882-1957)

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Paolo I di Russia Pietro III di Russia  
 
Caterina II di Russia  
Nicola I di Russia  
Sofia Dorotea di Württemberg Federico II Eugenio di Württemberg  
 
Federica Dorotea di Brandeburgo-Schwedt  
Alessandro II di Russia  
Federico Guglielmo III di Prussia Federico Guglielmo II di Prussia  
 
Federica Luisa d'Assia-Darmstadt  
Carlotta di Prussia  
Luisa di Meclemburgo-Strelitz Carlo II di Meclemburgo-Strelitz  
 
Federica Carolina Luisa d'Assia-Darmstadt  
Vladimir Aleksandrovič Romanov  
Luigi I d'Assia Luigi IX d'Assia-Darmstadt  
 
Carolina del Palatinato-Zweibrücken-Birkenfeld  
Luigi II d'Assia  
Luisa d'Assia-Darmstadt Giorgio Guglielmo d'Assia-Darmstadt  
 
Maria Luisa Albertina di Leiningen-Dagsburg-Falkenburg  
Maria d'Assia-Darmstadt  
Carlo Luigi di Baden Carlo Federico di Baden  
 
Carolina Luisa d'Assia-Darmstadt  
Guglielmina di Baden  
Amalia d'Assia-Darmstadt Luigi IX d'Assia-Darmstadt  
 
Carolina del Palatinato-Zweibrücken-Birkenfeld  
 

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze russe[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine di Sant'Andrea - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine Imperiale di Sant'Aleksandr Nevskij - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila Bianca - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine di Sant'Anna - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine di San Stanislao - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine di San Giorgio - nastrino per uniforme ordinaria
— 15 novembre 1877
Spada d'oro al coraggio - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine di San Vladimiro - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila Nera - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine di Luigi - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine al merito di Pietro Federico Luigi - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine dell'Elefante - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere della Legion d'onore - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine di Federico - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine del Falco Bianco - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine del Salvatore - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine dei Serafini (Svezia) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine di Leopoldo - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine del Leone dei Paesi Bassi - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine del Leone di Zähringen - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Reale di Santo Stefano d'Ungheria - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine della Corona Wendica - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine del Toson d'oro - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Chavchavadze, The Grand Dukes, p. 103
  2. ^ Chavchavadze, The Grand Dukes, p. 105
  3. ^ Zeepvat, The Camera and the Tsars, p. 45
  4. ^ a b Zeepvat, Romanov Autumn, p. 94
  5. ^ a b c Zeepvat, Romanov Autumn, p. 95
  6. ^ Zeepvat, Romanov Autumn, p. 96
  7. ^ Van der Kiste, The Romanovs 1818-1959, p. 68
  8. ^ Zeepvat, The Camera and the Tsars, p. 54
  9. ^ Van der Kiste, The Romanovs 1818-1959, p. 72
  10. ^ Alexander, Once a Grand Duke, p. 138
  11. ^ a b c Perry & Pleshakov, The Flight of the Romanovs , p. 35
  12. ^ a b Zeepvat, The Camera and the Tsars, p. 136
  13. ^ Van der Kiste, The Romanovs 1818-1959, p. 91
  14. ^ a b Perry & Pleshakov, The Flight of the Romanovs , p. 37
  15. ^ Alexander, Once a Grand Duke, p. 137
  16. ^ Van der Kiste, The Romanovs 1818-1959, p. 180

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

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